Robert Jarni: "Collettivi superiori alle individualità in questo Mondiale. Né Francia né Croazia hanno mostrato un gran gioco"
Al Toro nel lontano 1993/94, il 49enne Robert Jarni, attuale tecnico della nazionale croata Under-19, ha così commentato, ai microfoni di TMW, lo storico traguardo raggiunto dalla sua rappresentativa maggiore (per cui collezionò ben 81 presenze, tra 1990 e 2002): "La rivincita con la Francia? È ciò che speriamo tutti quanti. Erano vent'anni che non si arrivava a certi punti del tabellone. È una cosa bellissima, ed è importante per questa generazione, dato che quattro-cinque giocatori saranno all'ultima chiamata. Penso a Rakitic, Modric, Mandzukic, Corluka...due anni fa, all'Europeo, meritavamo di vincere noi, ma invece l'ha spuntata il Portogallo. In questo Mondiale invece non si è visto un grande gioco, ma sono arrivati i risultati".
La Francia, già dall'inizio, non ha mai giocato molto bene, ma ha sempre vinto. La cosa che abbiamo capito da questo Mondiale è che non vincono i singoli, ma il collettivo. Basta vedere che le squadre in cui giocavano i campioni più affermati sono già state eliminate. I nostri sono sicuramente più stanchi, ma verranno fuori l'emozione e l'orgoglio di giocare questo tipo di sfide. Ne sono sicuro. Modric da Pallone d'Oro? Ci spero perché se lo meriterebbe davvero.
Io adesso sono in Giappone, ma mia figlia mi ha mandato due o tre video ieri sera, e per la strada non si riesce a circolare con la macchina. Sono stati tutti a cantare e festeggiare in piazza fino alle 7 del mattino. Abbiamo avuto una fortuna: ogni partita è stata risolta da due o tre giocatori, che erano però sempre diversi. Ieri ad esempio è toccato a Perisic e Mandzukic, che nel primo tempo avevano giocato molto male. In generale noto che c'è una grande unità: quella è il segreto".