L'ex-granata Antenucci da Leeds: "Football Championship meglio della B italiana. Prima o poi voglio tornare a giocare in Italia"
Intervistato da TuttoMercatoWeb, il 30enne attaccante Mirco Antenucci, al Toro durante la seconda parte del 2010/11 e nel 2011/12, ha parlato della propria attuale esperienza in forza al Leeds United: "Mi voleva il Bologna. Ma se avessi dovuto fare una scelta, in Italia sarei rimasto a Terni. Ora sono contento della scelta che ho fatto. Avevo sempre desiderato un'esperienza all'estero. Lasciare l'Italia non è stato facile per tanti motivi, ma oggi sono contento della scelta. Mi sono ambientato.
La Football Championship è superiore alla serie B italiana. Come squadra abbiamo avuto qualche problema e cambiato mister due volte. Quando hai dieci-quindici giocatori nuovi e di un'altra nazione non è mai facile provare a vincere. Poi il livello qui è alto.
Cellino? Non lo conoscevo, mi ha fatto un'ottima impressione il giorno che sono venuto a firmare. Poi Leeds è una piazza incredibile, ogni partita ci sono venticinque-trentamila persone. In Serie B è rarissimo vedere questi numeri. La sorpresa Silvestri. Lo conoscevo meno rispetto ad altri compagni. Ha fatto delle partite incredibili, tante volte ha salvato il risultato. Ma tutti i ragazzi italiani si sono inseriti bene. Purtroppo qui si parla più italiano che inglese, a volte. Perché purtroppo? Perché la voglia di imparare la lingua c'è sempre. Ce la mettiamo tutta, ci proviamo a parlare in inglese. Ma quando siamo tra di noi è inevitabile parlare italiano.
Voglio semplicemente fare il meglio possibile, non mi pongo obiettivi personali. È più importante l'obiettivo di squadra. La Ternana di quest'anno? È una squadra giovane. In B ogni anno ci sono sorprese, ma sono fiducioso: Tesser è uno dei migliori della categoria. Il Catania? Arrivando dalla Serie A, calarsi in una realtà diversa non è facile. C'è gente che la Serie B non l'ha mai fatta. Con il tempo torneranno a fare bene e almeno nei playoff riusciranno ad arrivare. Vincere non è mai facile, in nessuna categoria. Ma da qui a tre o quattro mesi tutto può cambiare.
Certo che voglio tornare in Italia, prima o poi, penso proprio accadrà. Ma ora voglio godermi questa esperienza inglese, perché l'ho sempre desiderata".