Il Napoli torna a pensare a Immobile. Che valuta il futuro
Crollata la sua media-gol (competizioni europee e Coppa Italia incluse), dal quasi gol a partita del 2017/18 (0.87) al gol ogni due scarso di quest'anno (0.47), Ciro Immobile valuta cosa fare del proprio futuro. Restare un primus inter pares alla Lazio, anche qualora i biancocelesti non centrassero la qualificazione all'Europa League, o rischiare di perdere lo status da titolare, approdando in una piazza più competitiva e attrezzata a vincere? L'ex-granata, vinto già un trofeo a Roma (la Supercoppa Italiana, quasi un anno e mezzo fa, contro la Juve di Allegri), potrebbe bissare la settimana prossima, in finale di Coppa Italia contro l'Atalanta, all'Olimpico, titolo che manca alla Lazio dal 2012/13. E le riflessioni sulla dicotomia permanenza-addio potrebbero trovare in quella serata il proprio snodo fondamentale. Una vittoria galvanizzerebbe l'ambiente, spingendo i big della squadra (escluso Milinkovic, partente pressoché sicuro) a provare a centrare il podio del campionato in vista dell'anno prossimo; una sconfitta, viceversa, potrebbe segnare la chiusura di un ciclo, dettando il liberi tutti ai giocatori con più mercato (escluso al limite Correa, e, forse, Strakosha e Acerbi). L'anagrafe, peraltro, parla chiaro: Immobile ha 29 anni, non tantissimi per un centravanti puro (ancorché decisamente mobile, no pun intended, e capace di registrare una media chilometrica a gara del tutto analoga a quella di esterni e mezzali laziali) come lui, ma la chiamata di un top club, status al quale al momento la Lazio non sembra poter aspirare nell'immediato, potrebbe rappresentare la proverbiale ultima spiaggia per provare a puntare a un bersaglio grosso, nazionale o internazionale. E nella sua direzione, stando a quanto riportato dall'edizione odierna de Il Mattino, potrebbe muoversi il Napoli di Ancelotti: in cerca di un'alternativa a Milik come prima punta "classica", col sogno Icardi sullo sfondo, e la rischiosa ipotesi Mario Balotelli tra le opzioni, i partenopei guardano a un centravanti di sicuro affidamento, peraltro nativo della zona, come Immobile, inserito in una rosa di nomi possibili (che include Piatek, Zapata, Mariano Diaz del Real Madrid, Ayoze Perez del Newcastle). Il tutto, naturalmente, a meno che non si opti in definitiva per il ritorno di Inglese da Parma, mentre altri ritorni di cui si è sussurrato nelle settimane, come quello di uno tra Cavani e Higuain, peserebbero decisamente troppo sui bilanci societari. E qualora il succitato Piatek lasciasse il Milan, stanco degli andirivièni che tra campo e scrivanie rischiano di sbiadire gli stendardi rossoneri, alla carica di Immobile potrebbero tornare anche i rossoneri, che tra 2017 e 2018 ci avevano provato con insistenza. Un altro nodo è quello legato all'ingaggio: dai due milioni e 300 mila euro pre-rinnovo, si è passati a tre milioni e mezzo, cifra che, nonostante la solidità sottoporta mostrata soprattutto tra 2016 e 2018 dal giocatore, rischia di essere a breve poco in linea con l'effettiva stima di mercato sul calciatore, al quale, ove una trasferimento prendesse corpo, potrebbe essere chiesto di abbassare le pretese. Tutto, in ogni caso, è rimandato all'effettivo bilancio di successi&disfatte di questo 2018/19 che va a chiudersi.