De Biasi si racconta: "Potevo essere ct dell'Italia, ma qualcuno si è opposto"
Non si tira indietro Gianni De Biasi a raccontare la sua panchina come ct dell'Italia, che gli è stata soffiata, per modo di dire, da Giampiero Ventura, quanto tutto sembrava fatto.
"Oggi potevo essere al suo posto. O perlomeno questo avevo sperato, e molto, dopo aver incontrato un dirigente Figc: pensavo di essere il primo, poi improvvisamente è cambiato qualcosa e Ventura mi ha sorpassato. Cosa è cambiato l’ho saputo a novembre a Como, al Symposium dell’associazione europea allenatori", ha raccontato il primo allenatore del Torino targato Cairo.
Ma cos'era successo? "A cena Tavecchio mi ha raccontato che una persona, una sola, mi ha ostacolato ponendo il suo veto. Mi ha anche spiegato chi è, certo, ma è presto per rivelarlo. Lo dirò appena possibile, anzitutto all’interessato: magari non manca così tanto..."Sembra quasi che sia qualcuno che domani sarà allo stadio di Palermo a vedere la sfida tra l'Italia e proprio l'Albania di De Biasi, che magari un po' di voglia di rivalsa ci sarà.
Chi toglierebbe a Ventura per la gara di domani De Biasi, che sottolinea comunque che non è nel suo stile provare invidia: "Ventura ha una difesa solida, Belotti, Immobile e Insigne in stato di grazia, le molte alternative che ha: Conte aveva meno carte da giocarsi, rispetto a lui".
De Biasi comunque ha voluto sottolineare: "Anche se la Nazionale sarebbe stato il coronamento di una carriera fatta quasi tutta in provincia con la picozza, non invidio Ventura". Un uomo senza veli, sincero com'è in campo e fuori, uno che ha lasciato ottimi ricordi a Torino, anche un po' di nostalgia per un periodo che ha appassionato tutti, la rinascita.