Danova sul Torino: "Ora tutto è cambiato, noi eravamo una famiglia. Zapata e Buongiorno simboli"

07.06.2024 12:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tuttosport e Tmw
Luigi Danova
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Luigi Danova

Luigi Danova, ex difensore che in carriera si è legato soprattutto al Torino, in un'intervista a Tuttosport è tornato sul suo periodo in maglia granata dal 1976 al 1985: "Quella squadra, quella società erano una famiglia: ho avuto il privilegio di frequentare ragazzi per bene, e questo senso di unione, di appartenenza, in campo si traduceva eccome. Poi, dopo le partite in casa, si usciva tutti a cena: ricordo con particolare piacere le splendide serate trascorse ascoltando Junior cantare e suonare. Venivano anche le mogli con i figli, si era creata un’atmosfera magica: tra noi giocatori, tra le mogli, con la società".

L'ex granata ha poi fatto, con un velo di amarezza, il paragone con il calcio moderno: "Tutto è cambiato con l’avvento dei procuratori, per me quella magia è stata rotta da loro, da quel momento le squadre hanno smesso di essere un gruppo, e hanno iniziato a diventare una somma di individui. Questo nel tempo ha modificato il rapporto con i tifosi, e anche tra gli stessi calciatori. Noi ci divertivamo, eravamo felici di stare insieme in campo e fuori, ci volevamo bene".

L'amore per il calcio è un po' sfumato, ma non certo quello per il Torino: "L’ingaggio si trattava con Pianelli: eri tu con il presidente. Ricordo che dopo una buona stagione mi propose un aumento, me lo comunicò, io ero seduto davanti a lui, e mi chiese cosa ne pensassi. A me venne spontaneo rispondere: “Presidente, faccia lei”. Adesso, con l’eccezione di Zapata e Buongiorno che sono i simboli di questa squadra, non mi chiedete dei singoli giocatori perché non li conosco, ma sia chiaro che la prima cosa che chiedo sono i risultati del Toro".