Cuttone: "Esonerato dalla Colligiana in modo inspiegabile"
In esclusiva per Tuttomercatoweb abbiamo intervistato l'allenatore Agatino Cuttone, esonerato pochi giorni fa dalla Colligiana dopo sole otto partite, nonostante i buoni risultati ottenuti.
E' stato esonerato non per questioni tecniche, giusto?
"Possiamo dire non per ragioni tecniche, ma di scelte tecniche perchè io avevo scelto un gruppo di lavoro dove non rientrava qualche giocatore, che per me in questo momento non era utili alla causa della Colligiana, in quelli che erano gli atteggiamenti, i comportamenti e il lavoro sul campo".
Quindi il presidente ha preso le parti di questi giocatori?
"Penso proprio di sì, visto che ha mandato a casa me e ha tenuto i calciatori. A salvezza raggiunta credo che ormai era anche facile".
Lei è arrivato quando la squadra doveva salvarsi...
"A me è stato chiesto di salvare la squadra ed è quello che io ho fatto fino a domenica scorsa. C'è da tenere presente che per le prime tre-quattro domeniche, non ha avuto a disposizione neanche un attaccante, infatti i risultati non sono stati poi eccellenti nella fase iniziale. Dopo, quando è rientrato Tranchitella, la squadra ha preso la sua fisionomia e identità, abbiamo preso il via ed eravamo una squadra vera".
Quanto le dispiace e quanto rammarico ha per questo atteggiamento della presidenza?
"Il rammarico è totale, però ho la coscienza a posto e la consapevolezza di aver fatto un lavoro grazie ai calciatori che mi hanno seguito in tutto. C'è tanta amarezza, ma nello stesso tempo, so di aver fatto un lavoro importante".
C'è stata anche stima da parte dei suoi ex calciatori?
" Sì, moltissima, anche dagli addetti ai lavori. La solidarietà è stata totale, perchè non c'è una spiegazione per quanto è successo".
Da una parte fa anche piacere che la squadra si sia affiancata a lei?
"Questo fa sempre enormemente piacere, però c'è l'amarezza per un esonero inspiegabile con i risultati sotto gli occhi di tutti. A me è stata chiesta la salvezza, poi che giocasse Tizio, Caio o Sempronio, penso che alla società doveva interessare relativamente poco. Dovevo salvare la squadra, e con l'organico a disposizione fare delle scelte, che per quelli che sono stati i risultati sono state giuste. Poi mi sono trovato l'esonero perchè non sono stati scelti alcuni giocatori".
Secondo lei, visto che la salvezza era stata ottenuta, la società aveva bisogno di vendere questi giocatori e quindi farli giocare forzatamente?
"Non credo che questi giocatori rientrino nell'ottica del mercato, anche perchè l'età è molto avanzata. Io non è che li ho esclusi, mi baso solo su quelli che sono i comportamenti, gli atteggiamenti ed il lavoro settimanale. Questi calciatori non rientravano in questi parametri ed io ho fatto delle scelte. Se anche loro si fossero calati nella parte con umiltà, come ha fatto tutto il resto del gruppo, io non avrei avuto nessun problema a farli giocare".
Questi giocatori, quindi, non si sono comportati da professionisti e pretendevano di giocare proprio perchè erano i più anziani.
"Esattamente, la professionalità e il rispetto delle regola sono alla base dei miei principi per la gestione di uno spogliatoio".