Camola alla Pro, un pezzo di cuore granata indistruttibile...
I tifosi e appassionati del Toro seguiranno la mitica Pro Vercelli con maggior slancio ora che sulla sua panchina siede Giancarlo Camolese, che prima di essere un mister rimane pur sempre un granata dentro. Ed è quello che emerge nell'intervista rilasciata a Repubblica.
Intanto a Camolese la panchina mancava molto e non aveva accettato più nulla, dopo il suo malinconico ritorno al Torino nel 2009, quando non riuscì nell'impresa di salvarlo dalla retrocessione (con colpe sue praticamente inesistenti): "In questi anni ho fatto altre scelte, in favore della famiglia; la panchina però mi mancava", ha cominciato Camola. "L'ho capito poche settimane fa quando ho commentato Liverpool-Udinese: la gioia di Guidolin è qualcosa che può capire soltanto chi ha allenato".
Il Toro, quel favoloso colore granata addosso: "Mi sono formato nelle giovanili, da giocatore e da allenatore. E' stata un'esperienza fondamentale, ho imparato tutto da quel settore giovanile che era al top in quegli anni. Poi ho fatto una esperienza importante anche sulla panchina della prima squadra. Insomma, il Toro mi ha dato grandi soddisfazioni, seppur anche con qualche dispiacere. Ho avuto anche altre esperienze importanti, come Reggina e Livorno, tutte con il granata di mezzo. E poi il Vicenza".
Ma ora non c'è più spazio per i ricordi e il passato, c'è un presente e futuro da costruire, con le mitiche "Bianche casacche" della Pro Vercelli. "Ringrazio chi mi ha scelto perché mi permettono di tornare a fare il mestiere che preferisco, l'allenatore. Ma per tornare in panchina non volevo una proposta qualunque, mentre la chance della Pro mi rende orgoglioso: perché è una piazza prestigiosa e perché, per passione, mi ricorda quella granata". Buona fortuna Camola. Anzi in bocca al lupo.