Cagliari, Mazzarri: "Mai fatto proclami"
Walter Mazzarri ha parlato sul sito ufficiale del Cagliari della sua nuova avventura in terra sarda.
"I sardi vogliono vedere una squadra che lotta e che stia sempre sul pezzo, un allenatore che lavora, io penso che posso incarnare questo spirito e sono uno che non fa proclami. I giocatori devono incarnare il principio del lavoro, ma non devono porsi limiti: siamo anche ambiziosi, per ora però fermiamoci qui poi inizieremo a fare i fatti”.
Per il tecnico livornese c'è stata una breve esperienza alla squadra rossoblù: "Sono passati 39 anni, ero un nazionale Under 21 ed ero alla Fiorentina: io andai negli ultimi giorni di mercato, sono stato poco qua solo un anno e me ne sono dispiaciuto tanto perché qui stavo da Dio. Ho dei ricordi bellissimi, avevo compagni di squadra di ottimo livello come Piras, Uribe, Marchetti e tanti altri. Per me un ricordo bellissimo, poteva essere il mio ambiente ideale e mi è dispiaciuto andare via. Ero ancora bambino, lontano da casa ma sapevo che c’era Gigi Riva lì ad aspettarti e che ti stimava: durante i viaggi in aereo mi voleva sempre vicino, mi dava consigli ed è diventato quasi un padre. Ci rimasi male quando le scelte societarie mi imposero di andare via, mi toccò andare via a malincuore”
Mazzarri ha poi proseguito: "Mi dispiace che abbia poco tempo per far capire ai giocatori quello che ho in mente. Sono arrivato da poco, ma l’ambiente è bello e sono stato accolto bene: i ragazzi saranno valutati, in un giorno in mezzo è impossibile farlo. I tifosi? Il calcio senza non è calcio, giuro che ho rifiutato diverse proposte proprio perché mi sono detto che finché non ci fosse stata la gente allo stadio non avrei allenato. Io non ho stimoli altrimenti, devo sentire l’adrenalina e il pathos della gara. Il tifoso in casa è fondamentale per l’autostima dei giocatori e aiuta a farli rendere bene, non potevo pensare di allenare senza pubblico”.