Baggio promuove Abbruscato
Da oscuro oggetto a bomber di razza, questa è la metamorfosi di Elvis Abbruscato, che arrivò al Torino con la fama di essere un cecchino infallibile sotto rete, soprattutto dopo i successi di Arezzo, ma non dimostrò tutto ciò in maglia granata, vittima, lo ammise lui stesso, di un prezzo esagerato rispetto al suo reale valore. Dopo essere andato in comproprietà al Lecce rientra al Torino e si gioca la A, una stagione ovviamente disgraziata, non solo per la retrocessione ma per essersi rotto il perone a Siena. Alla fine della stagione, ristabilotosi dal brutto infortunio, passa al Chievo e infine al Vicenza, dove vi gioca quest'anno la sua seconda stagione. L'anno scorso ha chiuso a quota 19 reti, mentre quest'anno è già arrivato a 9 segnature, grazie anche alla tripletta inflitta al Gubbio nell'ultimo turno di campionato. Ormai trentenne Abbruscato sta vivendo la sua autentica giovinezza e ha trovato un nuovo mentore, addirittura Roberto Baggio, restato legato da amore e passione al suo Vicenza. Bastano quattro parole del Divin Codino per commentare la bravura del bomber vicentino: "E' un grande attaccante". Ma poi spiega meglio al Giornale di Vicenza: "«È un bomber che non cincischia. La mette sempre dentro quando bisogna fare gol ed è assai concreto. Si tratta di doti molto importanti nel calcio. I numeri dimostrano quanto è in grado di fare e quanto potrà dare al Vicenza. Sono sicuro che quest'anno riuscirà a ripetere quanto fatto vedere l'anno scorso. Se non addirittura a fare meglio. Credo sia pronto a raccogliere l'eredità dei grandi bomber vicentini (tra i quali c'è un certo Paolo Rossi, ndr)". Un altro giocatore incompreso al Toro, arrivato nel momento sbagliato, in un ambiente troppo esigente per uno che invece preferisce vivere nell'anonimato, perchè Elvis, nome datogli dai genitori in onore di Presley, la sua sinfonia la suona solo sotto rete. Poi chiude la saracinesca della sua vita privata.