Anche il Toro festeggia Luciano Castellini. Gli auguri del club granata

Anche il Toro festeggia Luciano Castellini. Gli auguri del club granataTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 19:10Ex granata
di Marcello Ferron
fonte Torinofc.it

Oggi Luciano Cazstellini, il portiere dell'ultimo scudetto del Torino, compie 80 anni, ed anche il Torino lo ha voluto celebrare con un messaggio di auguri sul proprio sito ufficiale. Questo il messaggio del club granata: "Luciano Castellini, uno dei più forti portieri della Storia granata, il mitico “Giaguaro”, compie oggi 80 anni.

Castellini nasce a Milano il 12 dicembre 1945. Cresce a Menaggio, sul lago di Como, dove vive ancora oggi. Il lago, le montagne e il pallone: questa è la quotidianità del piccolo Luciano. Il papà è un artigiano, assieme alla mamma insiste perché lui continui a studiare: come si può vivere con il calcio? E così, saggiamente, pone paletti. Però lo sport ha la meglio: e quel ragazzo appassionato diventerà uno dei migliori portieri italiani, persuadendo in primis anche i suoi genitori: sì, si può vivere e pure tra gli agi, giocando bene a pallone.

È Vincenzo Rigamonti, ex portiere granata, a portarlo al Monza. Castellini, dopo la trafila nel settore giovanile, arriva in Prima Squadra. Ha l’onore di essere allenato da due tecnici che scrivono la storia del calcio. Il primo è Gigi Radice, esordiente in queste vesti, e poi Nils Liedholm, il “Barone”. E a Monza trova anche due futuri compagni di squadra al Toro: Claudio Sala e Romano Cazzaniga.  

Castellini arriva al Torino nel 1970 per una cifra incredibile, per quei tempi: 218 milioni di lire più il cartellino di quattro calciatori. È un mondo di un’altra epoca: nei primi tempi in granata Luciano condivide l’appartamento e i viaggi di ritorno a casa con due brianzoli, Paolino Pulici e Claudio Sala.

Fuori dal terreno di gioco è un uomo schivo, ma divertente. In campo si trasforma, sente moltissimo la partita. Agile, scattante ed esplosivo, come un felino: l'indimenticabile Gianni Brera lo soprannomina il "Giaguaro".

Vince la Coppa Italia nel '71: Castellini è determinante nei calci di rigore della finale contro il Milan perché ne para ben due a Gianni Rivera. Il compagno Maddè li segna tutti, dopo l’errore iniziale di Cereser, e il Toro alza la Coppa. È il Toro del "tremendismo granata", perfetta sintesi coniata dal grande giornalista e scrittore Giovanni Arpino. È il Toro di Ferrini, Agroppi, Cereser e Puia. Classe operaia: intanto perché tutti fior di calciatori, poi sempre accompagnati dalla volontà, dallo spirito e dalla determinazione di chi si conquista tutto con la fatica e con il sudore.

Il fiore all'occhiello della sua esperienza in granata è lo scudetto del 1975-76. Il 16 maggio 1976 il Comunale impazzisce di gioia: il Torino pareggia con il Cesena e la Juve perde a Perugia. Il Toro è di nuovo campione d'Italia dopo 27 anni e il "Giaguaro" si scioglie. E al microfono di Paolo Frajese, inviato della RAI, cede all’emozione. Sono lacrime, sì, ma di gioia. "Sono contento per questo pubblico, io..." e non riesce più a dire altro. Ma quelle immagini iconiche sono più eloquenti di cento parole.

Due giorni dopo, Luciano sposa a Torino la sua amata Paola. Come testimone, sceglie l'amico e rivale Dino Zoff, il portiere della Nazionale e della Juventus. Mai banale, anche fuori dal campo.

Nel 1978, dopo aver totalizzato 267 presenze con la maglia del Torino tra campionato e coppe, a malincuore Castellini si trasferisce al Napoli. Tolti i guantoni nel 1985, diventa l'allenatore dei portieri degli azzurri e partecipa fattivamente alla vittoria del loro primo scudetto. Nel 1988 passa all’Inter nelle stesse vesti. In nerazzurro rimane per tanti anni, allenando campioni come Zenga, Pagliuca e Toldo. Mamma e papà sarebbero stati felicissimi: eh sì, l’importanza della scuola…

Felicissimo giorno, caro Luciano. Da tutto il Torino Football Club, tanti auguri di buon compleanno!".