ToroMio, Romiti: “Tifosi, guardiamoci negli occhi”

09.12.2010 08:54 di Marina Beccuti   vedi letture
ToroMio, Romiti: “Tifosi, guardiamoci negli occhi”
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© foto di Federico De Luca

L’avvocato Massimiliano Romiti, presidente del Toro Club Giuristi Granata, nonché socio fondatore di ToroMio, l’associazione che si prefigge di lanciare l’azionariato reale per il Torino, ha preso in mano carta e penna, si fa per dire, per scrivere un appello accorato a Cairo perché venga incontro alle esigenze dei tifosi. Una lettera spedita ai molti personaggi che ruotano attorno al Toro per cercare consensi e anche una conta di chi non intende più rimanere passivo riguardo a questo Torino che non riesce ad avere un progetto a lungo termine. Il suo appello sta ottenendo successo perché ha già ricevuto delle importanti risposte, altre lettere scritte e recapitate nelle varie redazioni di altri personaggi che si rivolgono a Cairo per chiedergli di cambiare rotta. Un modo educato ma risoluto per sensibilizzare il presidente a fare “qualcosa di granata”. Chiaramente fa più effetto che prendano la parole questi illustri personaggi piuttosto che forgiare solo slogan da stadio, che lasciano il tempo che trovano. Un “Cairo Vattene” non porta dentro nessuno stimolo per il futuro, perché dietro, al momento, non c’è nessuno, circa la Red Bull per ora non se ne fa nulla, per tacere infine delle arabe chimere...


TorinoGranata ha incontrato proprio l’avvocato Romiti per capire quali sono le sue intenzioni: “Il messaggio principale che vorrei far passare è quello di radunare tutti i vari leader delle realtà che ruotano attorno al Torino, perché si guardino in faccia e non pensino più solo al loro orticello, ma comincino a fare qualcosa di serio in comune riconoscendosi sempre e comunque come amici (poi i piatti, ogni tanto, ce li si tira addosso anche in famiglia...)”.


L’azionariato reale si potrebbe intraprendere anche con Cairo alla presidenza?Sì, con lui o con chi sarà in futuro alla guida del Torino, perchè la questione non è Cairo ma il Toro ed i suoi tifosi che, secondo me, devono cominciare a cambiare il loro punto di vista e, sempre più numerosi, mutare il loro atteggiamento da passivo ad attivo. Dobbiamo prendere noi l’iniziativa e portare qualcosa di concreto alla società. La visibilità di tante persone che amano il Toro, grandi iniziative di cultura granata e la possibilità di un certo impegno economico da parte degli aderenti in favore della società stessa. Ma se la società desidererà in futuro attingere a questa risorsa, sarebbe giusto che consentisse una partecipazione azionaria dei tifosi all'interno del Torino FC (inizialmente anche minima) e che si impegnasse a rispettare la destinazione d'uso di ogni capitale eventualmente offerto così come scelta e impressa dai tifosi stessi (es. giovanili, Fildalfia, ecc.). Questa è l'ambiziosa prospettiva che rappresenta quel nuovo slancio che tutti noi tifosi granata probabilmente abbiamo nel cuore e desideriamo prenda vigore, insieme alla risalita sportiva della squadra”.


Partire dal Filadelfia sarebbe l’occasione giusta: “Infatti, far nascere un nuovo Filadelfia come punto di ritrovo per i tifosi, con la prima squadra che torni a calcare quel mitico terreno, è visto da tutti come il punto di partenza della rinascita. Si possono aggiungere il Museo, la sede della società e della AMSG, mettere un ristorante, una birreria dove i tifosi possano ritrovarsi tra di loro ma vivere anche l’emozione di stare a contatto con i propri giocatori. Stiamo osservando il modello inglese, olandese o spagnolo, dove vale il termine di club in senso totale, che vuol dire appartenenza ad un qualcosa che vada oltre la squadra. Ed i tifosi del Toro sono proprio così. Cairo o chi per lui poi dovrebbe essere sollecitato anche a prendere in esame la possibilità di rivedere, nelle aree che lo consentono (ex-Combi, ex-dogane, ecc...), l'ampia zona che va dal Filadelfia all’Olimpico, per realizzare un “quartiere granata” attorno al quale ruoti la base dei tifosi del Toro e che faccia altresì da volano positivo per l'intera società fino ad arrivare a influenzare positivamente la gestione sportiva”.


L’idea è partita, ora bisogna perseguirla con la buona volontà di tutti. Ci si sta dando da fare in ogni direzione perchè questo 2011 possa essere veramente un anno di “RisorgimenToro” in coincidenza con i festeggiamenti nazionali (che a Torino, al momento, non hanno incredibilmente previsto nulla, a livello di programma ufficiale, per celebrare il Grande Torino). Se si assesta la società poi, di conseguenza, può nascere anche la squadra che possa rimanere stabilmente in A.

Da parte della nostra redazione ci rendiamo disponibili ad accogliere tutte le idee che potrebbero derivare dopo aver letto questa intervista e allo stesso aver preso visione delle altre lettere pervenute in risposta a quella di Romiti.