Torino-Empoli, non sparate sul pianista
Al peggio non c’è mai fine, al meglio non c’è neanche inizio.
Una frase che riassume come meglio non si può fare il destino del Toro, di questa squadra che veramente non riesce trovare pace, neanche nell’anno in cui Cario ha fatto il suo dovere, Baselli, Zappacosta e Belotti, non sono arrivati gratis in maglia granata, Glik, Maksimovic, Quagliarella, Maxi Lopez, cioè, i migliori della passata stagione, sono rimasti a furor di popolo.
In questa, che si prospettava una stagione con ampie prospettive, ci si ritrova a lottare per non retrocedere, paradossi del calcio, che evidentemente non è un’equazione matematica certa.
Intendiamoci, non è che la proprietà non abbia commesso errori, un centrocampo povero in numeri e qualità, poiché Gazzi veniva da un infortunio, Obi, chi lo ha visto in granata, ma, 18 partite in due anni, evidentemente qualcosa dovevano pur dire, Farnerud viene anche lui da un grosso infortunio ed ancora non ha giocato un minuto, Prcic, ha visto il campo con il contagocce, quindi evidentemente non è considerato dal tecnico all’altezza di giocare nella massima serie.
Ma non basta, Pryyma se non ha giocato quando Maksimovic era infortunato, difficile che trovi posto ora, Gaston Silva, otto presenze in due anni, resta, almeno per me, un rebus vero e proprio, e dulcis in fundo, la questione portiere, palesemente ignorata durante tutta la sessione estiva. Insomma che Padelli non fosse proprio una sicurezza certificata, si era capito già nella passata stagione, partito titolare, perde il posto con Gillet promosso numero uno. Poi, durante la sessione invernale, il belga viene ceduto, e non si è mai capito realmente il motivo, con il lecchese, tornato titolare, che alterna buone prestazioni ad errori marchiani.
Insomma, Cairo, Petrachi, ma lo stesso Ventura, non si possono tirare fuori dal mucchio.
In questo momento è facile sparare sul pianista, dicasi anche Torino, anche perché è disarmato, e, nessuno ormai ricorda quanto era stato detto a luglio, ma anche ad agosto e settembre.
Nel calcio è verissimo, contano i risultati e non il gioco, e la squadra di Ventura in questi ultimi due mesi di risultati ne ha fatti pochi, quindi è giusto fare delle critiche costruttive, meno, distruggere tutto quello che è stato fatto fino ad oggi. Quanto al gioco, il Toro gioca nello stesso modo da ormai quattro anni, cioè, difesa accorta, squadra bassa, e contropiede articolato, nessuno si è mai lamentato, anzi, il tecnico genovese era considerato dalla critica un vero maestro, mi chiedo cosa sia cambiato in quest’ultimo periodo. Personalmente, non è il gioco che preferisco, penso che il Toro debba giocare un altro tipo di calcio, più costruttivo, meno sparagnino, sicuramente più moderno, specialmente quest’anno che la rosa è più forte di quella della passata stagione, e forse, anche tecnicamente più competitiva. Fermo restando quanto detto prima, cioè, che gli errori di valutazione fatti a luglio restano.
Tornando alla partita giocata contro l’Empoli, con tutte le critiche che si possono fare, resta evidente che Martinez si è divorato due gol clamorosi, che Skorupski è stato il migliore dei suoi, e che la squadra di Giampaolo, pur avendo giocato meglio del Toro nel complesso, non molto, ma meglio, ha trovato il gol su un rimpallo, e con il pallone che passa in mezzo alle gambe del portiere, sul palo che doveva difendere. Un gol molto simile a quello di Marek Hamsik, ed anche in quella situazione ho pensato che il numero uno granata potesse fare meglio. Che poi questo non sia il Toro visto nelle prime giornate è evidente, ma su questo si può ragionare in tanti modi, non ultimo che quattro centrocampisti si sono alternati per tre posti, e che il calo fisico a dicembre è stato lampante. Stessa cosa si può dire per i tre centrali, questa volta i giocatori disponibili erano sei, quindi la scelta è stata ponderata, e non quasi obbligata.
Quanto ai nostri, Baselli è spesso fuori dal gioco, ed è l’unico, o quasi, che possa effettivamente illuminare la manovra a centrocampo, riuscire a chiamarlo in causa più volte durante il match non sarebbe male. Benassi, sembra ancora acerbo, ha buone giocate durante i novanta minuti, ma anche pause ed errori colossali. Gazzi ha disputato una buona partita, ma bisogna capire cosa si vuole da questo giocatore, pretendere che faccia anche girare la squadra, oltre al lavoro difensivo enorme che compie durante la partita, è praticamente impossibile. Avelar e Molinaro mi convincono poco, le loro lacune mi sembrano superiori ai loro pregi, Belotti, mi sembra gioca meglio quando ha al suo fianco una punta più statica, che non cerca, come lui, la profondità.
La difesa, con il rientro del serbo ritroverà i suoi automatismi, ma chiedere che non arrivi un solo tiro in porta è improponibile. Di Padelli ho già detto, non sta facendo una buona stagione, speriamo faccia meglio.
Nella sostanza, l’impressione che si ha vedendo oggi il Toro è quello di una squadra che ha buone idee, ma che non riesce a metterle sul campo, a volte è troppo legata a diktat tattici, a posizioni da tenere a tutti i costi, priva di quella libertà di pensiero che nel calcio serve sempre. Come ha detto il tecnico dell’Empoli, l’impressione è quella di vedere una squadra poco tranquilla, e sinceramente dispiace. Insomma più che sulle gambe, bisogna, oggi come oggi, lavorare sulla testa, se poi dal mercato arriva qualcosa di buono, meglio.
Ora Torino-Frosinone, una partita da non sbagliare, e sono certo che il Toro, non la sbaglierà.