Rosina: "Al Torino troveranno un altro capro espiatorio"

12.12.2009 10:24 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Raffaella Bon per TMW
Rosina: "Al Torino troveranno un altro capro espiatorio"
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© foto di Giacomo Morini

Luciano Spalletti ha firmato ufficialmente per lo Zenith San Pietroburgo. Dopo mesi di voci e indiscrezioni, l'ex tecnico della Roma raggiunge un altro italiano, Alessandro Rosina, che dà il benvenuto al 'compaesano' e ci racconta i suoi primi mesi in Russia.

In Russia si parlava di un possibile arrivo di Spalletti allo Zenit?
"Si sapeva di questo interessamento e prima di tornare in Italia dopo la fine del campionato sapevo che era molto vicino. In ogni caso non sapevo nulla di certo o concreto, finché non c'è la firma nel calcio non si sa mai".

Che effetto ti fa?
"Sono molto felice, dal punto di vista personale e collettivo credo che potremo migliorare tantissimo visto che lui è uno dei migliori allenatori".

Come vedi il suo gioco applicato allo Zenith?
"Ultimamente abbiamo giocato col 4-3-3 o 4-2-3-1, più o meno lo stesso modulo che lui usava a Roma. Non credo ci saranno problemi da questo punto di vista, ma quando arriverà inizierà a conoscere tutti i giocatori e poi deciderà".

E' facile ambientarsi in Russia?
"Sì, per quanto mi riguarda sono rimasto veramente sorpreso. A parte gli amici e la famiglia, che sono le cose che mancano di più, mi sono trovato benissimo. Se devo dargli un consiglio posso dire di non aspettarsi la Russia di anni fa, ma un paese sviluppato da cui anche noi italiani possiamo imparare qualcosa".

Tu cos'hai imparato da questa nuova cultura?
"Per me i primi quattro mesi sono stati fondamentali. L'esperienza all'estero è anche formativa per la persona e inizi a parlare più lingue, qui inglese e russo, perché appunto non tutti i giocatori conoscono l'inglese. Con i giocatori russi non è facile, ma devi parlare nella loro lingua, mentre per quanto riguarda il campionato posso dire che è di buon livello e noi cercheremo di fare bene anche in Europa".

Come te la cavi col russo?
"E' molto difficile per noi, ci sono suoni e parole che noi proprio non abbiamo. Con l'impegno e la volontà, però, riesco a farmi capire dai compagni e anche quando andiamo fuori al ristorante, ad esempio, ordiniamo e facciamo tutto in russo".

A livello di gioco come ti stai trovando?
"Bene, nell'ultimo mese ho giocato poco perché rientravo dall'infortunio, ma ho giocato nei tre davanti a destra o sinistra e ho fatto abbastanza bene. Con l'arrivo di Spalletti ora inizia la mia vera avventura visto che in questo campionato sono arrivato solo negli ultimi tre mesi".

Cos'ha portato all'addio di Advocaat?
"Eravamo ad agosto e la squadra viaggiava a metà classifica quando lui annunciò che a dicembre avrebbe allenato la nazionale belga. Le motivazioni nell'ultimo periodo forse erano un po' calate e i dirigenti hanno valutato di affidarsi ad un altro allenatore. Questo esonero, però, non è avvenuto come in Italia, ma con tremila persone che lo hanno accompagnato all'aereoporto e tante che lo hanno applaudito allo stadio".

Con l'ultimo allenatore che hai conosciuto, invece, cos'è successo?
"Era un russo che veniva dalle giovanili dello Zenith e la società ha ritenuto giusto affidargli la squadra in queste ultime settimane. Ha fatto un buon lavoro facendoci risalire fino al terzo posto e facendoci qualificare alla Champions".

Le squadre russe, come il Cska che si è qualificato agli ottavi di Champions, faranno fatica nelle coppe europee visto che il campionato riparte a marzo?
"Credo di sì, ma questo è relativo. Ad agosto, quando ci saranno i preliminari, le squadre russe saranno in ottima condizione a differenza delle avversarie che avranno appena iniziato la stagione. Questo non vuol dire comunque perché lo Zenith, quest'anno, è uscito agli spareggi contro il Nacional de Madeira che aveva venti giorni di allenamenti e noi quattro mesi. Ogni partita è una storia a sè".

Il ritiro di una squadra come lo Zenit come avviene?
"Il prossimo sarà il mio primo ritiro, quindi non so. Ci ritroveremo a metà di gennaio circa, ma non sappiamo ancora dove andremo".

Cambiano anche le abitudini visto che le vacanze non potrai farle a giugno.
"Sì, ma anche qui fra maggio e giugno c'è una pausa chiamata 'internazionale'. Il campionato si ferma per un mese e noi giocatori abbiamo due settimane di riposo e due di ritiro per prepararci alla ripresa".

Tu sei tornato a Torino e non hai visto cambiamenti, saltano sempre allenatori.
"Sì, i problemi non sono tanto diversi dagli anni passati".

Lo scorso anno eri tu il capro espiatorio
"Quest'anno ne cercheranno un altro. Io non penso più a quel periodo e sono tornato senza problemi in città dato che vivo qui, ho casa qui e anche la ragazza. Ho tanti amici e avendo fatto parte di questa squadra per quattro anni sono legato alla città".

Nel tuo futuro cosa vedi?
"Spero in un grande salto di qualità, anche mio. Allenarsi con uno come Spalletti, che ha sempre sviluppato un bel gioco, può farci fare una crescita importante".

Cosa può aver spinto Spalletti a questa scelta vista anche la situazione della Juventus e il fatto che lui era stato accostato ai bianconeri per il prossimo anno?
"In ogni caso avrebbe dovuto aspettare giugno per tornare su una panchina italiana. Credo sia stato spinto a venire qui da un grande progetto che il club ha, le potenzialità economiche ci sono e anche un bel guadagno. E' innegabile dire che questo non conti, ma sicuramente lui sarà stato molto affascinato dal progetto ambizioso".

Tu hai fatto la stessa scelta.
"Come dicevo prima è un'esperienza importante, che comporta la conoscenza di una nuova lingua, nuova gente, nuovi posti e nuove abitudini. Consiglio questo a chi ha l'opportunità di poterlo fare, può essere molto importante anche a livello calcistico".

C'è qualche giocatore russo che consiglieresti alle grandi italiane?
"Lo Zenith i migliori giocatori russi se li tiene. Stanno a casa, sono forti, hanno un bel guadagno e difficilmente possono andarsene se non per uno dei primi tre-quattro club italiani, spagnoli o inglesi. Alcuni importanti, che fanno o hanno fatto parte della nazionale russa, possono essere Anjukov, Zyrjanov e Denisov".