Roccotelli: “Al Toro manca un regista. Domenica Belotti può fare la differenza”
Giovanni Roccotelli era il giovane attaccante che al Torino campione d’Italia faceva il vice di gente come Pulici e Graziani. Anch’egli ha dato il suo contributo per la vittoria dell’ultimo scudetto granata, nel ‘75/’76. Dopo aver giocato nel Cagliari e poi in varie squadre sarde, Roccotelli ha perso l’accento barese per acquistare quello sardo. Attualmente dirige e allena una sua squadra di calcio, Is Arenas a Quartu Sant'Elena.
Ai microfoni di TorinoGranata Roccotelli ha parlato della partita di domenica che vede opposti il Torino, in crisi, al Cagliari, che invece sta andando bene.
“Il Cagliari sta benissimo, va a gonfie vele, sta giocando un buon calcio. Il Toro è partito bene, poi ha perso delle partite anche per sfortuna, e i giocatori sembrano essersi un po’ rilassati. La partita di domenica è ostica per i granata, vista la gran forma del Cagliari, ma se si sveglia Belotti per i sardi non ci sono chance. Tuttavia, al momento, è avvantaggiato il Cagliari”.
Nainggolan era stato proposto al Toro in estate, ma poi è finito al Cagliari, può essere questa la chiave del perché le due squadre hanno un andamento diverso, con i sardi che stanno facendo un grande campionato?
“Conosco Nainggolan, abbiamo fatto una partita insieme, fisicamente è un mostro, a Milano ha trovato difficoltà nel giocare davanti alle punte, perché lui deve partire da lontano, ha una bella visuale di gioco. Maran l’ha sistemato nel posto giusto, riesce ad andare al tiro, è bravo a difendere, è tornato nella città giusta per lui, la moglie è di Cagliari e ha tanti amici sul posto. Qui è più tranquillo, peccato che il Torino non l’abbia preso. E’ vero, gli piace la bella vita, è super tatuato, però è un giocatore bravissimo”.
Sul Toro Roccotelli ci tiene a dire quanto ci ha lasciato il cuore.
“Il Toro mi è rimasto dentro, abbiamo vinto lo scudetto, ma quello era un altro calcio, eravamo una famiglia, là davanti avevamo tre nazionali. Sì Belotti può assomigliare un po’ a Pulici, ma lui era più opportunista, Belotti arriva davanti alla porta poco lucido, perché deve fare molto, troppo movimento lontano dall’area avversaria. Dovrebbe giocare davanti, dalla tre quarti in poi. Oltretutto se fermano lui bloccano tutta la squadra in avanti. Sirigu? E’ fortissimo, merita la nazionale, è veramente bravo. Ho visto il Toro nelle prime giornate, pensavo fosse una squadra che potesse entrare nei primi quattro posti, non ho capito il motivo di questo calo. Aveva dimostrato di essere in forma con tutti i suoi giocatori”.
“Sono professionisti, può essere che abbiano avuto un calo in un paio di partite. Mazzarri cercherà di trovare la causa. La partita di domenica è dura, ma se mette la grinta di inizio campionato, può farcela”.
C’è un problema a centrocampo?
“Direi di sì, se avesse avuto un Cigarini del Cagliari per esempio, un giocatore che detta i tempi, le cose sarebbero andate meglio, per fare un esempio. Ci sono tanti cursori che sbilanciano un po’ la squadra, ci vorrebbe un regista alla Pecci. Il Toro ha bisogno di un regista. Però Mazzarri non gioca con un giocatore con queste caratteristiche”.
Una volta al Toro c’era anche un forte vivaio.
"Adesso i vari vivai prendono quasi solo più stranieri. I dirigenti si mettono davanti ad un pc, guardano quei giocatori che prendono alti voti e vanno ad accaparrarsi i più forti, i vivai ci sono ma non vengono presi in considerazione. Ora voglio vedere come si comporterà l’Italia nella fase finale degli Europei, quando incontrerà squadre come la Germania, l’Inghilterra e così via, come si comporteranno i nostri giovani”.
Sta dicendo che Ventura aveva ragione a parlare di un po’ di fortuna per Mancini.
“Direi di sì, lui ha dovuto incontrare la Spagna”.
Per concludere Roccotelli ammette di avere ancora il cuore granata.
“Mi auguro che il Toro faccia risultato, altrimenti Mazzarri rischia davvero”.