Orsato voto zero, l'ennesima farsa di un campionato barzelletta. Non sarebbe ora di chiedere i danni?

29.04.2018 10:52 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Orsato voto zero, l'ennesima farsa di un campionato barzelletta. Non sarebbe ora di chiedere i danni?
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Non è bastata una notte a portare serenità dopo l'ennesima truffa confezionata davanti a milioni di spettatori. Perchè Inter-Juventus 2-3 si è disputata non solo davanti ad un Mezza esaurito, ma anche al cospetto di tutte le tv mondiali, tra i quali tanti abbonati alla pay tv, che dovrebbero chiedere i danni per aver pagato per uno spettacolo farsa.

Premesso che Spalletti ha sbagliato i cambi, perchè togliere Icardi (che ha evidenziato il suo disappunto quando è stato richiamato in panchina, ndr) per mettere Santon, un difensore, a pochi minuti dalla fine, quando era in vantaggio per 2-1, dopo aver giocato un tempo e mezzo in dieci, è stato un suicidio annunciato. Tuttavia pesano le decisioni arbitrali di Orsato, anzi le non decisioni verrebbe da dire. Con un altro colpo teatrale alla fine, espellere Allegri per essere entrato in campo, come compensazione al fatto che non aveva dato il doppio giallo a Pjanic.

Allegri, che poi è andato a dire davanti alla tv che "Orsato ha arbitrato bene", frase che poteva evitarsi perchè non gli fa onore alla luce dei fatti. Ma chi può onorare la Juventus oggi? Capace solo di vincere dove ha peso politico, in Italia, incapace di farlo dove i giochi sono diversi, in Europa, che a dominare sono altre squadre blasonate. Il nostro è un paese provinciale, che non si scrolla di dosso il potere "reale" di una famiglia, anche se gli eredi non hanno lo stile del passato, ma continuano a dominare come reucci incontrastati. Questo anche grazie ad un popolo che ama correre dietro al potere, pur essendo, in maggioranza, dei pezzenti, che preferiscono chiedere aiuto alle mafie invece di tirarsi su le maniche e migliorare il proprio paese.

Ma veniamo agli arbitraggi. Il pensiero comune era aspettare al varco Rocchi, spesso di manica larga verso i bianconeri, ma considerato uno degli arbitri italiani migliori, tanto da guadagnarsi i Mondiali, ha invece diretto in modo impeccabile Juventus-Napoli 0-1, con il fatto che la squadra allenata da Sarri è nettamente più forte e orgogliosa dell'Inter di Spalletti. 

Poi arriva Orsato, un buon arbitro, ma non da prima fila, il quale gestisce in modo orrendo, per non dire osceno, una partita mai giocata. Tanti falli, nervosismo in campo e sulle panchine, con la giacchetta gialla che, in nome del non spezzettare il gioco, non ne prende una giusta. Fino ad espellere il nerazzurro Vecino e mancare di dare il doppio giallo a Pjanic, che mirava alle gambe, tranquillo di non essere sanzionato. All'ennesimo fallo Allegri ha addirittura pensato di sostituirlo per evitare di rimanere in dieci, ma poi ci ha ripensato. Già, tanto Pjanic non sarebbe mai stato espulso. Per scelta divina o meglio per quella sudditanza psicologica che ha reso i nostri campionati assurdi.

Tanto vale dare lo scudetto d'ufficio alla Juve a inizio campionato e fare giocare gli altri in lotta per il secondo posto. Avrebbe più senso.

Visto quanto successo, nelle tre partite che mancano alla fine del campionato sarebbe interessante vedere gli altri club puntare i piedi e mandare a giocare contro i bianconeri le squadre giovanili. I media lasciare le pagine bianche sulle partite della Juve. Tanto l'ennesimo scudetto sarà di latta, senza valore, così com'è questo campionato, questi campionati, insulsi, una vergogna per chi ama il calcio e va allo stadio sperando di vedere uno spettacolo, invece assiste solo ad una farsa in salsa bianconera. E anche chi paga l'abbonamento a Sky e Mediaset dovrebbe fare una class action per chiedere il rimborso, visto che questo non è spettacolo, ma una specie di Mistero Buffo, dove però mancano attori come Dario Fo e Franca Rame.

Un plauso a Bergomi, commentatore di Sky, sempre molto tranquillo che ieri sera però aveva l'angoscia dentro, perchè anche lui avrebbe voluto urlare alla vergogna, ma da vero professionista non l'ha potuto fare.