Malù sul mercato del Toro: "Ottimo. Ora non ci sono più alibi"
Il mercato si è chiuso da poco più di 12 ore. E' stato il mercato dei grandi botti e non, ma quelli che sicuramente si potrà ricordare è che per il Torino è stato un vero mercato riparatore. Gli esuberi sono partiti, i nuovi arrivi ora hanno davvero tutta la possibilità di dimostrare, forse come non mai. Abbiamo intervistato in esclusiva per TorinoGranata, il primo direttore sportivo di colore a laurearsi a Coverciano con il massimo dei voti, ds della Nazionale congolese ed ex ds del Catanzaro e attuale opinionista di Sportitalia ed editorialista di Tmw.
Come giudichi il mercato riparatore del Torino? "E' stato un mercato decisamente positivo quello del Torino e soprattutto vorrei fare i complimenti a Petrachi per l'ottimo lavoro fatto in questi ultimi mesi. Ha portato in granata delle prime scelte e ora non ci sono più scusanti: la squadra non deve più sbagliare partite se non vuole perdere il treno della Serie A. Lerda ha dimostrato cambiando modulo di non essere un conservatore e credo che con il nuovo 4-3-1-2 potremo vedere il giusto Toro".
Poteva esserci qualche colpo in più? "Antenucci è il migliore del suo ruolo in prospettiva Serie B, Budel è il regista che mancava e ora si spera che il caso Gabionettasi risolva al più presto. Cavanda è uno dei migliori giovani esterni in circolazione. Ora dopo il mercato il lavoro passa tutto nelle mani di Lerda ovvero al campo. Petrachi ha fatto tutto quello che era in suo potere. Ora il Toro non ha niente da invidiare alle altre squadre in lotta per la promozione".
La A ora potrebbe essere più vicina? "Ora sì. Vedo difficile una promozione diretta perchè il distacco dalle prime è troppo a meno di clamorosi capovolgimenti. Tra le altre in corsa c'è da approfittare del momento di affievolimento del Novara che forse non aveva una rosa di altissimo livello in principio e forse l'attuale momento di flessione potrebbe risultare fondamentale per il Torino".
Ogbonna e Bianchi è un bene che siano rimasti a Torino. "Cairo vuole andare in Serie A con i propri mezzi e ora visto il grande ritardo con cui si approccia adesso la squadra alla testa della classifica non poteva lasciare andare due simboli come loro".