L'analisi tecnica, un Toro cosi e cosi
Rigore su Moretti sì, rigore no, poco cambia nel giudizio finale su Torino-Atalanta, brutta partita, poche emozioni, due occasioni da gol in novanta minuti, casuale la prima, su palla ferma la seconda, un primo tempo diciamo rivedibile, che ricalca la non esaltante partita fatta contro il Parma, attacco e centrocampo, escluso Gazzi, non pervenuto.
Insomma si può salvare tutto, anche un pareggio interno contro una squadra che fuori casa non aveva raccolto un solo punto, si può anche non rimproverare nulla agli uomini di Ventura sotto il profilo dell’impegno, ma i problemi tecnici, soprattutto tattici, ci sono, far finta di non vederli, non giova certo al Torino, nè ai suoi tifosi
Attacco anemico (7 gol in 10 partite), ma non solo, o almeno non è solo colpa degli attaccanti, almeno contro l’Atalanta, anche perché il centrocampo, Vives ed El Kaddouri ancora insufficienti (repetita iuvant a chi?), ha costruito quasi nulla, e quel poco in modo anche casuale.
Nel secondo tempo la voglia di Farnerud ha dato qualcosa in più alla mediana granata, ma non è bastato, anche perché l’Atalanta ha impostato una solida partita difensiva, e ha raggiunto il proprio intento, quello di uscire imbattuta dall’Olimpico. Quanto agli attaccanti, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non è cambiato, male Martinez, male Amauri, male Quagliarella, che continua a darmi l’impressione di soffrire, e non poco, il fatto di dover dividere gli spazi offensivi con un altro partner, che sia Amauri, Martinez o Larrondo poco cambia. Magari è solo un caso, ma l’attaccante napoletano ha fatto bene quando ha potuto svariare su tutto il fronte d’attacco, lasciando spazio con i suoi movimenti all’inserimento dei centrocampisti, o chiudendo in prima persona l’azione.
Le note liete vengono dal reparto difensivo, con Moretti, una spanna sopra tutti gli altri, e Bruno Peres migliore in campo. Bene anche Gillet, provvidenziale il suo unico intervento su Stendardo, bene Maksimovic, bene anche Jansson, che non ha fatto rimpiangere l’assenza del capitano. Insomma se c’è stata crescita, c’è stata proprio nel reparto difensivo, dopo le incertezze delle prime uscite, la difesa è tornata ad essere quella della passata stagione, con l’aggiunta di elementi interessanti come Peres, Jansson, e lo stesso Gaston Silva, che è un 94, è bene ricordarlo.
Alla fine il Toro può recriminare per un rigore non dato, e poco altro, i complimenti quindi vanno fatti all’Atalanta, che era in emergenza per le tante assenze, che è riuscita a fare la partita che aveva impostato.
Certamente non è una partita che sarà ricordata a lungo, ma in questi tempi, brutti per il calcio italiano, dove trovare una partita giocata degnamente è quasi un mistero, dove persino le prime della classe giocano un calcio bruttino, cavare sangue da una rapa, per uno 0-0, onestamente noioso, diventa un obbligo in attesa di tempi migliori.
Ora Roma e derby, inframmezzati dalla partita interna contro il Sassuolo.
Se le premesse sono queste, meglio non farsi troppe illusioni, per battere una grande bisognerà aspettare ancora, e questo non è proprio il momento di sognare.