ESCLUSIVA TG – Tricarico: “Il Toro ci deve provare anche se l’Inter è la squadra più in forma”
Fabio Tricarico è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Tricarico attualmente si occupa di scouting per l’Empoli e in precedenza da calciatore aveva militato fra le altre squadre nel Torino dal 1997 al 2001, club che lo ha fatto esordire in Serie A. Con lui abbiamo parlato dei granata che questa sera affronteranno l’Inter al Meazza.
La vittoria, anche se sofferta con il Verona, ha permesso al Torino di installarsi al 10° posto, ma questa sera dovrà vedersela con l’Inter che è campione d’inverno e viaggia a ritmi elevati e non ha mai perso in casa. Come vede questa sfida?
“In questo momento l’Inter è la squadra più in forma che c’è nel nostro campionato ed è dura incontrarla. Il Toro con il Verona ha mollato un po’ soprattutto nel secondo tempo, i giocatori dovrebbero essere più determinati e precisi dall’inizio fino alla fine visto che tra l’altro hanno un allenatore come Juric che dà positività e chiede intensità e grinta. E tutto questo non si è visto tanto domenica. Però, secondo me, affrontare l’Inter solo sentendo il nome dà coraggio e voglia se non per vincere sicuramente per fare risultato, anche perché il Toro non ha nulla da perdere. L’atteggiamento deve essere quello giusto e sicuramente lo avrà”.
L’Inter ha qualche punto debole che il Torino può sfruttare?
“Eh, difficile trovare un punto debole all’Inter, ma se proprio devo indicarne uno allora dico che dovendo il Torino attaccare alto e fare un pressing asfissiante può mettere pressione ai nerazzurri, ma bisognerà vedere fino a che punto ci riusciranno poiché l’Inter terrà palla però dovesse perderla ci sarà la possibilità di ripartire e quindi servirà concentrazione e attenzione nello sfruttare l’opportunità. Il Toro però non dovrà farsi prendere dalla foga e cercare un gol magari anche fortunoso o che comunque può arrivare. Se il Toro fa la partita aspettando l’Inter e chiudendosi in difesa, secondo me, sbaglia e rischia di perdere visto quanto è forte l’avversario. Juric è bravo e lo sa per cui cercherà una strategia per attaccare il più alto possibile cercando di tenere l’Inter il più distante possibile dalla propria area di rigore poiché i nerazzurri hanno tanti giocatori di qualità che possono fare male”.
Facendo un bilancio di quanto ha fatto il Torino finora è positivo oppure non del tutto?
“Per me, il Toro poteva fare molto meglio per la squadra che ha e i singoli giocatori che ci sono e che sono buoni. E soprattutto per il valore aggiunto dato da Juric, che è un allenatore emergente, ma che tutti sappiamo capace di fare giocare bene le sue squadre. I giocatori lo seguono, però manca qualche punto e a mio parere poteva essere anche più in alto del 10° posto. La classifica fa storcere un po’ il naso nel senso che doveva fare meglio”.
Forse però gli infortuni hanno condizionato le prestazioni dei singoli e questo ha avuto ripercussioni sulla squadra.
“Sì, però le squadre si formano a inizio stagione e servono due giocatori per ogni ruolo. Nel caso degli infortuni alle volte è facile dire che manca Tizio o Caio, ma se manca un giocatore bisogna essere bravi a sostituirlo e fare in modo che chi è a disposizione non dico che faccia meglio, ma quasi. Servono giocatori più o meno dello stesso livello. Il Toro si può permettere di fare questo tipo di scelte”.
In Coppa Italia con la Sampdoria si è visto che l’utilizzo di più di una riserva non ha dato i frutti auspicati.
“Lo so, ma ripeto, bisogna anche essere bravi a gestire il gruppo anche da questo punto di vista”.
Juric dice che non crede molto nel mercato di gennaio, ma di certo qualche rinforzo se lo aspetta.
“Sicuro, soprattutto in attacco presumo. Con Belotti che deve superare l’infortunio e ormai in scadenza di contratto davanti qualcuno serve. Probabilmente Juric lo dirà al presidente e al direttore e ho letto che in qualche intervista ha detto che vuole qualche cosa di più per il Toro. La fase di finalizzazione per Juric è importante e se non si tiene palla in certi momenti, come sull’uno a zero, si rischia di subire il gol degli avversari, che sia un rigore, una punizione o un tiro fortunoso cambia poco. In avanti serve più coraggio”.
Tornando alla partita con l’Inter, finora il Torino in trasferta ha vinto solo una volta con il Sassuolo e ha pareggiato con Venezia e Cagliari perdendo con Fiorentina, Napoli, Milan, Spezia e Roma ed ha anche segnato solo 4 gol e una è un’autorete. Compirebbe un’impresa se tornasse con punti.
“Il suo campionato il Torino non lo deve fare vincendo con l’Inter, ma ci può provare. Ci riuscisse affronterebbe poi il girone di ritorno con maggiori consapevolezze. Per questo dicevo che per la squadra che è il Torino avrebbe dovuto avere più punti degli attuali venticinque”.
Quale giocatore del Toro in positivo l’ha impressionata di più?
“Bremer è un ottimo difensore ed è un giocatore importante. Pjaca, anche se è stato fuori parecchio per infortunio, ha qualità, ma deve ancora tirarle fuori e trovare continuità. Pobega, a mio parere, è già pronto fisicamente e tecnicamente, sa fare le due fasi e a tutto per giocare ad alti livelli. E’ del Milan e avrebbe già potuto giovarci, ma maglio per il Toro che ci sia. Comunque è il collettivo deve fare meglio perché nel Toro non c’è bisogno di un giocatore che giri bene, ma di tutta la squadra”.
Diceva che il Torino non ha nulla da perdere con l’Inter.
“Esatto, non è con l’Inter che il Toro deve iniziare a vincere di più fuori casa, ma ci deve provare con convinzione e determinazione. I punti che possono capitare vanno sfruttati per poi fare bene in futuro. Non è ammissibile che in trasferta il Toro finora abbia vinto una sola volta mesi fa. Le doti e le qualità le ha per vincere anche fuori casa. C’è la gara di questa sera e tutte quelle del girone di ritorno e si può rifare facendo molto meglio sia fuori, ma anche in casa: il cammino del Toro deve essere più continuo, lineare, equilibrato”.