ESCLUSIVA TG – Teotino: “Belotti può mettere anche subentrando fisicità e gol al servizio dell’Italia. E sulla permanenza o no al Torino …”
Gianfranco Teotino è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Teotino, noto giornalista e commentatore televisivo, abbiamo parlato di Belotti, capitano del Torino e calciatore della Nazionale italiana.
Belotti è rientrato da quasi un mese e mezzo dal secondo infortunio stagionale e con il Torino ha fatto alcune partite nelle quali ha anche segnato, ma nell’ultima con il Genoa non è stato brillante, come d’altronde tutta la squadra. In quest’avventura con la Nazionale dove c’è in ballo la qualificazione al Mondiale in Qatar come vede il giocatore e pensa che il ct Mancini possa utilizzarlo?
“Intanto sono contento che Belotti sia stato convocato perché ha fatto parte di questa Nazionale fin dagli inizi per cui, al di là di quanti minuti ha effettivamente giocato, credo che sia a tutti gli effetti uno dei protagonisti della cavalcata e del titolo europeo. Adesso sta bene ed è giusto che ci sia. E’ vero che è rientrato dall’infortunio meglio di quanto ci si potesse aspettare e spesso capita che quando un calciatore sta fuori a lungo nelle prime partite è fresco e rende subito bene e poi dopo ha un momento in cui deve riacquisire i ritmi e quindi ha un leggero calo. Forse, avrebbe avuto bisogno di un paio di partite in più nelle gambe. In questo momento credo che Immobile e Scamacca siano più freschi e più pronti di lui, però penso che magari non da titolare, ma che Belotti già con la Macedonia del Nord possa entrare nel secondo tempo e sperabilmente essere utile anche nei finali di partita mettendo la sua fisicità e i suoi gol al servizio dell’Italia”.
Belotti dopo sette anni è in scadenza di contratto con il Torino e non ha ancora rinnovato e nonostante un’apertura dello stesso giocatore non ci sono certezze che resti. Quanto quest’avventura in Nazionale può essere d’aiuto oppure no alla sua permanenza in granata?
“Mah, credo che non cambi molto. E’ chiaro che più gioca e fa bene e più ritrova entusiasmo e motivazioni ed è quindi possibile che arrivino anche offerte interessanti da fuori, però non penso che dipenda da questo. Piuttosto la sua permanenza in granata dipende da quanto il Torino gli possa garantire un futuro un po’ meno di sofferenza rispetto alle ultime stagioni. Quest’anno pare che siamo sulla buona strada grazie a Juric e ad alcuni calciatori nuovi che sono arrivati e il Torino è sicuramente una squadra in progresso e quindi se Belotti avesse garanzie dalla società che arrivassero un altro paio di giocatori, magari anche compagni per l’attacco, perché uno dei difetti di questo Torino è proprio segnare troppo poco rispetto alla mole di gioco che esprime, allora il matrimonio tra il “Gallo” e il Torino potrebbe andare avanti. Se così fosse sarebbe una bella cosa sia per la società sia per il giocatore, ma occorre per andare avanti insieme una squadra che almeno lotti per un posto in Europa”.
Quando dal Torino sono andati via giocatori di livello quasi sempre poi non hanno brillato nelle squadre dove sono approdati, come se in granata trovassero la giusta dimensione mentre in realtà più importanti fanno fatica ad imporsi e affermarsi. Belotti potrebbe correre questo rischio?
“Non credo che Belotti si possa perdere andando via dal Torino. Certo che quando un giocatore sta tanti anni in un club finisce un po’ per impersonificarsi nella squadra e ne esprime il carattere e quindi magari avere altrove un ruolo meno importante può un po’ subirlo, però non mi sembra Belotti essere un calciatore in balia degli umori. Piuttosto è uno che ha bisogno di giocare con regolarità e purtroppo in queste ultime stagioni non è sempre avvenuto per problemi fisici, ma credo che adesso, ma anche in passato e in futuro, il suo rendimento dipende più dallo star bene che non da ruolo che ha in una squadra in cui è stato o in cui è. Penso che se Belotti gioca e si esprime come sa possa fare bene altrove come ha fatto nel Torino. Poi è chiaro che essere capitano e trascinatore è esaltante, ma bisogna che sia sicuro e motivato dal fatto di essere in una squadra che lo possa portare un po’ più in alto di quanto è stato in queste ultime stagioni”.