ESCLUSIVA TG – S. Volpi: “Mihajlovic è preparato e non deve cambiare il suo modo di fare”

09.02.2017 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – S. Volpi: “Mihajlovic è preparato e non deve cambiare il suo modo di fare”
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© foto di Alberto Mariani

Sergio Volpi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Volpi e un ex calciatore e attualmente l’allenatore dell’Adrense, da giocatore è stato allenato da Sinisa Mihajlovic nel Bologna nella stagione 2008-2009. A lui abbiamo chiesto di raccontarci chi è l’allenatore serbo.

Che tipo di allenatore è Mihajlovic?

“Io, quando ha iniziato ad allenarci nel Bologna, sono rimasto colpito dalla sua preparazione e dalla sua voglia di trasmettere la mentalità vincente”.

Al Torino dopo un primo impatto molto positivo anche per i risultati la squadra è entrata in difficoltà e sembra non riuscire a venirne fuori. Come reagisce Mihajlovic a situazioni di questo genere?

“Lavorando come lui sa fare e trasmettendo alla squadra la sua mentalità che già aveva da calciatore e che continua ad avere anche adesso che allena. Credo che lui sappia come intervenire e di conseguenza starei tranquillo”.

Il mister non è persona che ha peli sulla lingua e se deve bacchettare qualche giocatore in pubblico, dopo averlo fatto in privato, lo fa. Secondo alcuni ha un modo di fare eccessivo e certe affermazioni dovrebbe evitarle. Ma Mihajlovic è un burbero giusto che agisce per il bene di tutti oppure ha un caratteraccio?

“Lui dice certe cose per stimolare la squadra e qualche giocatore in particolare e quando ritiene di farlo è giusto che parli in pubblico di ciò che non va. L’ha sempre fatto anche a Bologna ottenendo dei risultati, anche se poi alla fine è stato esonerato, ma quando arrivò lui la squadra ebbe un cambio di rendimento importante. Lui è così ed è giusto che continui a comportarsi in questo modo. E’ il suo modo di fare e non deve cambiare”.     

Mihajlovic nell’ultimo periodo in conferenza stampa è apparso meno grintoso del solito. E’ un lato del suo carattere che emerge quando ci sono difficoltà?

“Penso che sia dovuto solo al fatto che non riesce a ottenere ciò che vorrebbe dalla squadra e dal suo lavoro. Come dicevo, lui cerca di trasmettere alla squadra la sua mentalità e la sua voglia di vincere e quando i risultati non sono quelli che si aspetta, magari, subentra un po’ di … chiamiamola preoccupazione, non so se sia la parola giusta, ma può venire”.

Prima dell’inizio della stagione fu il mister per primo a indicare come obiettivo l’Europa League e più recentemente aggiustò il tiro chiedendo alla squadra di fare più punti rispetto al girone d’andata, ma anche questo traguardo potrebbe non essere raggiunto. Di ridimensionamento in ridimensionamento?

“Ritengo che il Toro stia facendo un grande campionato, ha ottenuto risultati importanti come il record dei punti nel girone d’andata e bisogna tenere conto che è una squadra giovane e, quindi, può alternare grandi prestazioni a momenti di calo. Magari la squadra ha pagato anche questa “inesperienza”, il Toro ha giocatori importanti, ma sono anche giovani. Nel momento in cui i granata riusciranno a ottenere un paio di risultati positivi consecutivi il Torino potrebbe diventare la sorpresa del campionato, ricordiamoci che alla fine mancano ancora quindici partite”.

Domenica ci sarà la partita con il Pescara, fanalino di coda della serie A, e poi le due trasferte per affrontare Roma e Fiorentina che all’andata furono battute alimentando i sogni europei. Un periodo chiave e delicato per il Torino?

“Penso che adesso l’obiettivo del Torino sia affrontare il Pescara con la massima attenzione perché è vero che la squadra di Oddo è in difficoltà, però, sono proprio queste le gare più difficili e se non si approcciano con la mentalità giusta si rischia di complicarsi la vita, ma credo che Mihajlovic sia sul pezzo per affrontare il Pescara con la massima concentrazione. Le due partite successive con Roma e Fiorentina diranno ciò che potrà fare il Toro: se lotterà per un posto in Europa League oppure per restare appena sotto, senza rischiare assolutamente nulla”.

Rischi di essere coinvolto nelle zone basse della graduatoria il Torino non ne corre vista la classifica.

“La classifica non è ancora definitiva, ma poco ci manca per quanto riguarda le retrocessioni”.

Cambiando argomento, la sua Adrense è un po’ sopra la zona retrocessione, puntate a una tranquilla salvezza?

“La società è nuova e ambiziosa e sta lavorando molto sul settore giovanile. Noi come prima squadra vogliamo fare un campionato tranquillo e cercare di essere salvi prima possibile per affrontare in serenità la parte finale della stagione”.