ESCLUSIVA TG – Pratali: “Il Torino deve pensare in grande, sempre con l’umiltà di affrontare una partita alla volta. Gli basta poco per superare il gradino e tornare in Europa”
Francesco Pratali è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Pratali ha giocato nel Torino dal 2008 al 30 gennaio 2010 e poi nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012, ma è cresciuto nelle giovanili dell’Empoli dove ha militato a più riprese 1996-1998, 2001-2008 e 2012-2014, attualmente ha una scuola calcio la Polisportiva Monteserra a Buti in provincia di Pisa. Con lui abbiamo parlato della partita che si disputerà sabato sera tra le sue ex squadre.
Il Torino ha pareggiato con il Frosinone, tra torti arbitrali e difficoltà a segnare, e l’Empoli dal pareggio con il Lecce, che ha lasciato qualche rimpianto per l’errore di Berisha, lei come immagina la partita di sabato?
“Nonostante quello che dice la classifica, soprattutto per l’Empoli, ho visto due squadre, specialmente il Torino, in salute. Le due squadre hanno obiettivi diversi: se l’Empoli centrerà la salvezza è come se vincesse il campionato, mentre il Torino, secondo me, deve fare quello step di crescita per provare ad ambire a qualche cosa di più del centro classifica. A tutte e due basta poco per provare a fare qualche cosa di importante. In particolare al Torino sembra sempre che gli manchi qualche cosina come è accaduto con il Frosinone infatti veniva dall’importante vittoria con l’Atalanta e poi ha fatto un mezzo passo falso, anche se la squadra di Di Francesco è in salute e gioca bene. L’Empoli con il Lecce ha avuto uno scontro importante in chiave salvezza e avrebbe potuto vincendo tirarsi un po’ su e invece così non è stato seppur la squadra di D’Aversa è una buonissima formazione”.
Il Torino ha una buona difesa e non ha subito gol in 7 delle 15 partite che ha giocato finora in campionato mentre l’Empoli con 10 gol fatti ha il peggior attacco della Serie A. Questo può essere un vantaggio per i granata?
“Sì. L’Empoli dall’inizio del campionato, anche quando in panchina c’era Paolo Zanetti, il problema più grande che ha è trovare la via del gol e anche nel’anno scorso si è salvato grazie alla difesa perché a livello di gol non ne avevano fatti tanti, però ne subivano relativamente pochi, mentre adesso ne subiscono qualcuno i più e quindi faticano di più. La squadra è stata costruita per raggiungere la salvezza e ci può anche stare fare una o più stagioni in A e poi retrocedere in B e successivamente tornare in A. Il Torino con Juric potrebbe fare uno step in più per provare a raggiungere un posto utile per l’Europa però la concorrenza è molto folta e ci sono altre otto squadre che concorrono per due posti in Champions, escludo dal discorso le prime due Inter e Juventus, e per Europa e Conference League quindi non è semplice. Però a livello di organico il Torino ha fatto begli investimenti e adottato una politica, per me, giusta puntando su giocatori per lo più giovani d’ importante prospettiva e che potranno portare grandi plusvalenze affiancati da qualcuno più esperto come l’attaccante di riferimento Zapata. Sulla carta il Torino parte nettamente in vantaggio, ma le partite non si vincono sulla carta bensì sul campo”.
Al Torino serve qualcuno che inneschi le punte Vlasic ci prova riuscendoci a tratti e dalle fasce non sempre arrivano sufficienti rifornimenti. Forse manca un rifinitore?
“Il Torino obiettivamente con Sanabria e Zapata davanti ha un organico importante e, a mio parere, ha anche centrocampisti di qualità che possono diventare giocatori importanti e servire gli attaccanti in maniera più precisa. Il Torino giocatori di qualità ne ha”.
Ilic, Ricci, Linetty, Tameze, se non deve essere utilizzato in difesa, e il giovane Gineitis garantiscono più soluzioni a Juric.
“Vlasic è un po’ discontinuo, ma in alcune partita ha dimostrato di avere qualità importanti. Secondo me, come ho detto, il Torino ha un ottimo organico, un validissimo allenatore, una grandissima piazza e fra un campionato anonimo e lottare per qualche cosa d’importante la linea è sottile per cui è questo lo scalino che deve superare il Torino. E’ quello che si aspettano i tifosi e mi auguro, da simpatizzante granata avendoci giocato e vissuto lì, che il Toro riesca al più presto a fare questo passo in avanti”.
Da difensore a difensore, un giudizio su Buongiorno?
“Buongiorno non è più una scommessa ormai è un giocatore affermato e lo si è visto in una partita determinante come quella dell’Italia contro l’Ucraina e giocare così in Nazionale fa capire lo spessore di un calciatore. Fa piacere che un ragazzo cresciuto nel Torino sia riuscito ad emergere nella sua squadra del cuore e mi piacerebbe che di Buongiorno ce ne fossero di più perché il Torino merita di avere un grande settore giovanile, come è stato in passato, e di portare più ragazzi possibile dalla Primavera alla prima squadra”.
Pronostico per Torino-Empoli?
“Conoscendo il modo di interpretare le gare di Andreazzoli e di Juric sicuramente Torino ed Empoli non giocheranno per il pareggio e sarà una partita da 1 oppure 2. Anche perché il pareggio serve a poco a entrambi, anche se per l’Empoli che lotta per la salvezza pure un punticino è importante. Il Torino se vuole dare una svolta al suo campionato deve assolutamente fare una serie di vittorie”.
Il Torino prima di Natale ha proprio due gare, Empoli e Udinese, con squadre che sono nelle parti più basse della classifica quindi l’opportunità ce l’ha, però deve sfruttarla.
“Purtroppo il Torino spesso toppa le partite che sulla carta sembrano più abbordabili. In Serie A tutte le partite sono difficili da affrontare e quindi vanno giocate tutte con la medesima concentrazione. Alla fine sono proprio queste le partite che ti fanno fare un campionato normale oppure non dico uno di alta classifica, ma di provare fino all’ultimo a giocarti un posto in Europa. La classifica è corta e il Torino è lì per cui tutte le partite vanno sfruttare per avanzare. Il Bologna insieme alla Roma è quarto, ma all’inizio nessuno avrebbe detto che si sarebbe trovato così in alto indubbiamente ha un grande attaccante e una buona squadra, ma il Torino non è da meno e quindi perché non pensare in grande sempre con l’umiltà di affrontare una partita alla volta. Sarebbe una grandissima cosa per la tifoseria del Torino tornare in Europa”.