ESCLUSIVA TG – Pat Sala: “Il Torino potrebbe vincere contro chiunque se avesse un vero attaccante”

09.11.2022 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Patrizio Sala
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Patrizio Sala

Patrizio Sala è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Sala ha indossato la maglia del Torino dal 1975 al 1981 e nella stagione successiva quella della Sampdoria, attualmente tiene corsi individuali di perfezionamento legati alla tecnica e alla coordinazione per calciatori presso la struttura “APS3” vicino a Monza, a Bovisio Masciago sulla Milano-Meda. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue due ex squadre.

Come si spiega che il Torino quando è sul punto di dimostrare il suo valore e di dare continuità alle partite positive puntualmente fa un passo indietro?

“Non sarei così drastico nel dire che fa un passo indietro, con il Bologna ha giocato contro una squadra in salute e ha preso gol per cui non vedo il motivo di farne un dramma poiché aveva vinto in campionato le due gare precedenti con Udinese e Milan. Direi che è in un buon momento e può capitare un intoppo, oltretutto dopo due secondi si è fatto male Pellegri, giocatore che stava diventando importante, e ha dovuto uscire e anche questa uscita può aver significato qualche cosa in negativo psicologicamente”.

Però con il Milan aveva fatto un’ottima prestazione, mentre con il Bologna, soprattutto nel secondo tempo, decisamente meno tanto che il Torino si è fatto rimontare.

“Sì vero, ma per me è sulla strada giusta e l’uscita di Pellegri ha influito sulla prestazione e Karamoh, che gli è subentrato, ha avuto qualche difficoltà. Quando non si hanno sostituti non si possono fare i miracoli”. 

Secondo lei le difficoltà della Sampdoria a cosa sono dovute?

“Mah, per quanto ne so credo siano legate al momento societario e forse la squadra vive una realtà un po’ difficile e complicata. Non riesco a vedere tutte le partite, ma per quello che ho visto mi sembra una squadra abbastanza attrezzata, ma a quanto pare è più forte il problema societario. Il Toro quindi dovrebbe avere vita facile, anche se nel calcio mai dire mai”.

Come s’immagina la partita di questa sera fra Torino e Sampdoria?

“Come quelle partite che sulla carta si danno quasi per scontate con il Toro che può battere la Sampdoria, ma io non darei il risultato così scontato perché poi il campo dice altre cose. Ripeto, comunque vedo il Toro in un buon momento al di là della sconfitta con il Bologna e credo che sulla carta abbia dei grandi vantaggi, mentre la Sampdoria ne ha meno proprio perché sta vivendo un momento molto, molto delicato”.

C’è il rischio che se Pellegri non recupera e con Sanabria che, come ha detto Juric, può semmai essere utilizzato a gara in corso il Torino giochi di nuovo senza punte di ruolo e quando è accaduto non è andato molto bene.

“Certo, ma questa è una considerazione che va fatta a priori perché quando il mercato ha chiuso i battenti e la squadra ha una grande intelaiatura, ha aggressività e determinazione, crea opportunità e poi manca chi finalizza è un problema che potrebbe avere risvolti ancora più negativi. Secondo me, questa è una squadra che può “combattere” contro chiunque e potrebbe vincere contro chiunque se avesse davanti qualcuno di un po’ più di concreto: un vero attaccante”.

Il Torino ha sempre amnesie difensive che quasi costano punti, un problema?

“Ho visto anche i gol presi dal Bologna e il secondo, quello di Posch, tra il difensore e il portiere una pezza potevano mettercela. Se Vojvoda non riusciva a fermare l’avversario forse Milinkovic-Savic anziché rimanere fermo, su una palla che girava verso la porta, avrebbe potuto cercare di intervenire prima che arrivasse a Posch. Quando si prende gol c’è sempre un concorso di responsabilità. Anche se il Torino subisce certi gol è comunque una squadra che non ne subisce molti perché fa un asfissiante pressing a tutto campo ed è ben attrezzata per non prenderli. Il problema semmai è opposto: il Torino è poco attrezzato per fare gol. Qualche errore è stato sicuramente commesso in fase difensiva, ma anche in quella offensiva”.

Più volte sia prima della chiusura del mercato e poi anche dopo mister Juric ha detto che mancava un centrocampista d’inserimento, l’anno scorso c’era Pobega e volendo Mandragora, ma quest’anno non è aumentata la forza e la sostanza. Cosa ne pensa?

“Un allenatore bravo com’è Juric, perché è veramente bravo, deve pensare solo ad allenare e lo sta facendo benissimo. Non credo che innescare queste diciamo “polemiche” dicendo che manca questo e manca l’altro, aiuti. Juric riesce a fare anche con poco e capisco che alla fine di domandi se è un allenatore da Toro o uno che può allenare anche l’Inter, il Milan o la Juve, dico per fare un esempio, poi che un allenatore chieda determinati giocatori ci sta, però penso che debba fare con i calciatori che gli vengono messi a disposizione. E’ ovvio che tutti gli allenatori vorrebbero avere Messi, Neymar o Mbappé, però non tutti possono averli. Posso aver esagerato nel dire questo perché si deve pretendere qualche cosa, ma se tanto sai che no ti verrà data è inutile continuare a chiedere. Visto che Juric è bravo a fare con quello che ha allora arrivi a fine stagione e poi prenda le opportune decisioni. E’ un po’ come Lukic che ha deciso di non giocare la prima partita: ha fatto una scelta forte per mandare un messaggio e va bene, anche se dico che è sbagliato fare così. Si arriva a fine stagione e se si pensa, forse giustamente, di meritare un ingaggio più alto e se non è stato dato allora saluti, arrivederci e grazie”.

Ma se si ha ancora uno o più anni di contratto non è detto che il presidente permetta al giocatore o all’allenatore di andare via.

“A fine stagione si chiede di essere ceduti, se c’è ancora un anno di contratto meglio per il presidente e se invece si è in cadenza meglio per se stessi. Lukic è un buonissimo giocatore e io non lo perderei, però ormai i calciatori si possono perdere facilmente perché il coltello dalla parte del manico quasi lo hanno loro”.

>Tornando a Torino-Sampdoria, è delicata per entrambe le squadre, ma quanto può essere determinate visto che poi ci sarà solo un'altra gara prima della lunga sosta per il Mondiale?

“E’ più delicata per la Sampdoria perché è penultima in classifica, ha solo 6 punti dopo tredici giornate e ha problemi societari come tutti sanno. Il Toro invece ha 17 punti, per cui sta meglio e se finisse questo girone d’andata incompleto a quota 20 sarebbe già un bel risultato. Io mi auguro che questa sera il Toro vinca, ma credo che sia più facile che vinca con la Roma piuttosto che con la Sampdoria. La Roma è una squadra che si presta a un avversario aggressivo com’è il Toro, mentre la Sampdoria che ha un obiettivo molto difficile da raggiungere, intendo la salvezza, ha risvolti non tecnici-tattici bensì psicologici perché è in difficoltà a causa dei problemi societari e quindi dovrà essere molto concentrata. La Roma invece, secondo me, è già un po’ con la testa fra le nuvole”.