ESCLUSIVA TG – Pala: “A Belotti serve ritrovare entusiasmo e allenarsi di più sulla tecnica individuale”

17.11.2021 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Alessio Pala
Alessio Pala

Alessio Pala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Pala è l’allenatore della Primavera della Pergolettese ed è colui che ha trasformato Andrea Belotti da centrocampista in attaccante, quando il ragazzo giocava nella Primavera dell’AlbinoLeffe. Con lui abbiamo parlato del capitano del Torino e cercato di capire come mai fatica a ritrovare la brillantezza e la capacità di segnare con la continuità di un tempo.

Belotti che non aveva fatto la consueta preparazione estiva poiché aveva disputato l’Europeo e poi ha avuto un infortunio che lo ha tenuto fuori cinquanta giorni, come sta vivendo questo periodo fra il non rinnovo con il Torino e la difficoltà, anche in Nazionale, a ritrovare la verve e i gol?

“Innanzitutto erano anni che non sentivo Belotti e nell’aprile scorso casualmente mi ha chiamato al telefono Antonio Comi e mi ha passato lui, Zaza e Baselli quindi ho avuto modo di risentirlo. L’impressione che ho io dall’esterno, poiché guardo le partite in televisione, è che Andrea innanzitutto deve stare bene fisicamente perché non ha grandi doti tecniche perché i suoi punti di forza sono l’avere una grande capacità realizzativa, infatti ha sempre segnato in tutte le maniere, di testa, di destro, di sinistro e in modo acrobatico, e l’essere un generoso. Sicuramente un po’ di brillantezza negli ultimi tempi l’ha persa, anche se quando è subentrato con la Sampdoria l’ho visto meglio, un po’ più vivo. Giudicare la sua prestazione con l’Irlanda del Nord è difficile perché è entrato in un momento in cui la gara era complicata in quanto il risultato non si sbloccava ed era difficile per tutti per cui non si può giudicare. Per come lo conosco io quando lo allenavo, deve ritrovare un po’ di entusiasmo e, soprattutto, anche quando si gioca a grandi livelli bisogna allenarsi di più sulla tecnica individuale. Questo è un problema generale e non solo di Andrea Belotti perché quando un giocatore arriva a grandi livelli o è dotato di innate doti tecniche e allora basta che stia bene fisicamente poiché la tecnica arriva da Madre Natura, ma questo avviene solo per i grandissimi campioni, oppure per i giocatori normali e anche buoni che militano in Serie A si deve dedicare tempo all’addestramento nei gesti individuali”.

Psicologicamente quanto può pesare su Belotti non essere più quello di un tempo e il dualismo in Nazionale con Immobile?

“Per quel che riguarda la Nazionale può influire se lui è l’alternativa Immobile, ma il ct Mancini con l’Irlanda del Nord pur non disponendo di Immobile non lo ha schierato titolare preferendo un’altra soluzione. E poi ho notato che negli ultimi anni Belotti gioca spesso spalle alla porta, ma lui non è Dzeko che gioca per gli altri. Andrea ha bisogno di profondità, di avere palla davanti, di andare negli spazi per cui le sue difficoltà derivano sia da un discorso tecnico sia dal giocare sempre spalle alla porta”.

Con Juric al Torino però Belotti dovrebbe trovarsi in una condizione più favorevole, concorda?

“La situazione è indubbiamente migliorata con Juric, infatti si è visto che dopo l’infortunio sta tornando ad essere più brillante, ma non solo Andrea anche tutta la squadra. Comunque ritengo fondamentale per un ragazzo, un atleta, un attaccante bravo oltre a stare bene fisicamente che sia utile un bel ripasso sulla tecnica individuale. Ripeto, Lui è forte di testa, è acrobatico e in passato sgusciava via con facilità, ma non essendo stato dotato da Madre Natura di grandissima qualità, seppur abbia altre qualità importanti come la voglia, il temperamento, il senso del gol, il colpo di testa e l’acrobazia, non gli farebbe male un bel ripassino sulla tecnica individuale di tutti i fondamentali”.

Mancano sette partite alla conclusione del girone d’andata e al Torino servirebbe proprio il miglior Belotti perché i granata creano, ma non concretizzano abbastanza.

“Certo, ma il miglior Belotti serve per tutti. Al Torino che è già migliorato tanto quest’anno, obiettivamente la squadra è tonica, gioca un buon calcio e difende bene. A lui stesso. Alla Nazionale. E’ tutto collegato: se va bene lui va bene anche il Torino e lui si può riproporre per la Nazionale. Penso che Belotti possa ancora fare grandi cose, ma l’ho visto sbagliare gesti individuali facili che prima non sbagliava”.

Secondo lei, Belotti ha finto il suo ciclo al Torino oppure no?

Non lo so se Belotti è arrivato alla saturazione psicologica con il Torino perché a parte un saluto telefonico alcuni mesi fa sono anni che non lo sento. Sinceramente lo vedo bene nel Torino perché per com’è la tifoseria e per quello che è lo spirito granata Andrea lo interpreta benissimo. Se fossi in lui rimarrei al Torino. E’ il capitano, può tornare ad alti livelli e può trascinare il Torino verso traguardi superiori. Sono la società e la maglia per storia, per animo e per temperamento adatti a lui e lui è un giocatore da Toro”.

Una parola sulla Primavera della Pergolettese, come sta andando?

“Stiamo andando abbastanza bene, siamo secondi a due punti dalla Carrarese e dal Piacenza. Giochiamo con una squadra giovanissima formata quasi tutta da calciatori del 2004, però chiaramente la Primavera 4 o 3 non sono quelle 1 oppure 2 dove il livello qualitativo è superiore, ma per quel che è il nostro contesto ritengo di avere in rosa 3-4 ragazzi di discreta prospettiva”.

Qual è il vostro obiettivo stagionale?

“Sarei contento se a fine campionato 2-3 dei miei ragazzi fossero aggregati alla rosa della prima squadra la prossima stagione”.