ESCLUSIVA TG – Mezzano: “Il Torino deve giocare con coraggio per vincere, così andrà in Europa”
Luca Mezzano è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Mezzano è l’allenatore del Chisola, da giocatore ha militato fra le altre società nel Torino dal 1995 al 1997 e poi dal 2002 al 2005 e nel Verona nella stagione 1999-2000. Appesi gli scarpini al chiodo ha allenato nel settore giovanile del Torino dal 2011 al 2016. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.
Il Torino deve svoltare dopo la confitta con la Juventus e il Verona ha assoluto bisogno di conquistare punti per salvarsi. Sarà, quindi, una partita delicata per entrambe le squadre?
“Sicuramente sarà una partita delicata come sempre quando ci sono obiettivi importanti in palio, ancora di più nel campionato italiano che anche se le squadre hanno un tasso tecnico inferiore i loro allenatori preparano molto bene la partita e, magari, non lasciano giocare l’avversario aspettandolo per poi ripartire. E’, quindi, evidente che se il Torino vuole centrare l’obiettivo Europa League non può pensare di non conquistare i sei punti nelle prossime due partite”.
Per il Torino ha già parlato d’Europa e di sei punti da prendere nelle prossime due gare includendo anche la successiva in casa con il Crotone. Da uomo di calcio i granata possono competere con Sampdoria, Milan e Atalanta che lottano per lo spetto obiettivo?
“Per l’organico penso che solo il Milan sia superiore e di conseguenza vedo i rossoneri favoriti per l’Europa, anche se Sampdoria e Atalanta sono ottime squadre e hanno allenatori molto bravi e preparati, però, non hanno un organico superiore a quello del Torino. Al più Sampdoria e Atalanta, forse, giocano un po’ più libere dal punto di visita mentale, mentre il Torino subisce tanta pressione perché ha tanta voglia di conquistare l’accesso all’Europa League e questo può complicare un po’ la situazione. Come organico, ripeto, sono tutte e tre buone squadre, anche se il Milan è un gradino sopra”.
Che cosa deve temere di più il Torino nelle prossime due partite: se stesso o l’avversario?
“Mah, sicuramente il Torino è squadra superiore rispetto a Verona e Crotone, ma non è nettamente superiore come lo sono Napoli e Juventus per tasso tecnico. Ma, come dicevo, in Italia tutte le partite sono complicate perché gli avversari giocano preparandosi nel dettaglio. Il Torino, quindi, dovrà non sottovalutare chi avrà di fronte a iniziare dal Verona che ha dimostrato che in certe giornate può mettere in difficoltà chiunque, come ha fatto quando ha vinto con Milan e Fiorentina o pareggiando con la Sampdoria o lo stesso Torino nel finale della gara d’andata. Quando si hanno obiettivi importanti bisogna pensare in grande e rischiare qualche cosa e non si devono fare troppi calcoli riempiendo la testa con tanti pensieri. Il Toro, quindi, deve andare forte e giocare con coraggio e se farà cosi ha delle chance di raggiungere il traguardo e sono sicuro che un atteggiamento di questo tipo sarà apprezzato dalla gente. E’ evidente che in Europa non potranno andarci tutte le squadre che stanno lottando per questo obiettivo, però, dare il massimo e dimostrare di crederci lasciando sul campo tutto quello che si ha è fondamentale, poi, si vedrà chi alla fine avrà fatto meglio”.
Belotti è il giocatore più atteso in queste partite, quanto i suoi gol potranno incidere sulle fortune del Torino?
“I gol di Belotti sono fondamentali perché qualsiasi squadra che voglia raggiungere un obiettivo, soprattutto se è importate com’è la qualificazione alle coppe europee, deve avere almeno un giocatore che arrivi in doppia cifra meglio se due. Nel Torino quelli che possono riuscirci sono lui e Iago Falque, che ne ha segnati già nove, mentre gli altri attaccanti non sono grandi bomber. Se il Toro vuole raggiungere l’Europa Belotti è un giocatore imprescindibile e sarà determinata il suo ritorno a livelli abituali in termini di gol realizzati. Si può sperare solo che il “Gallo” riesca a superare questo momento difficile che è chiaramente legato agli infortuni perché, anche se superati, incidono a livello psicologico poiché si perde la condizione fisica e la sicurezza e ciò che si faceva prima diventa difficile finendo per essere un altro giocatore. Come dicevo, speriamo che Belotti riesca a superare questo momento mettendosi alle spalle gli infortuni e ritornare ad essere quello di prima perché il Toro ha bisogno dei suoi gol e se non riesce a ri-sbloccarsi vedo molto più difficile la lotta del Torino per l’Europa League”.
Il Verona è in una situazione molto complessa e delicata, secondo lei ha qualche possibilità di salvarsi?
“Sedici punti in venticinque giornate sono pochi e alla fine del campionato mancano tredici partite e dovendo arrivare a quota quaranta, che di solito è indicata come sufficiente per salvarsi, dovrebbe iniziare a marciare con tutt’altro ritmo, mentre finora ha fatto tremendamente fatica. Oltretutto la piazza è molto prestigiosa, avendo fatto la storia del calcio in serie A, e di conseguenza anche esigente e, quindi, non è facile tenere l’ambiente compatto quando le cose iniziano a girare male. Sicuramente le difficoltà ambientali sono un ulteriore handicap per questa squadra e auguriamoci che il Toro sappia approfittarne con un prestazione importante e che porti alla conquista dei tre punti”.
Secondo lei il pronostico è, quindi, sicuramente a favore del Torino?
“E’ a favore del Toro sulla carta e anche la classifica e i valori dicono così. Da giocatore e da allenatore, però, ne ho viste di tutti i colori e, come dicevo prima, non c’è quel divario netto che fa dormire sonno tranquilli, anche se nel calcio comunque non lo si deve fare e lo insegnano le grandissime squadre che mantengono sempre la massima concentrazione a prescindere dal valore dell’avversario che devono affrontare. Se dovessi giocarmi la vittoria punterei sul Toro”.
Parlando di lei, il suo Chisola è nono. Siete soddisfatti? Era questo il vostro obiettivo stagionale?
“Siamo un pochino oltre le migliori previsioni e speriamo di continuare così. Siamo una neo promossa con un budget per quest’anno contenuto perché non si è voluto fare spese folli, l’obiettivo era conquistare la salvezza il prima possibile per, poi, vedere se si poteva fare qualche cosa di più. Abbiamo tanti giovani importanti da valorizzare e questo potrebbe essere un secondo step. Mancano ancora dieci giornate e abbiamo trentasette punti e l’anno scorso sono bastato trentasei punti per salvarsi, quindi, noi ne abbiamo già uno in più e sicuramente con quaranta-quarantuno punti si è aritmeticamente salvi e a noi manca davvero poco per raggiungere questa quota e le partite da sono ancora parecchie. Detto questo, dobbiamo mantenere la massima concentrazione perché finora abbiamo fatto veramente bene e dobbiamo continuare per vedere se riusciremo a fare qualche cosa di più dell’obiettivo iniziale o per lo meno riuscire a gestirci gli ultimi mesi con grande serenità cercando di valorizzare i nostri giovani”.