ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Mihajlovic può raddrizzare la situazione, ma la squadra deve seguirlo”

29.10.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Mihajlovic può raddrizzare la situazione, ma la squadra deve seguirlo”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Falsini

Xavier Jacobelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Jacobelli è un giornalista ed è direttore editoriale di corrieredellosport.it, tuttosport.com, guerinsportivo.it, autosprint.it, motosprint.it, inmoto.it, inauto.it, editorialista dell’edizione cartacea del Corriere dello Sport-Stadio e opinionista in trasmissioni televisive. Con lui abbiamo parlato del difficile momento del Torino.

Il Torino dopo appena dieci giornate è passato dal puntare all’Europa League ad aver perso la sua identità e posti in classifica con Mihajlovic che rischia l’esonero. Come si spiega tutto questo?

“Con due punti conquistati nelle ultime cinque partite, ovviamente, non si scopre l’acqua calda dicendo che saranno decisive le prossime due gare con Cagliari e Inter per le sorti dell’allenatore, se non già solo la partita con il Cagliari anche perché sembra che il presidente Cairo in questo momento sia particolarmente irritato, per usare un eufemismo. I programmi dell’estate parlavano di una rincorsa all’Europa League, quindi, vediamo che cosa accadrà. In questo frangente mi ha colpito il passaggio delle dichiarazioni di Mihajlovic a proposito dello spirito del Toro che non c’è più perché vuole dire che quello che l’allenatore pensava fosse possibile in questo momento non lo è più. Quindi c’è un distacco che mi pare evidente fra la squadra e l’allenatore e, probabilmente, la squadra non fa più quello che dice l’allenatore e ci sono discussioni sul modulo il 4-2-3-1, ma, secondo me, in questo momento il Toro paga l’assenza di Belotti, senza di lui è un’altra squadra perché stiamo parlando di uno degli attaccanti più forti in circolazione. Questo è il vero nodo da sciogliere anche se Belotti è stato convocato per la partita di questa sera, ma Petrachi aveva detto che prima di vederlo in campo al cento per cento il Toro intende usare la massima cautela ed è giusto che sia così”.

Va bene l’assenza di Belotti, ma quando si hanno Ljajic, Falque e Niang, che anche solo per la sua carriera deve rilanciarsi, è difficile accettare che sotto porta si commettano errori di mira clamorosi e ripetuti.

“Penso che in questo momento se la squadra avesse la metà della grinta di Mihajlovic, che, comunque, è uno che non si arrende facilmente, non si sarebbe arrivati a questo punto. Ho seguito la partita di Firenze e la squadra non mi è sembrata il Toro, ma una squadra abulica. Siccome il Toro dello spirito combattivo ha sempre fatto uno dei suoi punti di forza vedere che l’ha perso colpisce. E’ vero che la Fiorentina in questo momento sta bene e che il Toro è stato sfortunato a colpire due volte la traversa, però, è altrettanto vero che non era il vero Toro. Secondo me prima di tutto è una questione psicologica. Questa sera i granata dovranno affrontare il Cagliari che ha dimostrato, sotto il profilo agonistico con la vittoria acciuffata all’ultimo respiro sul Benevento, di esserci caratterialmente e, quindi, la partita con i sardi può essere quella della svolta per il Toro, fermo restando poi quella con l’Inter schiaccia sassi”.

Quando i problemi di una squadra sono più di testa e d’umore e c’è una spaccatura tra giocatori e allenatore ha senso continuare con lo stesso mister?

“In questo frangente è giusto concedere a Mihajlovic due ulteriori prove d’appello, non avrebbe senso cambiare perché il Toro era partito bene in campionato e lui può raddrizzare la situazione, ma la squadra deve seguirlo, deve svegliarsi, deve darsi una mossa poiché non può rifugiarsi dietro l’alibi dell’assenza di Belotti, restando fermo il fatto che con lui è un’altra cosa e i risultati lo dimostrano”.

Ammettiamo che con il Cagliari il Torino vinca, magari anche giocando discretamente senza far dire “va bene ha vinto, però”, ma se poi perde con l’Inter, anche se ci può stare, Mihajlovic sarebbe comunque esonerato?

“Ragionerei una partita per volta perché in questo momento è troppo importante la gara con il Cagliari, poi, l’Inter è l’Inter, l’outsider della corsa allo scudetto. Vincendo con il Cagliari il Toro riguadagnerà fiducia, punti, autostima e certamente anche serenità, quindi, questo è il passaggio ed è molto importante”.

Una partita che deciderà molto, quindi?

“Ripeto, il passaggio decisivo è la partita con il Cagliari poiché sembrava in un primo tempo che dopo la sconfitta con la Fiorentina Mihajlovic avesse le ore contate e, invece, c’è stato, non dico un dietrofront, ma comunque la posizione di Cairo che ha concesso al tecnico altre due possibilità. Il primo obiettivo è vincere con il Cagliari, ma non sarà facile per niente”.

Non sarà facile più per problemi del Torino o per voglia del Cagliari di proseguire nel ritrovarsi dopo l’arrivo sulla panchina di Diego Lopez?

“Più per problemi del Toro perché sulla carta la squadra dell’avvio di campionato avrebbe avuto, a mio avviso, più chance, ma quella che ha ottenuto due punti nelle ultime cinque partite e, soprattutto, che ha perso male con la Fiorentina ha dei problemi. Lo stesso sfogo di Petrachi che parla di fatti e non chiacchiere la dice lunga sullo stato dell’arte in questo momento in casa granata. Sono convinto che con il ritorno di Belotti le cose cambieranno”.

Mihajlovic subito dopo la sconfitta con la Fiorentina ha detto che si deve cambiare e che cambierà anche lui, si aspetta qualche epurato eccellente?

“Più che qualche epurato eccellente ci sono problemi oggettivi quali le squalifiche di Rincon e Barreca e poi non sono disponibili Lyanco e Bonifazi e Obi e Ansaldi sono stati convocati, ma sono appena rientrati in gruppo e su Belotti c’è un punto interrogativo, quindi, presumo che giocherà con De Silvestri e Molinaro sulle fasce con la variabile Ansaldi e con N’Koulou e Moretti al centro, salvo che non giochi Burdisso, in questi frangenti uno d’esperienza serve sempre, però, vedremo. Acquah dovrebbe prendere il posto di Rincon e vedremo se Mihajlovic riproporrà il centrocampo a tre allora ci sarà una chance per Valdifiori. In attacco, oltre alla possibilità di rivedere in campo Belotti, è da vedere la posizione di Niang che a Firenze ha colpito la traversa, ma era più facile segnare. Poi ci sono Ljajic e Iago Falque, mentre Sadiq ha giocato due partite e mezza, ma finora non ha segnato. Insomma, certe scelte sono obbligate anche alla luce dei giocatori disponibili e della condizione fisica che hanno”.

In attacco ci sono anche Boyé, Berenguer e Simone Edera.

“E’ vero, ma mi pare che l’orientamento sia sui precedenti nomi, almeno a giudicare dalle ultime indicazioni. Ci deve essere una reazione da Toro da parte della squadra. I tifosi granata, se li conosco un po’, accettano tutto anche le sconfitte, ma non una squadra che non si batta”.