ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Il mercato del Toro è un cantiere più che mai aperto”

01.07.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Il mercato del Toro è un cantiere più che mai aperto”
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Xavier Jacobelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Jacobelli è un giornalista ed è direttore del quotidiano Tuttosport. Con lui abbiamo parlato del mercato del Torino.

Oggi inizia ufficialmente il calciomercato, ma le trattative sono in pieno svolgimento da tempo e il Torino, a parte le telenovelas per Peres e Verissimo, non ha acquistato ancora nessuno. La squadra è da adeguare al 3-5-2 che utilizzerà Mazzarri come modulo base, quindi, che cosa ci si può aspettare dal Torino in questo mercato?

“Effettivamente il mercato già dal ventuno maggio, il giorno dopo la conclusione del campionato, era in svolgimento con operazioni in corso. Penso che al Torino manchino un forte difensore centrale, un forte centrocampista e una spalla per Belotti. E’ evidente che Peres e Verissimo - che sono i due giocatori che il Toro ha iniziato ad inseguire con tutte le problematiche che ne sono scaturite - sarebbero due ottimi rinforzi. Verissimo sarebbe un ottimo acquisto perché oltre ad avere referenze molto positive andrebbe a rafforzare il pacchetto difensivo occupando un ruolo che, secondo me, coprirebbe con ottime possibilità di successo. Per Peres pesa il fatto che la moglie vuole tornare in Brasile e ormai si può dire che il no al Torino è praticamente scontato”.

Non mancano i giocatori accostati al Torino, però, le trattative avviate e sul punto di concludersi positivamente a cinque giorni dal raduno non abbondano, come mai?

“Molte delle mosse del Toro sono legate ai giocatori che potrebbero andare via come Obi, Niang e Ljajic, che giovedì aveva rilasciato dichiarazioni sibilline sulla sua permanenza. In questo momento è assolutamente impossibile dare un giudizio sul mercato del Toro perché rispetto ad altri club gli obiettivi che sta perseguendo riguardano lavori in corso. Quindi, si può parlare degli obiettivi che il Torino deve inseguire e centrare. Condivido il principio ispiratore dell’idea di Mazzarri di avere una base di sedici giocatori esperi o adulti che dir si voglia, comunque già pronti per giocare in modo da non avere un sovraffollamento perché, purtroppo, il Toro non disputerà l’Europa League, ma solo il campionato e la Coppa Italia. Per cui è evidente che non potranno bastare i sette giovani che saranno portati in ritiro con la prima squadra per completare l’organico, anche se l’aggregarli è positivo come la mossa di prolungare i contratto a Edera poiché il Toro ha sempre avuto la sua forza nei giovani cresciuti nel vivaio e il fatto che Edera, che da questo vivaio proviene, sia stato confermato è una buona notizia. Pero, rimane la sospensione del giudizio sull’operato della società in sede di mercato perché appunto ci sono lavori in corso e se arrivasse Verissimo sarebbe un punto molto positivo a favore della società”.

A partire dalla difesa, anche se arrivasse Verissimo, ci sono caselle di titolari da riempire in tutti i reparti e questo preoccupa non poco i tifosi.

“Sono d’accordo, ma c’è da tenere presente che il mercato è bello perché é vario, ma, soprattutto, perché dura a lungo, anche se quest’anno chiuderà prima il diciassette di agosto e in particolare negli ultimi giorni ci sono occasioni e opportunità che potrebbero essere allettanti. In questo momento, secondo me, per il Torino le priorità sono un terzino destro e Verissimo e, quindi, si tratta di capire come andranno le cose e poi si dovrà vedere che cosa intenderanno fare Ljajic, che non ha disputato un Mondiale particolarmente brillante con la Serbia, e Niang, che piace al Marsiglia e al Nizza, ma un conto è piacere e tutto un altro è sottoscrivere un contratto”.

Il centrocampo con le possibili uscite di Valdifiori, Acquah e Obi e con il modulo 3-5-2 ci saranno inevitabilmente importanti cambiamenti e non ci sono ancora certezze.

“Sarà interessante capire l’evoluzione della trattativa con il Monaco per Meïté che è un giocatore che ha disputato una buona stagione prima con il Monaco e poi con il Bordeaux e fisicamente conferirebbe centimetri e peso al centrocampo stesso. Ma, appunto, bisognerà vedere come andrà la trattativa che è in corso. E’ una questione di tempistica, ma penso che prima del raduno, in un modo o nell’altro, le questioni sul tappeto relative a Peres e Verissimo verranno risolte”.

Non bisogna scordare la fascia sinistra con il contratto scaduto a Molinaro ieri e Barreca che ha chiesto di essere ceduto.

“Infatti, c’è Ansaldi che può giocare sia a sinistra sia a destra, ma la fascia mancina è un altro reparto dove si deve mettere mano”.

E poi c’è l’attacco da sfoltire come ha richiesto Mazzarri che vuole solo quattro giocatori e rimanesse Ljajic rientrerebbe in questo numero.

“L’attacco è sicuramente un reparto sovraffollato ed è per questo che sarà importante capire che cosa faranno Niang e Ljajic perché considerato che Belotti è inamovibile ed è un punto di riferimento, Berenguer dovrebbe restare e Iago Falque è stato protagonista di una stagione brillante per i gol che ha segnato i reparto verrà sfoltito. Se in questo momento si dovesse dare una definizione del mercato del Toro si potrebbe dire che è un cantiere più che mai aperto”.

Mazzarri avrebbe bisogno di iniziare dal primo giorno del ritiro a lavorare se non con tutti i titolari almeno con buona parte e non giocatori che si adattano e anche con riserve certe. Quante probabilità ci sono che sarà così?

“Penso che il Toro sia consapevole che una buona base esiste, tant’è vero che se l’anno scorso la squadra non avesse perso alcuni punti in occasione di alcune partite con avversari alla sua portata forse, ma con il senno di poi è facile fare certi discorsi, sarebbe in Europa League. Si tratta, quindi, di rafforzare questa squadra come si è detto con innesti importanti uno in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco. Fatalmente adesso è impossibile emettere un giudizio anche perché il diciassette di agosto è ancora lontano, ma si tratta la tempo stesso di garantire a Mazzarri un organico che possa consentirgli dall’otto di lavorare su un progetto di squadra che ha già in testa, il 3-5-2. Se la società riuscirà a sciogliere i nodi di Peres, in un modo o nell’altro perché non arrivasse dovrà trovare un’alternativa poiché non potrà baloccarsi aspettando che cambi idea, e di Verissimo allora se questo accadrà prima del sei la partenza sarà positiva. Mi auguro, voglio augurarmi e penso che se lo augurino anche i tifosi del Toro che questo avvenga”.