ESCLUSIVA TG – Garzya: “Il Toro è una squadra tosta per cui direi che con la Roma è da tripla”

24.11.2021 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Luigi Garzya
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Luigi Garzya

Luigi Garzya è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Garzya attualmente è un allenatore e da giocatore ha militato nel Torino dal 2000 al 2003 e in precedenza nella Roma del 1992 al ‘94. Con lui abbiamo parlato della partita di domenica fra le sue ex squadre.

L’effetto Mourinho sulla Roma forse sta un po’ scemando, mentre quello di Juric sul Torino è sempre forte. Sembra anche a lei?

“Sì, per quel che riguarda Juric e il Torino guai se non fosse così perché quando si prende un allenatore come lui si sa in che modo potrà giocare la squadra, che c’è bisogno di determinati giocatori. Il Torino non ha fatto bene, di più a prendere Juric perché è proprio u allenatore da Toro poiché incarna i valori granata e infatti i risultati gli stanno dando ragione. Per Mourinho e la Roma si sapeva benissimo che al di là dell’allenatore i giallorossi erano un tantino inferiori ad altre squadre di alta classifica. Sappiamo che se la giocherà fino alla fine per il quarto posto, ma lo stesso Mourinho lo aveva detto che per vincere qualche cosa occorrevano tre anni quindi è in linea”.

Con la vittoria sull’Udinese i granata si sono rimessi in cammino dopo la sconfitta con lo Spezia, ma continuano a soffrire nei finali di partita.

“L’Udinese è una buona squadra. Partite facili non ce ne sono e tutte le squadre soffrono. Le gare sono sempre combattute sino alla fine. In questa stagione le cosiddette grandi anche con le piccole faticano perché il campionato è molto equilibrato”.

La Roma ultimamente, escluso il Venezia, ha vinto solo con squadre che sono nella seconda metà della classifica, Cagliari e Genoa. Questo rende i giallorossi meno temibili?

“Il problema della Roma è quello dell’anno scorso che vinceva con le piccole e poi non faceva punti con le grandi e, purtroppo, è questo che manca ancora quest’anno alla squadra: battere una squadra forte”.

Una pecca che però ha anche il Torino.

“Il Torino negli ultimi anni si è salvato all’ultimo. E’ vero che è cambiato totalmente l’atteggiamento della squadra, ma ci vuole tempo per riuscire a togliersi delle grandi soddisfazioni. Il problema in questo momento del Torino è fare punti in trasferta perché in casa spesso vince”.

E con la Roma giocherà in trasferta. Come vede questa partita?

“Sarà una partita tosta per tutte e due. Prima di tutto perché il Torino è sempre una squadra difficile da affrontare poiché non dà punti di riferimento agli avversari e gioca in un determinato modo. Alla Roma mancheranno i centrocampisti titolari Veretout perché è squalificato e Cristante che è infortunato. Di contro c’è l’entusiasmo di questo ragazzino, Afena-Gyan, che è stato la sorpresa della partita con il Genoa. Comunque la Roma è una signora squadra che ha talenti e ottimi giocatori e che sta lottando per un posto in Champions per cui il Torino deve stare attento”.

Con l’Udinese Belotti non ha segnato, ma ha trascinato la squadra ed è stato più incisivo rispetto alle ultime partite. Un vantaggio per Juric che continua ad avere giocatori infortunati?

“Gli infortuni sono relativi perché tutte le squadre hanno questo problema e ci sono giocatori importanti inutilizzabili un po’ ovunque per cui per nessuno può essere un alibi. Belotti, secondo me, è un giocatore che tutte le squadre vorrebbero avere, ma venendo da un infortunio non è facile riprendersi e gli serve del tempo. Anche se non ha brillato nelle partite precedenti tutto gli si può dire tranne che non s’impegna. E’ un calciatore affidabilissimo e se sta bene poi fa la differenza, come ha sempre fatto nel Torino”.

Il Torino ha la seconda difesa del campionato e Milinkovic-Savic sta anche superando lo scetticismo iniziale. Cosa pensa di questo portiere?

“Io ero tra quelli un po’ scettici su Vanja Milinkovic-Savic perché non mi aveva mai entusiasmato come portiere, ma evidentemente aveva bisogno di continuità per esprimersi. Devo essere sincero, mi sta sorprendendo in positivo e il merito è anche suo se la squadra subisce pochi gol. Tanto di cappello a lui”.

Vanja è bravo anche nei lanci lunghi ed il gol di Brekalo all’Udinese è proprio scaturito da un suo rinvio indirizzato precisamente a Belotti che ha fatto sponda per il croato.

“Al di là di questo, per me il portiere deve prima di tutto parare. Poi se è anche bravo con i piedi allora tanto di guadagnato. Milinkovic sta dimostrando di essere bravo in porta ed é questo ciò che conta. Resta il fatto che un portiere con i piedi buoni è un valore aggiunto per la squadra e vedere un portiere che calcia così bene non è facile”.

Che cosa ne pensa di Brekalo, Praet, Pjaca e Pobega?

“Sono tutti giocatori di cui non mi meraviglio perché se Juric li ha voluti vuole dire che hanno le caratteristiche che servono a sviluppare il suo gioco e lui sapeva quanto potevano dare. Juric è uno tosto che non guarda in faccia nessuno e fa bene: se con lui non pedali, se non ti alleni e giochi bene, stai fuori. Non è quindi una sorpresa che Brekalo, Praet, Pjaca e Pobega stiano rendendo come fanno”.

Mancano sei partite alla fine del girone d’andata, il Torino che affronterà Roma, Empoli, Cagliari, Bologna, Verona e Inter ha la possibilità di emergere dal limbo della parte anonima della classifica?

“Se anche il Torino continuasse a vincere soprattutto in casa starebbe bene perché alla fine lo scopo dei granata è migliorare rispetto all’anno scorso e negli ultimi anni. E quest’anno ci riuscirà ad occhi chiusi. Certo, se riuscisse a collocarsi nella prima metà della classifica sarebbe una cosa bellissima. Ed è quello che vuole Juric, ma deve stare attento perché partite facili non ce ne sono, come dicevo, poiché il campionato è molto equilibrato e il gap fra le squadre piccole, medie è grandi si è ridotto ed è un attimo passare da una situazione di classifica pericolante a una bella e viceversa”.

Forse ciò di cui ha bisogno Juric e in generale il Torino è avere meno infortuni contemporaneamente di giocatori chiave in modo che tutti possano essere al top della forma e dare il massimo in partita?

“Certo, ma gli infortuni purtroppo non sono evitabili o programmabili, ma come dicevo sono tanti e generalizzati in tutte le squadre e non so se sia una coincidenza oppure che avvengano perché si disputano troppe partite e fisicamente i giocatori sono stressati. Forse non è una coincidenza: si gioca troppo. Quando si gioca troppo ci si allena poco e la probabilità che capitino infortuni aumenta quando appunto non ci si allena bene”.

Un pronostico su Roma-Torino?

“Il Toro è una squadra tosta, ma fare risultato con la Roma soprattutto se gioca in casa non è facile per cui se dovessi giocare la schedina metterei una tripla”.

Parlando di lei, è in attesa di una panchina, vero?

“Sì, dal primo lockdown si è fermato tutto e anche con la ripresa non è facile soprattutto per i settori giovanili dove a me piace stare. Ho ricevuto, anche a livello di prima squadra, qualche chiamata ma tutte cose che non valevano veramente la pena. Se non c’è un progetto realmente interessante andare chissà dove per vivacchiare e senza neppure un riscontro economico adeguato non conviene. Purtroppo la realtà dei settori giovanili è molto cambiata e non in meglio, purtroppo. Ma se mi arriverà una proposta allettante la coglierò al volo”.