ESCLUSIVA TG – G. Giovalli: “Se il Toro andrà avanti così ce la giocheremo per un posto in Europa”
Giancarlo Giovalli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Giovalli è un regista delle trasmissioni Mediaset, “Tiki Taka” condotta da Pierluigi Pardo, “Caduta libera” da Gerry Scotti e delle partite di Champions. Giancarlo è un grande tifoso granata come il fratello Roberto, entrambi hanno ereditato la passione per il Torino dal padre, portando avanti così una tradizione di famiglia. Con lui abbiamo parlato del momento che sta vivendo e delle prospettive future della squadra granata.
Dopo dodici giornate il Torino ha il secondo miglior attacco del campionato, una difesa un po’ ballerina ed è al settimo posto. Come giudica la squadra e che prospettive può avere?
“Per noi del Toro il soffrire con la squadra è ormai abitudine, per cui c’eravamo illusi a inizio campionato di avere una squadra importante e che poteva darci delle soddisfazioni e così siamo passati da momenti d’euforia ad altri di rammarico perché abbiamo perso malamente dei punti per strada. Detto questo, però, abbiamo infilato una serie di risultati positivi. Guardano ai singoli reparti, sicuramente oggi l’attacco e il centrocampo sono quasi da paragonare a quelli delle squadre che hanno ambizioni diverse da quelle del Toro attuale. Mentre la difesa sinceramente è da registrare poiché ci sono elementi nuovi che devono sincronizzarsi essendo passati dai Moretti e Glik a una difesa differente e che ha compiti diversi, verticalizzare invece di tener palla, quindi, abbiamo bisogno di trovare i tempi giusti. Sicuramente se il Toro andrà avanti così credo che ce la potremo giocare per un posto in Europa”.
Mihajlovic è l’allenatore giusto per far fare al Torino il salto di qualità?
“Cairo l’altro ieri ha detto cose che hanno centrato il problema, d’altronde lui è il presidente che l’ha scelto e lo conosce da vicino. Mihajlovic come spirito, come cuore Toro potenziale, come carattere e come persona che ha voglia di mettersi in gioco, di spremere se stesso e i suoi giocatori è la persona giusta. Sicuramente il mister ha un carattere forte e bisogna capire se eventuali attriti che potrebbero esserci in futuro con i singoli giocatori finirebbero per influire sul rendimento della squadra, poiché è un uomo che può scontrarsi con chi lavora con lui ed è già successo in passato, ad esempio al Milan. Credo che i risultati facciano la differenza e in questo momento è la persona giusta e se riuscirà a concretare il suo progetto diverrà colui che sa dare le motivazioni per andare anche oltre a quelle che possono essere le ambizioni attuali. Indubbiamente è la persona ideale al momento giusto per il Toro, che aveva un pochino perso la speranza, perché, dopo ciò che aveva fatto Ventura due stagioni fa, nella scorsa eravamo diventati una squadra che non si capiva se poteva anche rischiare di lottare per non retrocedere e che non credeva più in se stessa. Mihajlovic ha ridato gli stimoli giusti e ha aiutato anche a fare una campagna acquisti che, secondo me e con il senno di poi, sta portando comunque a degli obiettivi importanti, di conseguenza per adesso godiamoci il momento e diciamo che è la persona giusta per questo Toro”.
Se alla fine dello scorso campionato le avessero detto che il Torino nella stagione successiva avrebbe avuto Hart, Castan e Ljajic in rosa che cosa avrebbe pensato?
“Per quel che riguarda Hart sono stato uno dei più scettici e perplessi perché non avevamo, secondo me, bisogno di sostituire Padelli al quale sia Ventura sia la Nazionale, comunque in tempi diversi, avevano dato fiducia e l’avevo etichettata come un’operazione di mercato a basso costo che rientra nei rapporti fra società. All’annuncio non gioii perché non ritenevo l’acquisto di un portiere la priorità poiché servivano semmai giocatori in altri ruoli. Per quel che riguarda Castan sono sempre dell’idea che se una società cede giocatori che possono avere delle potenzialità vuol dire che c’è qualche cosa sotto. Oggi dico che mi sono ricreduto sia su Hart sia su Castan, anche se a inizio stagione, per rispondere alla domanda, mi chiedevo perché prendere Hart e perché prendere Castan. Ovviamente chi vive nel calcio e di calcio ha parametri totalmente diversi dai miei che sono un semplice tifoso. Ljajic è il classico giocatore incompiuto e l’ho è stato nella Fiorentina, nella Roma e nell’Inter. E non ci sono dubbi che la persona più giusta per poterlo motivare è Mihajlovic che lo conosce bene e che ha il carattere giusto per farlo sbocciare in quanto Ljajic ha potenzialità incredibili, ma, al di là dell’inconveniente fisico d’inizio campionato, è un ragazzo dalla testa calda, è un Cassano un po’ più moderato, ma se trova le motivazioni e le persone giuste che lo guidano è un campione e spero che lo dimostri nel Torino”.
Prima diceva che il Torino se apporterà correttivi alla fase difensiva potrà lottare per l’Europa League, ma per i posti nelle coppe europee, a parte la Juventus che uno lo conquisterà, concorrono Roma, Milan, Lazio, Napoli, Fiorentina e Inter oltre al Torino e oggi nel gruppo c’è anche l’Atalanta. Nove squadre sono troppe qualcuna resterà fuori.
“Quest’anno il Napoli, l’Inter, la Fiorentina, la Lazio che può perdere, l’Atalanta che magari interrompe il suo percorso sono candidate potenziali che però potrebbero anche smarrirsi, come successe la stagione scorsa al Milan e alla Lazio e stava per accadere all’Inter. C’è la giochiamo quindi, anche se non si possono fare ancora previsioni a un terzo del campionato. Il Napoli ha problemi in attacco e ci sono un po’ di tensioni a livello societario con l’allenatore e potrebbe persino finire la stagione fuori dai posti utili per le coppe. L’Inter potrebbe non farcela a recuperare. Il Milan potrebbe cedere. L’Atalanta potrebbe perdersi per strada così come la Lazio. Oppure la Fiorentina potrebbe risalire così come il Genoa. Sicuramente questa è una stagione che al di fuori della Juve, ma anche in questo caso chissà con la difesa un pochino da rivedere rispetto a quelle che erano le certezze con Barzagli, Bonucci e Chiellini per problemi fisici e con l’attacco da capire con Dybala che è ancora fuori. Quindi anche la Juventus, secondo me, se perde una partita, e spero che perderà con noi nel derby, può smarrirsi dal giro delle tre di Champions League. Per questo il Torino deve fare la sua parte e approfittare di qualche incidente di percorso di quelle cosiddette grandi. In questo senso dico che la stagione potrebbe finire con il Torino e la Lazio in Europa League e magari l’Inter e il Napoli fuori. E’ un auspicio, ma quest’anno ci può stare”.