ESCLUSIVA TG – Fusi: “Il Toro ha identità, gioco e chi indossa la maglia ne ha le caratteristiche”
Luca Fusi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fusi ha giocato nel Torino dal 1990 al ‘94 disputando la finale della Coppa Uefa nel ’92, conquistando la Coppa Italia nel 1993 e guidando da capitano la squadra granata fino ai quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1994, attualmente è l’allenatore della Berretti del Santarcangelo. Con lui abbiamo fatto il bilancio sul girone d’andata del Torino di Sinisa Mihajlovic.
Alla fine del girone d’andata manca solo una partita, che bilancio fa sulla prima parte della stagione del Torino?
“E’ sicuramente positivo nel senso che la squadra, al di là dei punti che ha totalizzato, ha finalmente un’identità, un gioco e rispecchia appieno quelle che sono le caratteristiche di chi indossa la maglia del Toro e, quindi, da questo punto di vista è stato fatto un ottimo investimento prendendo Mihajlovic, tenendo alcuni giocatori e facendone arrivare altri in estate. Speriamo che la squadra mantenga quest’andamento perché è una delle stagioni più positive del Toro da molti anni a questa parte”.
Sul piano del gioco che conclusioni si possono trarre?
“La squadra gioca con le caratteristiche che sono tipiche del Toro e dimostra grande carattere e voglia ed è normale che in alcune partite, come l’ultima con il Genoa, paghi un po’ dal punto di vista fisico perché a volte si spende molto dal punto di vista fisico e non si può sempre essere brillanti, Nonostante questo a squadra riesce sempre a giocare e sostenere anche dei momenti difficili lottando su ogni palla e facendo gruppo tutti insieme”.
Quale giocatore l’ha impressionata di più finora?
“Belotti, anche se è scontato, ma è normale dire lui trattandosi di un giocatore che fa certe reti e sa trasformare una piccola occasione in un gol. Attaccanti come lui cambiano completamente la stagione e fanno la differenza”.
Quello che invece l’ha delusa o dal quale si aspettava di più?
“In una stagione nella quale la squadra sta facendo così bene in campionato e sta andando avanti anche in Coppa Italia è difficile trovare uno che non ha fatto bene. Chi è stato mandato in campo, difensore o centrocampista che sia, ha sempre risposto bene, forse manca qualche gol di Baselli e che forse nella passata stagione in fase realizzativa dava molto, mentre quest’anno in proporzione sta segnando meno di quello che ci si poteva attendere”.
In tanti indicano la panchina come anello debole oltre alla difesa, la società dovrà intervenire in sede di mercato a gennaio per dare a Mihajlovic qualche alternativa in più?
“Quando si hanno undici o dodici, facciamo anche tredici, titolari è giusto avere giocatori in panchina che sanno che avranno meno spazio, ma quando entrano in campo devono dare tutto quello che hanno. Andare a intaccare il gruppo, che in questo momento dà l’impressione di essere molto unito, inserendo giocatori che magari potrebbero non accettare così serenamente la panchina o che fanno fatica a giocare quando hanno poca continuità penso sia peggio e, quindi, è meglio dare fiducia all’attuale gruppo. Il Torino di Mondonico aveva tredici-quattordici calciatori che giocavano e gli altri intervenivano nel momento in cui si verificava qualche infortunio o qualche squalifica e davano quello che dovevano. Portare in panchina gente che crea problemi all’interno del gruppo non conviene e penso che Mihajlovic sia una persona molto intelligente e questo lo sa e dovrà stare molto attento a quello che succederà nel mercato di gennaio”.
Mihajlovic ha detto fin dall’inizio e continua a dire che il Torino deve puntare all’Europa, considerando l’andamento del campionato oggettivamente è un traguardo raggiungibile?
“Innanzitutto il Torino oggi ha due strade per arrivare in Europa: il campionato e la Coppa Italia e quest’ultima è una competizione nella quale il Torino in passato ha detto la sua. Mihajlovic sa che si può arrivare in Europa attraverso la Coppa Italia e sa che questa competizione per il Toro è importante e la vorrà sicuramente trattare nel migliore dei modi. A livello di campionato non mi sembra che il Toro abbia patito tantissimo le squadre che in questo momento sono davanti a lui in classifica, se l’è sempre giocata con tutte, qualche partita l’ha vinta, in altre ha fatto un po’ più fatica, però, nel complesso ha dimostrato di avere le carte in regola. E’ normale che bisogna avere la continuità di ripetere quello che è stato fatto in questa prima parte del campionato. Penso che la bravura di Mihajlovic si sia vista, e la si vedrà ancora, nel far sì che questa squadra non abbia avuto particolari cali di tensione, poi, non so se il Toro riuscirà ad arrivare in Europa, ma sapere che se la giocherà fino a due-tre giornate dalla fine del campionato sarebbe già un traguardo importante e centrare l’obiettivo sarebbe la ciliegina sulla torta. Pensare per questo Toro di potercela fare rispetto agli altri anni in cui il distacco era eccessivo e non si aveva nessuna chance è già una buona partenza considerando che è il primo anno della gestione Mihajlovic”.
Che cosa augura al Toro e ai tifosi per il 2017?
“Di tornare proprio in Europa sapendo di poterci arrivare anche attraverso la Coppa Italia. Dopo tanti anni, e la parentesi di due stagioni fa, penso che il Toro debba vivere con continuità quest’esperienza perché i tifosi sono effettivamente da Europa. Lo stadio e tutto ciò che gira intorno alla società e, quindi, anche la rinascita dello stadio Filadelfia sono cose che devono spingere il Toro ad arrivare al più pesto in Europa perché se lo merita ampiamente e sarebbe il coronamento a tutto quello che stanno facendo la società, l’allenatore, i giocatori e soprattutto i tifosi. Un augurio di buon Natale a tutti”.