ESCLUSIVA TG – Fusi: “Al Torino per il salto di qualità serve che, come nei tempi passati, allenatore e società abbiano gli stessi obiettivi”

16.12.2021 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Luca Fusi
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Luca Fusi
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Luca Fusi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fusi ha giocato nel Torino dal 1990 al ‘94 disputando la finale della Coppa Uefa nel ‘92, conquistando la Coppa Italia nel 1993 e guidando da capitano la squadra granata fino ai quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1994. In precedenza dal 1986 all’ ‘88 aveva militato nella Sampdoria, attualmente è allenatore della 1ª squadra e responsabile del settore giovanile del Bellaria Igea Marina 1956. Con lui abbiamo parlato della partita di Coppa Italia fra le sue ex squadre che si disputerà questa sera alle 21 allo stadio Luigi Ferraris di Genova.

Il Torino in campionato un mese e mezzo fa ha battuto la Sampdoria 3 a 0, ci sono possibilità che questa sera i granata vincano di nuovo anche in Coppa Italia?

“Le possibilità ci sono sicuramente, ma vanno valutate attentamente quali sono le ambizioni di Torino e Sampdoria riguardo alla Coppa Italia perché può darsi che per gli allenatori ci sia la possibilità di dare più sazio a quei giocatori che magari fino adesso hanno avuto meno spazio. In un contesto delle due formazioni migliori è logico che il Toro in questo momento si fa preferire alla Sampdoria, anche perché sta vivendo una stagione molto più tranquilla rispetto a quello che ha vissuto finora l’ambente della Samp”.

La Coppa Italia è un torneo che verrà anche un po’ snobbato,soprattutto nelle fasi iniziali, però chi la vince va direttamente ai gironi dell’Europa League, permette ulteriori incassi ed è una vetrina per i giocatori.

“Sicuramente non è assimilabile a un torneo estivo, però essendoci rose ampie gli allenatori vogliono dare a chi è meno gratificato e trova minori spazi un po’ di visibilità. Si cercherà di ottenere sempre il massimo, ma anche di valutare la gestione del gruppo, che è una cosa importante soprattutto per chi come la Sampdoria in campionato non é ancora tranquilla in classifica, anche se viene dalla vittoria importante nel derby con il Genoa. La Sampdoria potrebbe avere l’obiettivo più rivolto verso il campionato, mentre il Toro avendo una classifica più tranquilla può valutare con maggiore attenzione la Coppa Italia. Per, ripeto, bisogna vedere se anche da parte dell’allenatore ci sia la voglia di coinvolgere più giocatori e dare magari un po’ di riposo a quelli che finora hanno giocato di più. E’ normale che sia importante passare questo turno anche perché vorrebbe dire poi andare ad affrontare ai quarti la Juventus e per il Toro il derby è sempre stimolante. Il derby poi sarà una partita a sé e poi in Coppa Italia può avere risvolti completamente diversi da quelli in campionato”.

Il Torino, che dal ritiro fa i conti con tanti infortunati, arriva a questa partita, che è compressa fra turni anche infrasettimanali di campionato, in che modo dal punto di vista tecnico e atletico secondo lei?

“Il Torino sta bene, ma avendo avuto tutti questi infortuni la rosa si è un po’ assottigliata e dover giocare quattro partite ravvicinate non è facile da gestire. Ecco perché è importante valutare attentamente i giocatori per poter sfruttare al meglio la rosa, ma penso che da questo punto di vista mister Juric sa quello che vuole da questa squadra e sa quali calciatori hanno bisogno di rifiatare e quelli che invece possono scendere in campo senza nessun problema. E giocando quattro partite così ravvicinate il rischio d’infortuni o di ricadute è ancora più grande. I risultati positivi però aiutano e fanno morale e l’aver vinto domenica scorsa con il Bologna permette di affrontare questo impegno con maggiore serenità”.

Che impressione le hanno fatto giocatori nuovi, Pobega, Praet, Pjaca e Brekalo, che sono arrivati in estate al Torino?

“Molti di loro avevano già esperienza a livello di campionato italiano per cui mi sembra che si siano presentati fin da subito nel migliore dei modi, soprattutto Pobega che venendo da un club che era neopromosso in A si poteva nutrire qualche dubbio e invece il ragazzo sta dimostrando appieno tutto il suo potenziale. Gli altri, Praet e Pjaca avevano già vissuto di più la Serie A, anche se con altre maglie, ma mi sembra che stiano facendo bene. Brekalo è stato sicuramente una bella sorpresa, peccato che qualche infortunio lo abbia un po’ penalizzato nel momento in cui stava facendo molto bene”.

Juric ha un’idea ben precisa del Torino, l’ha molto migliorato rispetto alle passate stagioni e ambisce a posizioni in classifica che non siano solo stare a metà, ma non ha ottenuto i giocatori che voleva. Per lei il famoso salto di qualità è possibile?

“Eh, l’importante è che le idee, la voglia e le ambizioni dell’allenatore di raggiungere zone più alte della classifica sia accompagnata anche dalla volontà e dai desideri della società. Se si vuole ambire a certe posizioni si deve anche cercare di andare a fare investimenti importanti come magari il mister vorrebbe da parte della società se non immediatamente già nel mercato di gennaio per provare a mettere a segno qualche colpo sicuramente andranno fatti in estate per essere competitivi ed arrivare all’Europa League attraverso il campionato.  Il mister farà delle richieste e bisognerà vedere se la società avrà la possibilità e il coraggio di seguire le indicazioni di Juric oppure se dovrà ancora fare piccoli passi. In queste situazioni, come nei tempi passati, bisogna che allenatore e società abbiano gli stessi obiettivi”.

Il vedremo di Cairo sulla possibilità che Bremer sia ceduto già a gennaio non è molto rassicurante.

“Sono queste le cose sulle quali allenatore e società devono trovare un punto d’incontro. Se Bremer dovesse essere ceduto non vuol dire abbandonare dei sogni, però si deve avere già un’opzione per sostituirlo con un altro altrettanto gradito all’allenatore. Ma se si tratta di una cessione legata al discorso economico per avere entrate per mandare avanti la società è normale che l’indebolimento della squadra a gennaio potrebbe essere visto non come un bene”.

Juric per sopperire a qualche assenza di Bremer ha già provato a mettere al centro della difesa Buongiorno, Djidji, Zima, ma forse in rosa non ha nessuno che possa sostituire veramente il brasiliano.

“Bremer viene da tante partite, anche nella passata stagione, con prestazioni di alto livello ed è un giocatore dalle grandi potenzialità. E’ normale che gli altri club vedendo quello che sta facendo vogliano cercare di aggiudicarselo. Il Torino deve stabilire quali obiettivi vuole non solo per l’immediato, ma anche per il futuro in modo da sta capire se ci si deve privare di un giocatore così importante”.

Per lei, in campionato dove po’ arrivare questo Torino, ipotizzando che a gennaio non arrivino né rinforzi, ma che neppure siano fatte cessioni eccellenti?

“Potrebbe fare un campionato tipo quello che sta facendo la Fiorentina, nel senso di essere a ridosso delle prime della classe sperando di sfruttare quelle che possono essere le incertezze delle grandi squadre alle quali può capitare una stagione storta in modo da essere pronto ad approfittare della situazione. La Fiorentina lo sta facendo molto bene e si spera che possa farlo anche il Torino, anche perché entrambe le squadre hanno due allenatori giovani e preparati e hanno un’idea di calcio molto bella e particolare per cui pure il Torino può essere lì dov’è la Fiorentina”.