ESCLUSIVA TG – Fossati: “Il Torino è un vestito bello da vedere, ma ha tanti difetti”

12.02.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Fossati: “Il Torino è un vestito bello da vedere, ma ha tanti difetti”
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Natalino Fossati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fossati è stato terzino del Torino dal 1964 al 1974. Con lui abbiamo parlato del periodo negativo nel quale è incappata la sua ex squadra.

Che idea si è fatto sul cambiamento del Torino che è passato dal lottare per l’Europa League a languire a metà classifica in un paio di mesi?

“Le due partite con la Roma e la Fiorentina vinte nel girone d’andata hanno creato illusione, qualche altra gara l’abbiamo anche giocata bene, ma altre le abbiamo perse malamente come a San Siro con il Milan. Non dico che ci sia tutto da buttare perché del buono c’è, ma qualche dubbio c’era già all’inizio della stagione. Bene l’esplosione di Belotti, ma piano piano Ljajic si è rivelato una delusione. A livello difensivo è mancato l’equilibrio. Non ci sono più Glik e Maksimovic, Molinaro e Avelar si sono fatti male, anche se Barreca sta giocando tutto sommato bene e anche Zappacosta, ma i due centrali per niente. Tempo fa dissi che se non avessero sfoderato Moretti saremmo andati incontro a grandi difficoltà. E com’è andata? Moretti si sta rivelando il migliore difensore centrale del Torino. Castan ha fisico e tutto però qualche problema l’ha avuto negli anni scorsi con l’operazione al cervello, non è colpa sua, però, ha alternato buone prestazioni ad altre negative. Rossettini, non me ne voglia, ma non è un giocatore che può fare la differenza. Come centrali difensivi avevamo Glik e Maksimovic, che erano un po’ di versi da Rossettini, e c’erano delle alternative come Bovo che è un calciatore d’esperienza e di qualità. In difesa manca un po’ di gente valida, a parte il portiere Hart che ha fatto e continua a fare buone prestazioni tutti gli altri funzionano così e così mentre altri proprio non funzionano. A centrocampo anche il mister ci ha messo del suo mettendo in discussione Baselli e Benassi, io, invece, metterei in discussione Acquah e Obi, il primo non è un giocatore da Toro e il secondo è sempre infortunato. Per quel che riguarda Valdifiori anche Mihajlovic sta vedendo che non è un mediano centrale che possa dare equilibrio agli altri due. Tutto questo alla lunga salta fuori. E poi, se si vuole, si può puntare il dito su Mihajlovic, prima era tutto entusiasta e adesso gioca di fatto con una punta sola: Belotti. Ma come si fa a giocare con una punta sola? I nodi vengono sempre al pettine. Ljajic è una mezza punta e gioca a sprazzi, Falque è un buon giocatore ma lo hai e non lo hai, fa anche dei bei gol, ne ha realizzati nove, ma non è una punta pura. Meno male che c’è Belotti perché è quello che sorregge da solo l’attacco. Il Torino è un vestito bello da vedere, ma ha tanti difetti. C’è il granata, la punta fa gol, il portiere para e le sfumature sono tutte belle, ma alla fine il vestito o è corto da una parte o pende dall’altra. C’è un difetto qui, uno là, mi sembra una squadra fatta un po’ così”.                  

Le critiche mosse a dirigenti, allenatore e giocatori nell’ultimo periodo sono state considerate dagli interessati un po’ eccessive. E’ così?

“Io sono un ex giocatore, ma sono un granata dentro e so che siamo tutti un po’ critici, ma questo è anche abbastanza logico perché al di là delle prestazioni e dell’aver fatto qualche cosa di positivo, come andare in Europa con Ventura, purtroppo il tifoso del Toro ha sempre contestato un po’ tutti da Rocco a Fabbri a Giagnoni, è nel dna farlo poiché c’è sempre il confronto con la Juventus. Il tifoso del Toro non sopporta i colori bianconeri da sempre, ma oggi ancora di più perché siamo a due livelli diversi. Quando giocavo io ci siamo tolti anche delle buone soddisfazioni, siamo arrivati secondi, abbiamo vinto due Coppe Italia e non arrivavamo mai sotto il sesto posto e il tifoso, tutto sommato, era anche contento. Non eravamo ai livelli del Grande Torino, ma quella squadra va lasciata doc’è perché ha vinto cinque campionati e se non fossero morti tutti i giocatori ne avrebbero vinti altri cinque. Il tifoso de Toro non ci sta a perdere con la Juve e non ci sta a essere più in basso in classifica dei bianconeri: ecco perché critica. Può accettare che Milan, Inter, Napoli, Roma siano ai primi posti della graduatoria, non la Juve. Se era già così ai miei tempi figuriamoci adesso con la squadra che se va bene è a metà classifica”.

L’allenatore non ha risparmiato ai giocatori pubblici rimbrotti, ha fatto bene?

“Ci è andato pesante con i giocatori. Si stimolano i giocatori parlando con i giornalisti? Mettendoli in piazza? Non so. Non sono assolutamente dell’idea, anzi. Mihajlovic ha fatto un errore gravissimo. Non lo conosco, ma so che è uno che lavora e fa tutto ciò che deve, ma nessun allenatore ai miei tempi avrebbe detto certe cose in pubblico. Da Fabbri a Rocco, da Giagnoni a Cadè a Bersellini non andavano mai contro i giocatori, il calciatore va sempre difeso fino alla fine. Nello spogliatoio si può dire, fare e disfare tutto quello che si vuole, ma non in pubblico perché i giocatori sono in tanti, mente l’allenatore è da solo (ride, ndr)”.

Che cosa si aspetta dal Torino con il Pescara?

“Che non si faccia un passo falso perché, dovesse accadere, la critica si farebbe pesante e anche il tifoso meno credulo a tantissime cose cambierebbe opinione. Già è cambiato un po’ il vento, ieri nel parcheggio del Grande Torino, dove i giocatori mettono le macchine quando fanno la rifinitura, i tifosi hanno appeso uno striscione che diceva: “Noi continueremo a lottare... voi cosa volete fare?”, mi sembra chiaro il messaggio. Dalla Sampdoria alla Fiorentina, noi compresi, sono squadre che possono battere chiunque, con il Bologna abbiamo perso sue a zero quando all’andata avevamo in casa vinto cinque a uno, ma com’è possibile? Non conta che sia passato mezzo campionato perché al Dall’Ara abbiamo giocato male. A questo punto chi comanda deve fare qualche cosa. Cairo è il presidente, poi c’è il direttore sportivo Petrachi e c’è l’allenatore Mihajlovic che conduce la squadra, quindi, tutti non possono addossare le colpe solo alla squadra, visti i risultati delle ultime nove partite e non due o tre, qualche cosa ha sbagliato anche chi ha preso i giocatori e chi li allena. Ci sono ancora tante partite da giocare e un pochettino si può rimediare. Il Milan, ad esempio, era lanciato, ma ha perso le ultime tre gare con Napoli, Udinese e Sampdoria. L’Atalanta ci ha stritolati, abbiamo pareggiato alla fine, ma poteva concludersi quattro o cinque a uno per loro. A me piacerebbe vedere giocare il Torino come fa l’Atalanta, non è un mistero che i bergamaschi stanno giocando bene e che abbiano un bel mix di giocatori giovani e più vecchi. Diciamo la verità, sul Torino non c’è una totale delusione, ma comunque una delusione abbastanza decisa, non è questione di retrocedere, questo non esiste, è una fesseria perché non può succedere, ma si è comunque delusi. In alcune partite abbiamo creato qualche cosa di positivo e questo ha illuso tutti dentro e fuori la società e poi, un poco alla volta, gli errori sono emersi. Oggi la partita con il Pescara va vinta, anche perché dopo ci daranno le due trasferte con la Roma e la Fiorentina e non è detto che possiamo fare risultato come all’andata. Se non riesci a vincere con il Pescara, che è messo molto male, vuoi poi battere le altre due? Ci vuole sempre rispetto per tutti gli avversari, ma hanno solo nove punti e hanno disputato ventitré partite, quindi vedano di non provocare un’altra delusione altrimenti ci sarebbe contestazione da parte dei tifosi. Ai miei tempi, dopo che per due anni e mezzo non avevamo mai perso in casa fummo sconfitti dal Cagliari di Riva e Boninsegna due a uno e fummo contestati, eravamo quinti in classifica mica ultimi o a metà. Addirittura furono lanciati contro il pullman sassi e uno ruppe il finestrino dove era seduto il figlio di Ferrini e noi scendemmo dal pullman e rincorremmo i tifosi e finì a schiaffi e calci, sono cose deplorevoli che non devono assolutamente accadere, ma è successo che ci scontriamo con i tifosi, anche perché il bambino era stato colpito di striscio e noi eravamo arrabbiati per la sconfitta.
Oggi pomeriggio non scherziamo, non voglio andare a prendere freddo allo stadio e subire gol dagli avversari”.