ESCLUSIVA TG – Falcone: “Il Torino a Helsinki giochi con lucidità e determinazione, ma senza tensione”

06.11.2014 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Falcone: “Il Torino a Helsinki giochi con lucidità e determinazione, ma senza tensione”
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© foto di Giacomo Morini

Giulio Falcone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Falcone calcisticamente è cresciuto nelle giovanili granata passando poi in prima squadra e restandoci dal 1993 al 1996. Terminata l’attività agonistica non è rimasto nel mondo del calcio e attualmente si occupa di energie rinnovabili e coltivazioni mirate alla produzione di elettricità nell’ambito del rispetto ambientale. Con lui abbiamo parlato della partita d’Europa League di questa sera fra Torino e Hjk Helsinki.

 

Il Torino questa sera vincendo con l’Hjk Helsinki rimarrebbe al comando del suo girone a due gare dai sedicesimi di finale. Ghiotta opportunità da sfruttare?

“Sì, sarebbe un’ottima ipoteca per il passaggio del turno, viste anche le potenzialità delle altre due squadre. E’ un match importante, però non bisogna esagerare con la tensione che potrebbe essere controproducente, ma il Torino è una squadra forte, sicuramente più dell’Helsinki, quindi è importante giocare con la massima determinazione e lucidità”.

 

Ventura ha gli uomini contati in tutti i reparti un po’ a causa degli infortuni e un po’ per dare modo a chi ha giocato di più ultimamente di rifiatare in vista della partita con la Roma. Un problema?

“La partita è importante e sicuramente Ventura manderà in campo i giocatori che sono disponibili scelti fra quelli che garantiscono secondo lui il rendimento, la qualità di gioco migliore e il temperamento necessario. Come sanno tutti è una partita non fondamentale, ma che comunque è importante perché in caso di vittoria farebbe tirare a tutti un sospiro di sollievo poiché si ipotecherebbe anticipatamente il passaggio del turno che è quasi storico, visto che l’ultima volta risale a venti anni fa quando ancora giocavo in granata”.

 

Il Torino sta faticando a segnare soprattutto in campionato. Lei come se lo spiega?

“Rispetto allo scorso anno sono cambiati tre attaccanti e non ci sono più Cerci e Immobile. I nuovi si stanno conoscendo fra loro dello stesso reparto d’attacco, ma anche con gli altri componenti della squadra e stanno apprendendo il modo di giocare e i movimenti che richiede di Ventura. Ma nonostante il cambio che definirei quasi totale degli attaccanti credo che chi ha sostituito Cerci e Immobile si stia impegnando sufficientemente bene e chiaramente da loro ci si aspetta che con il passare del tempo i meccanismi vengano collaudati e che possano segnare qualche gol in più”.

 

Osservati speciali sono le mezze ali e soprattutto El Kaddouri e Sanchez Miño, il primo c’era già lo scorso anno e continua ad essere discontinuo, mentre il secondo ha l’attenuante di essere nuovo, ma il loro rendimento è al di sotto delle aspettative e si ripercuote sul gioco offensivo. Questione delicata da risolvere?

“Eh, bisognerebbe chiederlo al El Kaddouri come mai non rende come nella parte finale della scorsa stagione. Da quello che si vede credo che l’impegno, l’abnegazione e la voglia di fare ce l’abbiano tutti i giocatori, comprendo in questo anche l’allenatore e il presidente per cui è una situazione che può essere risolta. Ad esempio alla Sampdoria nessuno si aspettava che la stagione iniziasse così positivamente e anche il Toro potrebbe trovare la strada giusta  e una volta trovata Ventura sarà sicuramente in grado di farla mantenere per tutto il resto del campionato. Si tratta solo di capire quali sono i meccanismi giusti da modificare per poi mantenerli, ma credo che comunque di base ci sia un ottimo gruppo con buone qualità ed idee molto chiare e questo non guasta mai”.

 

Il passaggio ai sedicesimi di finale dell’Europa League per il Torino è possibile e con quale percentuale?

“Sì, al settanta-ottanta per cento il Torino può passare il turno”.

 

Quindi dipende più dai granata che dagli avversari?

“Arrivati a questo punto direi proprio di sì. Il Toro è in una situazione congeniale perché la squadra ha il destino nelle proprie mani e non deve sperare in nessun risultato degli altri e concentrarsi solo sulle sue prestazioni”.