ESCLUSIVA TG – Caso: “Il Toro deve trovare l’identità. Se giocherà con l’Inter come ha fatto con la Juve non avrà scampo”

21.10.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Domenico Caso
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Domenico Caso

Domenico Caso è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Caso è un ex calciatore che giocò tra gli altri club nel Torino dal 1983 al 1985 e in precedenza nell’Inter dal 1979 al 1981, terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e dirigente ed ora si diletta da esteta a osservare il calcio. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.

Torino e Inter hanno finora avuto un percorso decisamente diverso in campionato con i nerazzurri che sono secondi e i granata quattordicesimi, come potranno affrontare la gara?
“Avendo visto l’ultima partita del Toro, il derby,  credo che sia stata una gara, come ha detto lo stesso Juric, che definire deludente è dire poco. Credo che il derby non andasse giocato così almeno sotto l’aspetto agonistico, però, purtroppo, le cattive giornate succedono e soprattutto dopo se ne pagano le conseguenze. Fortunatamente c’è stata la sosta del campionato utile per riordinare un po’ le idee, resettare le situazioni e rimettere in sesto qualche giocatore che era infortunato. Sinceramente non mi aspettavo un Toro così, diciamo remissivo, in balia dei bianconeri. Ormai questa partita è alle spalle. Con l’Inter è un impegno difficile, durissimo perché i nerazzurri sono una corazzata, parliamoci chiaro, sono una delle pretendenti allo scudetto e trovano un Toro così che dopo un inizio un po’ in balia delle onde ha perso il derby.
Juric non riesce a dare continuità alla formazione e la cambia continuamente perché la squadra fa fatica a interpretare il suo calcio fatto di uomo-contro uomo e di pressing, che ultimamente è venuto un po’ meno. Da quello che so e che si legge sui giornali non so che tipo di formazione potrà mandare in campo con l’Inter, si parlava delle due punte, che snatura un po’ i suoi concetti, prima del problema fisico di  Zapata quindi con lui e Sanabria insieme e con un centrocampo a cinque, ma adesso le cose sono cambiate. Nel derby non mi aspettavo Tameze nella posizione di braccetto destro perché, secondo me, era un po’ azzardato, ma chiaramente chi lo vede e lo allena tutti i giorni sapeva ciò a cui andava incontro. Nella partita con l’Inter dovrebbe rientrare qualche giocatore e quindi spero che il Toro possa ripresentarsi con le caratteristiche del suo allenatore, grinta, voglia di combattere, attento e concentrato perché altrimenti può andare in difficoltà. Le partite bisogna sempre giocarle, però in questo momento l’Inter è un avversario molto, molto ostico e difficile da affrontare. Il Toro e il suo allenatore dovranno sbagliare poco o niente, se vogliono uscire indenni da questa partita a cominciare dalla formazione”.

Dall’arrivo di Zapata tutti spingono per l’utilizzo di due centravanti, ma così va tolto un giocatore o sulla trequarti o in mezzo al campo. Questo quanto può snaturare il Torino che era abituato a giocare con due trequartisti e un'unica punta?
“Juric ha sempre giocato con il 3-4-3, diciamo, e spesso e volentieri con una punta sola come riferimento centrale. Quindi giocare con due punte è snaturare il suo credo e non è semplice per un tecnico. Non so se lo farà, lui ha sempre cercato di dare un alternativa a Zapata con Sanabria, ma non si è mai più di tanto azzardato a giocare con due punte perché non è nel suo dna e dovrebbe rivoluzionare tutta la formazione e giocare a cinque in mezzo al campo con due esterni e tre difensori variando lo schema tattico in maniera molto evidente e non è facile metterlo in pratica in così poco tempo. Nelle idee dell’allenatore c’è sempre stato un calcio molto diverso, però essendo Juric una persona molto intelligente deve cogliere qualsiasi tipo di situazione soprattutto in questo momento dopo la sconfitta nel derby, che per il Toro è pesante e chiaramente l’ambiente ne risente. Tirare su il morale della squadra e prepararla con tematiche tattiche nuove e contro un avversario come l’Inter, non è semplice: mi auguro che durante la sosta sia riuscito a lavorare per trovare la quadra e così dovrebbe essere stato visto che ha detto che le due settimane lo rendono fiducioso, anche se diversi giocatori, come Sanabria, sono andati in Nazionale e quindi l’allenatore non ha avuto neanche il tempo di poter provare con tutti queste ipotetiche nuove tematiche tattiche. Se però il Toro gioca con l’Inter nella maniera che ha fatto con la Juventus credo non abbia scampo perché i nerazzurri sono nettamente superiori in questo momento per individualità e forza di squadra. Il problema, come dicevo prima, è trovare l’identità del Toro. Da una parte la sosta è stata un bene, ma dall’altra no perché Juric non ha potuto lavorare più di tanto per provare le tematiche tattiche delle quali parlavo prima proprio perché non aveva tutti i giocatori a disposizione: quindi la coperta è sempre corta, come si dice. Spero che il cuore Toro possa dare una grossa mano ai giocatori e all’allenatore dando a tutti un’iniezione di fiducia, anche se il derby ci ha visti nettamente sconfitti però ovviamente bisogna voltare pagina e con l’Inter è un’occasione per farlo. Mi auguro che soprattutto sotto l’aspetto della concentrazione, della rabbia e della voglia di confrontarsi il Toro metta in campo queste caratteristiche questa sera”.

Sanabria e Lautaro sono rientrati solo nella giornata di giovedì e con tanti fusi orari da smaltire e quindi hanno fatto la rifinitura ieri. Oggi potrebbero non essere fra i titolari?
“Di sicuro i due allenatori terranno conto anche di questo, ma le assenze di altri potrebbero indurli a utilizzarli comunque”.

Partendo da questo presupposto, per le caratteristiche che hanno i giocatori del Torino e quelli dell’Inter soprattutto il centrocampo dei granata è meglio che sia più muscolare o con calciatori che possono inventarsi giocate importanti?
“Il centrocampo del Torino deve essere infoltito perché l’Inter in mezzo è fortissima con Calhanoglu, Mkhitaryan e Barella che formano un reparto fondamentale quindi credo che Juric, e lui lo sa meglio di me, in questo frangente debba giocare un po’ sulle ripartenze se la squadra non è in grado di esprimere quelli che sono i concetti del suo allenatore perché la partita con la Juventus ha detto questo: il Toro è stato assolutamente remissivo e senza cuore. Questo è molto preoccupante e in quel contesto del presentarsi al derby così vuole dire che ha delle problematiche e l’allenatore allora deve rispettare l’avversario, che in questo caso è l’Inter, e fare di necessità virtù e capire come è meglio affrontare i nerazzurri, anche se ripeto la cosa non è facile quando si passano questi periodi perché rischiare di giocare con il 3-4-3 uomo contro uomo a tutto campo in questo caso il Toro non è in grado di poterlo fare, come abbiamo visto nel derby. E poi perché l’avversario ha qualità tecniche che possono mettere in crisi quest’idea tattica che è nella testa di Juric che per anni è stato il suo cavallo di battaglia. Direi che deve fare un po’ attenzione e giocare in contrapposizione ll’Inter cercando chiaramente di andare a scovare come poter sorprendere la squadra di Inzaghi. Per quello che ha fatto vedere fin qui il Toro non credo che sia in grado di fare gioco o tenere in mano la partita: i granata dovranno lasciare un po’ di campo all’Inter per stanarla e portarla fuori e poi nelle ripartenze cercare di avere giocatori che potrebbero mettere in difficoltà gli avversari con il contropiede. Nel parlarne, non avendo i giocatori sott’occhio, sono troppo condizionato dall’ultima gara del Torino e poiché l’Inter è un avversario di grande rispetto credo che il Toro debba fare una partita di grandissima attenzione e, soprattutto, si debba un po’ snaturare per affrontare una squadra che gli potrebbe creare grandi problemi”.

La problematica c’era già negli anni passati, l’ultimo passaggio e il tiro in porta infatti finora il Torino ha segnato solo 6 gol, tre dei quali in un’unica partita, e quello che è mancato di più è stato riuscire a creare la superiorità numerica a ridosso dell’area avversaria, anche se in rosa ci sono Ilic, Vlasic, Radonjic, Seck, Karamoh e anche Ricci e Tameze più gli esterni Bellanova, Lazaro, Vjvoda e Soppy, che ora è infortunato. E’ questione che i giocatori non sono ancora bene amalgamati o di approccio mentale?
“Non so il motivo, ma fra tutti questi giocatori Valsic e Radonjic, che hanno una tecnica straordinaria, sono quelli che nell’uno contro uno possono superare l’uomo e mettere l’attaccante o gli attaccanti nella condizione di segnare, anche se sono un po’ troppo individualisti e non hanno le classiche giocate dell’ultimo passaggio, ma sono giocatori che comunque possono fare la differenza nell’uno contro uno. Inizialmente sembrava che avessero trovato una buona collocazione in campo, poi invece piano piano il Toro si è un po’ annebbiato e questi giocatori hanno perso l’identità, però sono calciatori determinanti, soprattutto quando si gioca con una punta come possono essere Sanabria o Zapata, e sono loro che devono inventare qualche cosa per far finalizzare l’azione o finalizzarla loro stessi. Finora Vlasic e Radonjic non hanno brillato, se non a piccoli sprazzi, e non so se sia per un quadro tattico non confacente a loro, ma non credo perché l’anno scorso avevano fatto vedere delle ottime cose. In questo momento l’impasse è un po’ generale, ma quando si perdono giocatori di tecnica e personalità non è facile per gli altri sopperire. Bellanova o Lazaro sugli esterni possono arrivare sul fondo e cercare l’uno contro uno e crossare, ma non credo che possano avere del tutto questa mansione sono piuttosto Valsic e Radonjic ad averla perché possono far finalizzare l’azione agli attaccanti. Al di là di questo che si è visto da inizio stagione, il Toro deve ritrovare la propria identità in tutto e non solo in questo. Però andare alla ricerca di questa cosa contro l’Inter sarebbe un suicidio, per me serve una partita di sostanza, di battaglia, di grande concentrazione perché i nerazzurri hanno giocatori che possono castigare e fare male in ogni momento a cominciare da Lautaro Martinez. E non solo lui perché l’Inter è una squadra che è una corazzata e quindi Juric deve mettere in campo la formazione che gli dà più garanzie poiché deve trovare o meglio ritrovare delle certezze che non ci sono e non è assolutamente facile”.

La questione portiere, Milinkovic-Savic nel derby ha fatto due uscite sbagliate e la Juventus ha segnato e un’altra che solo per fortuna non si è conclusa con un altro gol dei bianconeri. Negli anni è un po’ migliorato, ma continua ad avere problematiche sulla tempistica delle uscite e nella lettura delle situazioni. Il Torino continua a puntare su di lui e Juric gli accorda fiducia, però non è un rischio?
“Il portiere in questo momento non dà quella sicurezza  che dovrebbe e anzi mette in discussione un po’ tutto il reparto difensivo perché quando si prendono delle decisioni, e quelle del portiere sono importantissime perché se lui sbaglia si subisce gol, come è successo nel derby la situazione lascia pensare. Milinkovic-Savic ha fatto ottimi campionati al Toro, però nel derby ha lasciato un po’ tutti a bocca aperta per queste due uscite che hanno inciso negativamente. Un giocatore del suo spessore e con la sua personalità non può non interpretare così le situazioni quando esce e non deve sbagliare perché altrimenti subisce gol, così com’è accaduto. Questo è motivo di preoccupazione perché il portiere è ormai da diversi anni al Toro ed è stato quasi sempre titolare fisso e gode di grande fiducia. Deve ritrovarsi, nel calcio si può sbagliare e lo fanno tutti, ma gli errori del portiere vengono ingigantite perché quando si sbagliano le uscite come ha fatto lui si è oggetto di una critica feroce che non perdona nulla. A cominciare dal portiere credo che Juric abbia dovuto fare un lavoro anche sulla mente dei giocatori, anche se lui era in Nazionale e forse questo allontanarsi da un ambiente che lo criticava può averlo aiutato a fargli passare velocemente questo momento in cui ha fatto una partita abbastanza disgraziata per lui. Ora però bisogna vedere perché quando si gioca in campionato gli errori pesano: sta a lui dimostrare che è stato l’inciampo di una partita sfortunata. Gli errori purtroppo li fanno anche i grandi portieri e qualsiasi calciatore sbaglia però è lui che deve rimettersi in pista e dare serenità e fiducia a un reparto e a una squadra che ne ha assolutamente bisogno”.

Ma se dovesse succedere a Milinkovic-Savic un altro incidente con l’Inter allora sarebbe meglio lasciarlo in panchina?
“Non si può prevedere e non si può parlare di se e di ma. L’allenatore dovrà decidere cosa fare nel caso. Non è facile lasciarlo fuori anche perché sarebbe una mazzata sotto l’aspetto morale dopo gli errori che ha fatto nel derby e sarebbe come dargli delle colpe. Tante volte un allenatore fa l’opposto proprio per cercare di dare un attestato di stima e di fiducia a un giocatore che chiaramente, purtroppo, ha sbagliato. In passato Milinkovic-Savic è stato un portiere affidabile altrimenti il Torino non lo avrebbe riconfermato, però questi errori sono sotto gli occhi di tutti, sono marchiani e speriamo che essendo stato in Nazionale questa trasferta fuori dall’Italia lo abbia fatto stare fuori dall’ambiente che sicuramente gli è poco favorevole in questo momento e sia ritornato un po’ più sereno e tranquillo in modo da ritrovare la stima e la fiducia di cui ha bisogno”.

Ai fini della classifica, la sconfitta sarebbe più pesante per il Torino o per l’Inter?
“Sarebbe pesante per tutte e due le squadre. Per il Toro, per quello che stavamo dicendo perché non si può permettere una classifica del genere e soprattutto questa involuzione che ha avuto che non è solo mancanza di risultati,ma di gioco e di identità che l’allenatore gli aveva dato anche all’inizio di quest’anno e non solo nelle passate stagioni. Per il Toro è un passaggio decisivo, secondo me. E per l’Inter è uguale. Dopo il pareggio in casa con il Bologna visto che era andata in vantaggio di due gol una squadra come l’Inter non può farsi rimontare così, ma, come dicevamo, gli errori e le situazioni del campo nel calcio ci sono e le partite già vinte come quella dei nerazzurri con il Bologna si pareggiano e questo lascia l’amaro in bocca perché la squadra ha i numeri per vincere lo scudetto, ma questi passi falsi poi possono minare, come per il Toro nel derby che di solito tira fuori il suo cuore e tutta la su anima e combatte e invece è venuto meno proprio questo e si è vista una formazione senza nerbo e cattiveria e rabbia agonistica ed è questa la cosa più preoccupante. Ora il Toro ha un avversario come l’Inter che richiede tutto questo e vediamo se è in grado di mettere in campo tutto ciò. La partita di questa sera è ad alto rischio per entrambe: per il Toro per i motivi che dicevamo prima, per la bassa classifica e c’è da evitare di proseguire in un annata difficile e per l’Inter perché dopo il Bologna potrebbe perdere ancora di più l’autostima e la fiducia di cui ha bisogno per lottare per lo scudetto”.