ESCLUSIVA TG – Caso: “Il Toro con la Lazio potrebbe avere grandi difficoltà. Juirc ha fatto un grande lavoro, ma certi errori dipendono dai giocatori”

19.04.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Domenico Caso
Domenico Caso

Domenico Caso è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Caso è un ex calciatore che giocò tra gli altri club nel Torino dal 1983 al 1985 e subito dopo nella Lazio fino al 1988, terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e dirigente ed ora si diletta da esteta a osservare il calcio. Con lui abbiamo parlato della partita di sabato fra le sue ex squadre.

La Lazio è lanciata ed è al secondo posto quindi in piena zona Champions, il Torino invece nell’ultimo periodo non sta attraversando un momento brillante ed è undicesimo. Che idea si è fatto di queste due squadre?

“La Lazio dopo un inizio con prestazioni altalenanti ha trovato la quadra del gioco e soprattutto sta mettendo in pratica le idee del suo allenatore nel modo giusto. Nell’ultimo periodo poi ha fatto un salto di qualità molto importante come dimostrano i risultati e il gioco che è di alta qualità. Il secondo posto è meritato visto che le altre, Milan, Inter e la Juventus cioè le squadre che avrebbero dovuto stare davanti alla Lazio, stanno annaspando in maniera abbastanza incredibilmente strana. La Lazio sta facendo belle cose e per il Toro sarà una partita difficile perché affronterà una squadra lanciatissima e che sta molto bene anche sul piano fisico. Il Torino non ha grandi obiettivi, se non quelli, come ha detto il suo presidente Cairo, di finire bene il campionato. Juric, ancora una volta, ha fatto vedere di essere un gran bravo allenatore facendo un grande lavoro, però quando vengono a mancare gli obiettivi allora bisogna trovarli all’interno di se stessi, ma possono scemare le motivazioni nella squadra. Juric non è l’allenatore che fa scemare le motivazioni, però si è visto anche con la Salernitana che la squadra non ha espresso il massimo se non nel secondo tempo. Il lavoro che ha fatto l’allenatore è comunque sotto gli occhi di tutti.
Le partite come questa, dove c’è una squadra che è lanciatissima, la Lazio, e l’altra, il Torino, che non ha ambizioni di obiettivi importanti, sono un’arma a doppio taglio perché il Toro, essendo tranquillo e beato galleggiando a metà classifica verso l’alto, può dare fastidio alla Lazio non avendo niente da perdere se fosse sconfitto. In questi casi possono anche venire fuori prestazioni importanti che mettono in difficoltà gli avversari di livello come la Lazio”.

La Lazio ha la miglior difesa del campionato con soli 20 gol subiti in 30 partite, mentre il Torino ha preso 31 reti per lo più evitabili con un po’ più di attenzione. Dal punto di vista tattico come può essere affrontata la gara da Sarri e Juric?

“Quello che sta facendo Juric è l’opposto di ciò che sta ottenendo Sarri. La Lazio ha trovato la continuità dell’applicazione della ferocia delle chiamate tattiche dell’allenatore, soprattutto per l’attenzione che viene messa in campo. Mentre la squadra di Juric non ha questa capacità di concentrazione in particolare negli undici che vanno in campo e gli errori difensivi, di cui parla anche l’allenatore, incidono anche sulle prestazioni importanti e ben fatte. Purtroppo la maturità in certe situazioni avviene solo attraverso il gioco e la capacità individuale di saper affrontare e gestire gli episodi delle gare. La Lazio ha trovato una grande continuità in questo a cominciare da Provedel che, secondo me, credo sia il miglior portiere del campionato per rendimento. La difesa non subisce praticamente più gol da diverse partite (una sola rete in otto partite, ndr) e questo vuole dire che i giocatori si applicano, tutta la squadra si sta esprimendo bene e c’è un aiuto reciproco. Lo fa bene anche il Toro, ma, purtroppo, nella gestione degli episodi manca la maturità singola di ogni calciatore. Sull’errore individuale l’allenatore può fare poco se anca l’attenzione del giocatore. Sarri è stato bravissimo a mettere in piedi tutto il mosaico, mentre Juric ci è riuscito per tre quarti e ha raggiunto l’obiettivo importante della tranquillità e della serenità in classifica e, forse, quel pizzico di attenzione che viene a mancare o è insita nei giocatori, cosa anche naturale se qualcuno non ce l’ha, oppure è un passaggio di maturità che deve avvenire attraverso  proprio questi errori”.  

Con 49 reti realizzate la Lazio è seconda solo al Napoli primo in classifica, il Torino invece non segna molto, 31 gol, anche se Sanabria si è sbloccato dall’inizio del 2023. I granata creano occasioni da gol, ma poi mancano o nell’ultimo passaggio o nell’inquadrare lo specchio della parta avversaria. Come questo può essere risolto?

“Come dicevo prima, queste sono, in positivo, capacità dei singoli giocatori. Sicuramente il Toro non ha la capacità e, diciamo, la forza mentale di Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto, anche se Sanabria è un buon giocatore come gli altri attaccanti granata.  I giocatori della Lazio sono più maturi e sotto porta sbagliano di meno, anche perché sono più abituati, mentre quelli del Toro, come per gli errori in fase difensiva, anche in quella offensiva si delineano situazioni nelle quali non c’è quella rabbia, quella cattiveria mentale per tradurre in gol tutto il gioco che Juric fa fare alla squadra. Queste sono pecche che sono determinate non dall’allenatore, che non va in campo, ma dai giocatori. Quando vi arriva davanti al portiere e poi non si fa gol si può anche macinare gioco, però alla fine dipende dalla capacità di ogni calciatore che si presenta al tiro in porta. I giocatori della Lazio hanno più qualità e sono più cinici di quelli del Toro. A parte gli errori difensivi, al Toro è venuto a mancare anche questo e lo si è visto anche con la Salernitana: tante occasioni che non sono state tramutate in gol. Sono purtroppo gravi pecche per chi produce tantissimo gioco e non riesce a realizzare i gol che effettivamente meriterebbe tutta la produzione del gioco. Queste cose fanno l differenza, come gli errori in fase difensiva, ma, purtroppo, dipendono dalle capacità dei singoli giocatori e non da quelle dell’allenatore. Juric anche quest’anno ha fatto un grandissimo lavoro, ma poi sono i giocatori a essere determinanti in campo. Faccio un esempio, l’ultimo gol che ha fatto fare alla Lazio Luis Alberto nella gara con la Juventus: con una genialità totale ha liberato Zaccagni, ma quanti giocatori ci sarebbero riusciti? Non è stato Sarri a insegnare a Luis Alberto questa giocata con il colpo di tacco che ha liberato il compagno e questo fa capire quanto sia importante la lucidità sotto porta. Luis Alberto avrebbe potuto tirare in porta, ma invece intelligentemente ha smarcato un compagno che ha segnato. Il merito è di questi giocatori che hanno queste capacità. Il Toro, forse, in questo momento non ha attaccanti così importanti, cinici e geniali e questo può essere anche il motivo di un certo lamentarsi dell’allenatore con la società”.

Immobile, che ha avuto l’incidente d’auto, forse non giocherà, ma questo non dovrebbe creare grandi problemi alla Lazio oppure qualcuno lo creerà?

“La Lazio ha fatto delle grandissime prestazioni con il Milan, con l’Atalanta a Bergamo  e a Napoli e in queste partite non c’era Ciro Immobile. Anche se Immobile è una pedina importante e fondamentale per il gioco della Lazio. In certe situazioni bisogna farsi una ragione. Gli incidenti possono succedere e questa volta è capitato fuori dal campo e il giocatore è stato molto sfortunato e ha rischiato la vita in questo contesto. Ma nelle patite precedenti Immobile è stato fuori per infortuni di gioco e la squadra ha saputo sopperire in maniera straordinaria con prestazioni formidabili e con un gioco scintillate, veramente impressionante, eppure mancava il giocatore cardine. Quindi, come si suole dire, nel calcio solo di certi campioni non si può fare a meno. La Lazio e Sarri sono stati bravissimi in questo contesto e hanno ovviato in maniera straordinaria. Se mancherà Immobile, Sarri farà giocare Felipe Anderson, come le altre volte, senza punti di riferimento e per le difese avversarie è molto più difficile quando non si hanno avversari che danno punti di riferimento e per i difensori del Torino non sarà facile tanto più che Juric fa giocare uomo contro uomo e non avere riferimenti in chiave difensiva rende tutto più complicato, come successe all’Atalanta all’andata a Bergamo quando Joakim Maehle rimase in bambola contro la Lazio proprio per  il tipo di gioco che i laziali sono riusciti a mettere in pratica senza dare punti di riferimento all’Atalanta, che un po’ gioca come il Torino perché Juric, diciamo, e Gasperini adottano le stesse tematiche tattiche. Secondo me, il Toro con la Lazio potrebbe avere grandi difficoltà come aveva avuto l’Atalanta”.

A centrocampo si è fatto male Ricci e Ilic da quando è arrivato al Torino, anche per problemi fisici, non ha ancora trovato la condizione ottimale. Questa potrebbe essere un’altra problematica tenuto conto della qualità della Lazio in mediana?

La Lazio in questo momento non è solo a centrocampo che fa bene, ma in tutte le zone del campo. Come dicevo, Il portiere, Provedel, che si sta rivelando il migliore del campionato, era stato acquistato come riserva e dopo la prima di campionato è diventato insostituibile perché per rendimento è stato superlativo e queste sono le cose che poi determinano gli andamenti. Un portiere che sta facendo campionato così è una grande sicurezza per i suoi compagni. Il centrocampo è il reparto migliore della Lazio. Da Sergej Milinkovic-Savic a Luis Alberto, che si è ritrovato negli ultimi mesi, e con Cataldi (è squalificato per la gara con il Torino, ndr) che ha trovato la quadratura in questo triangolo dando grande affidabilità. Il Toro, non per consigliare niente a Juric che sa benissimo cosa fare, ma dovrà limitare tantissimo  sia Luis Alberto sia Sergej Milinkovic-Savic  che possono essere i rifinitori del gioco della Lazio e che sono giocatori imprevedibili e immarcabili tante volte. Per il centrocampo del Toro sarà una partita improba, sicuramente. Giocheranno contro un avversario che è in grandissima forma, che ha grande autostima e macina gioco su gioco e facendo gol a tutto spiano, quindi sotto questo aspetto per il Toro sarà una partita molto difficile, però, come ho detto, in questa situazione ha tutto da perdere la Lazio nonostante il grande periodo di forma perché il Toro, non avendo più obiettivi e potendo giocare in tranquillità, può indovinare la partita e mettere in difficoltà la Lazio, pur non avendo gli stimoli degli avversari. Detto questo, credo che in questo momento non ci sia partita fra i due centrocampo che sono il fulcro del gioco di entrambe le squadre, al di là di Ilic, Ricci o Linetty”.

Juric potrebbe di nuovo far giocare Vlasic in posizione più arretrata, ma lei come lo vede un tale contesto?

“A me piace Vlasic da trequartista o sugli esterni. Ha qualità straordinarie nell’uno contro uno. Per me è preferibile farlo giocare un po’ più avanti libero da certe situazioni difensive, soprattutto se deve stare in mezzo al campo con la Lazio che è una squadra che lì mette sempre sotto pressione, che gioca molto alta e che va subito a recuperare palla. Sono in un momento di grazia e quindi a maggior ragione vanno a 200 all’ora e non è facile per nessuno contenerli, e figuriamoci per un giocatore tecnico come Vlasic dover affrontare un lavoro  così improbo in mezzo al campo. A mio modesto parere, preferirei non schierarlo a centrocampo, ma lo metterei più avanti cercando di fargli finalizzare il gioco perché lui sotto questo aspetto ha grandi capacità”.