ESCLUSIVA TG – Carbone: “Non credo a chi dice che il risultato tra Inter e Torino sia scontato”

05.11.2017 06:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Carbone: “Non credo a chi dice che il risultato tra Inter e Torino sia scontato”
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© foto di Federico Gaetano

Benito Carbone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Carbone, attualmente è un allenatore, in precedenza è stato un giocatore. Cresciuto nelle giovanili granata ha militato nel Torino dal 1988 al ‘90 e nella stagione ‘93-‘94 e nell’Inter in quella ‘95-‘96. Con lui abbiamo parlato della sfida di quest’oggi fra le sue ex squadre.

L’Inter è la seconda forza del campionato e finora non ha mai perso, mentre il Torino con la vittoria sul Cagliari si è ripreso dopo un periodo non positivo. Come vede queste due squadre?

“Penso che l’Inter arriverà fino alla fine del campionato in una posizione di vertice perché mai come quest’anno ha una tattica di livello grazie a un allenatore, Spalletti, che è tra i più validi del nostro campionato. Credo che l’acquisto migliore che ha fatto l’Inter in estate sia stato proprio l’allenatore che è riuscito a dare subito motivazioni e un qualche cosa in più ai giocatori che sono quasi tutti gli stessi che già c’erano nella stagione precedente e che non rendevano per quanto avrebbero potuto. Spalletti non ha avuto paura di entrare nella testa di ogni singolo giocatore e ne ha tratto il massimo, quindi, mi aspetto che l’Inter possa lottare fino alla fine per lo scudetto.
Per quel che riguarda il Toro credo che sia una delle squadre granata più forti in assoluto perché ha una rosa molto competitiva messa dalla società a disposizione di Mihajlovic per arrivare a traguardi importanti. Il Toro era partito bene poi con l’infortunio del suo giocatore più importante, Belotti, la squadra è un po’ calata, anche perché Belotti è il finalizzatore di tutto il gioco e mancando lui c’è stato il calo dei risultati. Mi è dispiaciuto molto perché sono un ragazzo del Filadelfia e guardo sempre con grande affetto ciò che accade al Toro”.

Si aspetta un Torino di nuovo con un centrocampo a tre oppure pensa che Mihajlovic studierà soluzioni differenti?

“Non lo so, ma credo che avendo cambiato nell’ultima partita con il Cagliari ed essendo tornato di nuovo al 4-3-3 lo abbia fatto per dare equilibrio alla squadra poiché giocare con tre-quaqttro attaccanti che hanno solo caratteristiche offensive porta la squadra a subire di più quando perde palla e questo può comportare problemi. Per questo il mister vuole trovare le misure giuste per poter nella fase di non possesso cercare di contenere i contro-attacchi degli avversari. A San Siro non penso che il Torino possa permettersi di trovarsi in balia degli attacchi dell’Inter perché i nerazzurri sono una forza della natura e per questo ritengo che possa anche riconfermare il modulo, anche se alla fine conta poco perché contano tanto le motivazioni che i giocatori prendono dal proprio allenatore. L’arma principale di Mihajlovic è proprio il modo in cui motiva la squadra cercando sempre di farle dare tutto in ogni singola partita. Secondo me, questo è proprio la base del Toro poiché questo rispecchia le caratteristiche più profonde del Toro. Non è una banalità, ma il Toro deve entrare in campo e giocare sempre da Toro, noi lo sappiano. Mihajlovic è l’uomo giusto per fate tutto ciò. Cercando di dare l’equilibrio giusto alla squadra il 4-3-3 è il sistema più idoneo per giocare”.

Sulla carta, se si guarda la classifica senza conoscere più di tanto le due squadre, non si può che affermare che il risultato sia scontato, ma è proprio così?

“No, no, non credo che il risultato sia scontato. Ma non ci credo perché sono stato abituato anche in altri campionati che non è così, magari in Italia un po’ di meno poiché la differenza della qualità dei giocatori delle squadre prime in classifica e di quelle da metà in giù è notevole, però, le partite ai livelli di quella fra Inter e Toro si devono giocare e non si può dare un risultato scontato prima che le squadre scendano in campo. Il Toro è una squadra che se entra in campo concentrata, “cattiva” e se ogni singolo giocatore riesce a dare tutta la qualità in partita può giocarsela con chiunque perché ha calciatori di valore. Ripeto, è una partita che non po’ essere scontata sulla carta e anche l’Inter lo sa benissimo così come il suo allenatore che è un fenomeno e non lascia nulla al caso. Sarà una partita importante sia per l’una sia per l’altra squadra”.

Che cosa deve temere di più dell’Inter il Torino?

“La fisicità e il fatto che comunque l’Inter ha già un’identità tattica e che è una squadra molto equilibrata. Oltretutto l’Inter ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento e, quindi, il Toro dovrà stare attento dal primo al novantacinquesimo ed essere sempre concentrato per fronteggiare le qualità di questa grande squadra”.

Il Torino, invece, su che cosa deve puntare per cercare di strappare un risultato positivo al Meazza?

“Sul gioco di squadra, che è poi, secondo me, la cosa che Mihajlovic ha cercato di far entrare nella dei giocatori. Ad oggi non c’è un giocatore che possa far vincere da solo la squadra. Il Toro dovrà entrare in campo da Toro e partire con voglia e “cattiveria” agonistica che deve assolutamente essere uguale a quella dell’Inter altrimenti parliamo di aria fritta. Questo deve esserci alla base di tutto nel Toro e poi, chiaramente, gli episodi e la qualità dei giocatori faranno la differenza. Probabilmente il Toro avrà la possibilità di mettere in difficoltà l’Inter, anzi è sicuro”.

Cambiando argomento e parlando di lei, in attesa di tornare ad allenare la si vede spesso negli stadi, quindi, sta tenendosi aggiornato?

“Sì sto vedendo molte partite, ma più che dire che mi sto tenendo aggiornato mi sto confrontando con altre realtà e culture, non solo quella italiana. Lo fanno tutti quelli che non sono in attività per cercare di “rubare” qualche cosina un po’ da un collega e un po’ da un altro per migliorarsi. Bisogna approfittare del tempo in cui non si è in attività”.

Se la dovessero chiamare ad allenare risponderebbe pronto, vero?

“Prontissimo, un paio di chiamate mi sono già arrivate dalla serie C, ma ho declinato perché sto aspettando quella che mi possa permettere di tornare ad allenare in un’ottima squadra e in una buona categoria”.