ESCLUSIVA TG - Asta: "Al Toro serve un po' più d'equilibrio, ma c'è la farà"

05.05.2013 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG - Asta: "Al Toro serve un po' più d'equilibrio, ma c'è la farà"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Antonino Asta è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Asta, attuale allenatore del Monza, ha militato nel Torino dal 1997 al 2000 e dopo una breve parentesi di qualche mese al Napoli ha continuato a giocarci fino al 2002. Terminata la carriera da calciatore dal 2005 al 2012 ha allenato prima gli Allievi Regionali, poi quelli Nazionali ed infine la Primavera del Torino. Con lui abbiamo parlato della squadra granata.

Il margine di vantaggio che il Torino aveva sulle ultime in classifica si è ridotto, anche se la squadra di Ventura continua ad avere quattro punti in più sulle terzultime. In una settimana ci saranno i confronti con Milan, Genoa e Chievo. Un finire di stagione in salita?
“Spero che, se anche le cose dovessero andare non perfettamente bene e il Torino non dovesse sempre conquistare i tre punti nelle ultime quattro gare, la situazione non diventi più complicata, anzi, ne sono convinto perché Pescara, Siena, Palermo e Genoa dovrebbero vincere tutte le prossime partite e poiché non sono riuscite a vincerne molte finora non credo che riescano a farlo adesso. Il vantaggio che ha il Toro è sempre importante e se anche la prima gara è con il Milan in trasferta, poi affronterà in casa il Genoa, a seguire il Chievo in trasferta e concluderà il campionato in casa con il Catania; con i liguri sarà una gara difficile per la posta che c’è in palio, ma i veneti con quaranta punti possono già oggi dirsi salvi e i siciliani sono da tempo ben oltre la zona salvezza, quindi in questo miniciclo di tre gare in una settimana per il Torino tre punti verranno fuori, addirittura potrebbero bastarne anche meno, forse solo due e poi ci sarà ancora l’ultima partita. Per quanto debba fare il Toro, sono le altre che devono fare di più, se anche il Torino dovesse perdere con il Milan, e ci può stare, il Palermo, ad esempio, giocherà con la Juventus di conseguenza il vantaggio del Torino può bastare, avendo poi ancora altre tre gare a disposizione. Dispiace solo che il Toro abbia dilapidato tutto il vantaggio che aveva che gli poteva permettere una salvezza acquisita in anticipo che gli avrebbe consentito di dare spazio a qualche giovane. Quest’anno era la volta buona che ci si poteva salvare senza affanni e per tempo in modo da poter effettuare qualche esperimento in prospettiva futura, ma nonostante questo non vedo assolutamente la situazione del Torino drammatica, visto poi che nelle ultime gare ha affrontato squadre importanti giocando abbastanza bene anche se, come è accaduto in altre partite, è stato poco concreto, ma questa è una pecca che c’è da inizio stagione, se vogliamo trovare un difetto a questa squadra”.

I gol incassati negli ultimi quarti d’ora sono causati da deconcentrazione per troppa rilassatezza dovuta alla convinzione di aver già acquisito il risultato o alla fatica e alla poca dimestichezza con la categoria?
“I gol incassati sul finire delle partite sono dovuti a casualità, molte reti sono state prese non perché la squadra era sbilanciata, ad esempio domenica il derby era in parità e se Vidal non s’inventava quel tiro dal limite sarebbe finita con un pareggio, ma concedere un po’ di spazio agli avversari ci sta, a Firenze dal tre sotto al tre pari e se non accadeva il rimpallo su D’Ambrosio la Fiorentina non avrebbe segnato il gol della vittoria. Ci sono state un po’ di casualità che si sono concentrare negli ultimi quarti d’ora. Per il resto non credo sia una questione di testa o di fisico, sono state delle circostanze negative. E’ logico che bisogna lavorare perché se questa negatività arriva sempre nel finale subentra la paura e la tensione che potrebbero determinare altre situazioni spiacevoli, di conseguenza il lavoro deve essere finalizzato a far sì che l’attenzione e la concentrazione siano le stesse dell’inizio della gara, senza interferenze causate dall’ansia”.

Nel girone di ritorno il Torino ha incrementato i gol realizzati, ma al contempo anche quelli subiti, quasi si fosse rotto il punto di equilibrio della squadra. Questo dipende dalla qualità dei calciatori, dal modulo, dal tipo di gioco o da qualche altra cosa?
“Qualunque sistema di gioco ha un pro e un contro. A mio avviso, quello che forse è venuto a mancare è proprio l’equilibrio che si era creato nel sistema di gioco fra la fase offensiva e quella difensiva. Prima era l’equilibrio a dare le certezze quindi la squadra si difendeva bene e riusciva altrettanto bene a ripartire. Da rivedere c’è probabilmente la situazione tattica della squadra perché i numeri stanno diventando abbastanza negativi. C’è stato un periodo in cui il Toro era appena alle spalle delle primissime squadre in classifica per gol subiti, mentre adesso è fra le peggiori e a mio avviso non basta e non va bene che abbia incrementato le reti segnate perché una squadra deve essere equilibrata nelle due fasi offensiva e difensiva”.

Cambiando argomento, il suo Monza come va?
“Purtroppo domenica abbiamo toppato la gara che poteva essere la partita della stagione pareggiando in casa con il Milazzo che era ultimo in classifica e già retrocesso. Questo pareggio è di quei risultati ai quali non si riesce a dare una spiegazione, ma è andata così. Per noi il discorso è semplice perché siamo sempre costretti a vincere tutte le partite poiché abbiamo il fardello di sei punti di penalizzazione e se penso che a due giornate dalla fine se non avessimo avuto quella penalizzazione saremmo secondi a due punti dalla prima …  e proprio oggi giochiamo a Busto con la Pro Patria che è la prima. Il nostro campionato in questo momento è straordinario a dir poco, sono soddisfatto, sono tutti contenti e questo mi fa piacere perché il lavoro è servito. In un anno travagliato con problemi societari e con i pagamenti che in alcuni periodi non arrivavano abbiamo conquistato cinquantasette punti sul campo e abbiamo la gara con la Pro Patria e l’opportunità di entrare nei play off, però sarà difficile, se così non fosse questa stagione sarà comunque da considerarsi un bicchiere colmo”.

Comunque vada a finire un’ottima base per la prossima stagione.
“Non c’è dubbio, abbiamo fatto giocare parecchi giovani che si stanno anche distinguendo nelle Nazionali, come Vita che è uno dei ragazzi del Toro e anche altri. E questa è un’altra soddisfazione. In organico abbiamo giovani molto promettenti e giocatori più esperti che costituiscono una base importante per cominciare il prossimo anno, si spera senza penalizzazioni, a disputare un campionato regolare, come invece non lo è stato quest’anno”.

 

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