ESCLUSIVA TG – Padovan: “Che derby, con Cerci e Immobile più forti di Tevez e Llorente”

22.02.2014 07:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Padovan: “Che derby, con Cerci e Immobile più forti di Tevez e Llorente”
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© foto di Federico De Luca

Giancarlo Padovan è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Padovan, giornalista e commentatore sportivo, abbiamo parlato della partita di domani fra Juventus e Torino, analizzando reparto per reparto le due squadre.

 

Da molti anni non si disputa un derby con il Torino nei piani alti della classifica, analizzando le due squadre reparto per reparto e iniziando dalla difesa che cosa si può dire?

“Penso che la difesa del Torino sia un buon reparto dove i meccanismi funzionano bene, anche se alle volte qualche disattenzione c’è. Alla solidità di questo reparto credo che contribuisca molto la fase di gioco difensiva di tutta la squadra, cioè quando il Torino non è in possesso della palla riesce a mettersi con quasi tutti gli uomini dietro la linea della palla in modo da creare problemi di movimenti e di spazi a qualsiasi avversario. Contemporaneamente il Torino ha la capacità di ripartire, ma di questo ne parliamo dopo. Alla difesa granata darei sette come voto complessivo del reparto, quindi come somma delle individualità divisa la funzionalità all’interno del reparto. Stesso voto darei a quella bianconera anche se è vero che la Juventus ha subito meno gol del Torino, però attenzione che negli ultimi tempi qualche rete l’ha sempre presa, tanto che mi sono chiesto alla fine del mercato di gennaio come mai la società non avesse cercato di potenziare il reparto difensivo anche in prospettiva. Ogbonna, per conto mio, non si è ancora inserito del tutto anche se è vero che non è un titolare o lo è a giorni alterni, però per la cifra che è stato pagato, quindici milioni di euro, finora non ha reso secondo le aspettative. In più qualche giocatore ha degli acciacchi e penso a Barzagli, giocatore che ha fatto tanto e bene e prenderlo è stato un grande colpo della Juve, ma ha dei problemi al tendine che finiscono per coinvolgere anche il polpaccio e quindi non è al meglio. Bonucci è un buon difensore ed è inserito in un contesto nel quale più che dare sicurezza la riceve e poi c’è Chiellini, che non so se giocherà perché arriva da un infortunio. Per tutte queste ragioni alla vigilia del derby metto le difese di Juve e Torino alla pari e ci metto anche la fase difensiva per quello che si è visto giovedì con il Trabzonspor in Europa League, dove la fase difensiva della Juventus non mi è piaciuta per niente, a parte il gol valido dei turchi che è stato annullato, ma è una cosa che può anche sfuggire, comunque i bianconeri si sono sbilanciati e hanno perso l’equilibrio che li caratterizza e hanno subito alcune ripartenze. Ecco proprio per queste ragioni le difese, pur restando eccellenti, meritano lo stesso voto, sette”.

 

Per quel che riguarda il centrocampo?

“Non c’è dubbio che quello juventino sia superiore, individualmente e collettivamente, per quel che riguarda i titolari, ma anche per i rincalzi, se non gioca Pogba gioca Marchisio. La Juventus è una squadra completa a centrocampo e ha dei meccanismi molto oliati e gli esterni di centrocampo si fanno quasi sempre trovare sulla linea degli altri centrocampisti, quindi diventa una mediana a cinque anche folta e molto aggressiva. Perciò darei voto otto contro il sei e mezzo del Torino, perché c’è differenza sostanziale tra i due reparti, il che non vuol dire niente  naturalmente. Chiarisco, dipende dall’apporto che il Torino darà al proprio centrocampo in fase di non possesso e questo apporto lo dovranno dare tanto Cerci quanto Immobile e quest’ultimo in particolare, che vedo in grande spolvero e l’ho sempre visto bene anche quando era al Genoa e non raccoglieva consensi, quest’anno segna e offre qualità e quantità oltre all’impegno e per me è un giocatore completo. Nonostante questo la Juventus nel reparto nevralgico del gioco si fa preferire al Torino. Però bisogna fare attenzione perché oltre al discorso della partecipazione al gioco senza palla del Torino c’è un’altra variante o variabile che potrebbe scardinare la logica della partita relativamente a questo discorso che stiamo facendo, cioè la fatica che la Juventus ha accumulato nella gara di Europa League che si è giocata su buoni ritmi e con la preoccupazione di doverla vincere da parte dei bianconeri, che ci tengono a questa competizione, quindi c’è stato dispendio di energie fisiche e nervose. Soprattutto le energie nervose la Juventus fino a un po’ di tempo fa le usava in Champions e poi per un po’ di settimane sono rimaste nel forziere, mentre giovedì sono uscite e bisognerà vedere se riusciranno ad essere rimpiazzate poiché c’è poco tempo per recuperare e la Juve ha speso, non so se tanto o poco, ma comunque ha speso, mentre il Torino si è riposato ed allenato in particolare dal punto di vista della forza, della resistenza, della velocità e della brillantezza i granata potrebbero anche sorprendere domenica. Io dico che come valore generale c’è divario, però bisogna tenere in debita considerazione le variabili che ho enunciato, tanto più che i calciatori non sono mai uguali a se stessi, immutabili, intoccabili per cui se uno è bravo lo è sempre o se è forte ha sempre forza, non è così, tutti hanno alti e bassi”.

 

Ed infine l’attacco?

“Sorprenderò tutti ma, secondo me, la coppia Cerci e Immobile è più forte di quella formata da Tevez e Llorente, né Llorente né Tevez sono dei top player e forse non lo sono neppure Cerci e Immobile, però questi ultimi due, come dimostra la classifica marcatori, segnano di più, Immobile segna quanto Tevez e Cerci oltre a segnare ispira e ha colpi che, a mio parere, Llorente non ha. Quindi se metto sulla bilancia i due del Torino e i due della Juventus per me pende dalla parte dei granata, perciò darei come voto sette e mezzo al Torino e sette alla Juventus. Anche per quel che riguarda il reparto d’attacco c’è una variante: la Juve può contare su un cambio molto pesante, Osvaldo, ma non credo che giocherà il derby dall’inizio, però può subentrare e da questo punto di vista un cambio di questo livello il Torino non lo ha. Nonostante questo mantengo la mia idea che per velocità, inventiva, quella che la gente definisce fantasia, ripartenza quindi velocità nel contropiede, brillantezza e colpi per me Cerci e Immobile ne hanno più di Tevez e Llorente. I due granata sulle ripartenze, cioè sul contropiede in campo corto con il centrocampo della Juve sbilanciato, possono fare molto male ai bianconeri. Tornando al discorso iniziale sulla difesa avevo dato lo stesso voto alle due difese però dipenderà anche da come ogni squadra proteggerà la propria difesa e il Torino, lo aveva dimostrato nella gara d’andata e in tante altre occasioni, quando vuole e la partita è impostata in una determinata maniera sa proteggere la propria difesa meglio di quanto non faccia la Juve”.

 

Analizzate le squadre non si può non parlare degli allenatori. Conte contro Ventura, chi prevale?

“Sono due allenatori che stranamente rivendicavano l’idea primigenia di aver inventato e di aver fatto giocare la propria squadra con il 4-2-4, curiosamente oggi nessuno dei due gioca così, Conte non lo ha quasi mai fatto, mentre Ventura lo ha utilizzato per quasi tutto lo scorso campionato, adesso però entrambi utilizzano il 3-5-2. Sono due allenatori molti duttili ed elastici e hanno del calcio idee simili, Conte non disdegna la ripartenza in campo corto come si è visto nella gara con la Roma, ad esempio, e Ventura la pratica in maniera feroce, a Conte piace comandare il gioco così come a Ventura. Sono due allenatori che si somigliano perché hanno molti punti in comune e sono simili nella passione o meglio nella passionalità che mettono nel lavoro e sono due innamorati del calcio e vedo per loro ancora lunga vita professionale, anche per Ventura che ha un età ben maggiore di quella di Conte (sessantasei anni a quarantaquattro, ndr). Io ho sempre ammirato Ventura da almeno un decennio, anche quando per lui le cose andavano un pochino male o peggio di come gli sono andate dopo perché lo ritengo un bravo artigiano, Conte da questo punto di vista è più ossessivo sul lavoro probabilmente e in qualche modo anche più scientifico, ammesso che questo termine abbia un significato nel calcio nel senso che si può applicare una metodologia scientifica, purtroppo però spesso non si hanno risultati simili a quelli che si ottengono nella scienza. Per me sono due allenatori bravi, ognuno rivale dell’altro e ognuno si crede un pochino più bravo dell’altro, ed è giusto che sia così, e ogni partita per loro è vita o morte, come se fosse la prima o l’ultima nel senso che hanno una grande capacità di azzerare tutto quello che c’è stato prima e di non pensare a quello che avverrà dopo, concentrando le loro squadre ferocemente sulla partita. L’altra caratteristica che hanno entrambi è che se la loro squadra manca d’intensità diventa prevedibile e quasi normale”.  

 

Alla luce delle valutazioni reparto per reparto e sui due allenatori e tenendo presente che la Juventus è prima in classifica e che in casa in campionato ha sempre vinto contro tutti questo Torino quante probabilità ha di strapare punti domani?

“Non so quanti punti potrà strappare, però almeno un cinquanta per cento di possibilità il Torino le ha, perché strappare punti può voler dire pareggio, ma anche vittoria. Il fatto che tutti abbiamo perso allo Juventus Stadium sta dalla parte del Torino per la legge dei grandi numeri, il calcolo delle probabilità dice che prima o poi questa regola conosce la sua eccezione e questo potrebbe avvenire proprio domani ad opera del Torino. Del resto la partita sfugge a qualsiasi pronostico, perciò io non mi sorprenderei di nulla e neppure di un Torino vittorioso. Più realisticamente vedo una partita incanalata sul pari perché, come dicevo, le qualità complessive divise le qualità individuali, non so quale sia l’equazione, ma a me danno un sostanziale pareggio. Dopo di che dipende, ci sono delle partite di calcio che sono condizionate da episodi, chi passa per primo in vantaggio, un’espulsione, una o più ammonizioni che tolgono aggressività a una squadra e danno maggiore libertà all’altra di giocare. Ci sono troppe varianti per poter essere credibili con un pronostico, ma poiché stiamo facendo un’analisi e non un pronostico, il pareggio non solo non mi sorprende, ma è il risultato più probabile. Sulla partita secca Juventus e Torino sono due squadre che si equivalgono, sul lungo percorso ovviamente no perché la Juve ha maggiore continuità, più fame di successi ed è meglio attrezzata come squadra, ma sulla partita singola io da avversario non vorrei mai incontrare il Torino”.