Carlo Nesti: “L’ora della Viola, l’oro di Napoli”
La Fiorentina, da quando esiste, non aveva mai vinto 6 delle prime 7 partite giocate, raggiungendo la vetta della classifica 16 anni dopo Trapattoni.
L’impresa, in 11 contro 10 dopo appena 5’, è semplice, ma il gol di Borja Valero dopo 10 mesi, e gli assist di baby-Bernardeschi incrementano l’entusiasmo.
Parallelamente, luccica l’”oro di Napoli”, anche se sarebbe il caso di dire l’”ora del Napoli”, visto che il 4-0 contro il Milan è solo una conferma.
Nelle ultime 6 gare, 18 gol segnati contro 1 subito, tanto da chiedersi quanto valgono Sarri, Insigne e Higuain, e cosa è successo alla ex difesa di burro.
Discorso contrario per la crisi del Milan, in quanto perdere 4 partite su 7, con la penultima difesa del torneo, spiega che, dopo Inzaghi, nulla è cambiato.
Ci si domanda perché avere speso 60 milioni per Adriano, Bacca e Bertolacci, fermandosi al costoso Romagnoli nel rinnovamento della retroguardia.
L’Inter rumina tanto gioco, espone i fianchi della difesa alle ripartenze blucerchiate, e dopo Jovetic, trova in Perisic il supplente del disperso Icardi.
La Juventus approda alla fisionomia ideale, con Barzagli chiave della difesa a 3 o a 4, Khedira leader, Cuadrado e Dybala apriscatole, e Morata bomber.
A Roma, si sorride, con il risorto Gervinho, e con la terza vittoria di fila laziale, mentre l’altra metà granata di Torino è brutta e senz’anima.
(“EDITORIALE” PER RADIO SPORTIVA)
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