Alessio Cerci, una maschera per nascondere la debolezza
Domenica alle 15 si giocherà Genoa-Torino. Ad affrontarsi saranno due formazioni a cui non rimane molto da chiedere a questo campionato se non l'obiettivo comune di chiuderlo quanto meno dignitosamente. Sarà anche l'occasione per Alessio Cerci di rincontrare il Toro, la squadra che lo ha coccolato e che gli ha fatto vivere i momenti più importanti della sua carriera. Una partita speciale per Cerci, e lui in questi anni ha dimostrato che non sempre è stato in grado di gestire emozioni forti. Carattere quanto meno particolare, estro bizzarro, e colpi da campione alternati a prestazioni pessime, questo è il profilo di Alessio Cerci. Un giocatore che più di una volta ha cercato di nascondere dietro una maschera da calciatore sicuro dei propri mezzi una debolezza caratteriale che lo ha portato in più di una occasione a polemiche con l'ambiente che lo circondava. Guardando indietro, la sua storia con il Toro è stata breve ma assai passionale. Due anni di fuoco, scanditi a suon di gol ed assist, poi l'addio per approdare "nel calcio che conta", altra caduta di stile di Cerci, poi il ritorno in Italia prima al Milan e ora al Genoa. Nel corso dello scorso anno Cerci ha anche trovato il tempo per tatuarsi la data e il minuto di un suo gol vittoria proprio in Torino-Genoa, ci chiediamo per dimostrare cosa, visto che poi è approdato proprio al Genoa. La contraddizione fatta a persona incontra domenica il Toro e speriamo che non decida di indossare la maschera del campione.