Alberto Masu (Videolina): "Cagliari, che entusiamo. E Torino vale doppio..."

23.10.2019 12:07 di  Federico Danesi   vedi letture
Alberto Masu (Videolina): "Cagliari, che entusiamo. E Torino vale doppio..."
© foto di Alberto Masu

Il momento d'oro del Cagliari visto da Alberto Masu, giornalista di Videolina che segue la squadra da una vita come inviato di campo e ha vissuto anche gli anni belli della storia rossoblu. Una storia oggi pronta a ripetersi: "In effetti c'è grande entusiasmo attorno al gruppo. Il mercato estivo è stato importante, ma quello di per sè aveva un significato relativo. Ora però i risultati stanno dando ragione alla politica della società e alle scelte di Maran".

Alberto, anche Nainggolan si è perfettamente calato nella parte, te lo aspettavi?

"Mah, lui passa a volte come un giocatore anarchico e invece è una bravissima persona anche fuori dal campo. Aveva però bisogno di sentirsi al centro del progetto, come è stato in parte a Roma ma mai all'Inter. A uno come Conte giocatori così di personalità forte non vanno a genio, cambiare è stata una fortuna per entrambi. Il pubblico l'ha riaccolto come se non fosse mai partito, Radja sta ricambiando e in campo si vede".

Uno che invece doveva partire è Joao Pedro, accostato anche al Toro. Anche lui è tornato ad essere un fattore, è corretto?

"Assolutamente, ma in quel caso ha avuto ragione il giocatore. Era la società che, pur stimandolo, lo aveva messo il mercato. C'era il Toro, vero, e soprattutto l'Atalanta anche se alla fine non si è fatto nulla. Tornato il sereno, lui è tranquillo in campo e si vede".

Che partita dobbiamo aspettarci domenica?

"Direi il solito Cagliari, perché in casa e fiori gioca allo stesso modo. Se andiamo a leggere le statistiche post partita, non domina mai nel possesso palla, Maran non ha i giocatori per fare la partita nel senso stretto del termine. Ma soffoca, tampona e riparte, quello lo sa fare molto bene. Ha giocatori che occupano la linea di passaggi, anche fastidiosi nel senso più efficace del termine".

Giulini, come Cairo all'epoca del suo arrivo, aveva il compito di risollevare l'ambiente moralmente ed economicamente. Obiettivo centrato?

"C'è voluto del tempo ma era anche normale. Prima di lui il Cagliari era tabula rasa e quindi difficile fare peggio. Ha saputo mettere gli uomini giusti al posto giusto, sviluppando settori come il marketing prima totalmente abbandonati e i risultati sono molto incoraggianti".

E poi c'è il discorso nuovo stadio. A che punto siete?

"Entro fine anno dovrebbero finalmente esserci le condizioni per pubblicare il bando. Ma tanto al massimo c'è Torino".

In che senso?

"Se mai il Cagliari dovesse qualificarsi per l'Europa ha già indicato l'Olimpico-Grande Torino come suo stadio di casa,. Diciamo che domenica saranno prove generali"