Procuratore di Ferrari: "Al Genoa sta bene, ma ci guardiamo attorno"
Ed ora che tutti si sono accorti del Genoa, ecco partire l'assalto ai giocatori più rappresentativi. Milito e Thiago Motta sono da tempo sui taccuini di mezza Europa ed è probabile che almeno uno dei due lasci il capoluogo ligure. Numerose le richieste anche per altri big, da Bocchetti a Rubinho, da Mesto a Ferrari. E proprio il procuratore dell'ex giallorosso, Gianni Corci, fa il punto sul suo assistito: «Matteo ha un contratto con il Genoa per altri due anni, club nel quale si trova molto bene. Nel calcio, però, di sicuro non c'è mai nulla, e se ora le possibilità che resti sono alte, tra due ore lo scenario potrebbe cambiare. Ipotizzare percentuali è sempre difficile: in questo momento l'unica cosa che posso ammettere è che ci stiamo guardando attorno. Non abbiamo comunque l'esigenza di cambiare a tutti i costi. Il mercato è un vortice che ti coinvolge anche quando non vuoi, ed è per questo che è doveroso valutare le varie possibilità che via via potrebbero venirsi a creare».
Il procuratore svela anche le caratteristiche che dovrebbe avere la prossima squadra di Ferrari, nel malaugurato caso non si trattasse del Genoa.
«Il mio assistito ha ventinove anni e mezzo ed è nel pieno della maturazione psico-fisica - ha sottolineato Corci - L'obiettivo è quello di progredire continuamente e, di conseguenza, non avrebbe senso cambiare per cambiare. A lui piacerebbe restare in Italia: considerando che il Genoa è la quinta forza del campionato, potrebbe partire solo per approdare in una delle prime quattro. Le altre non le guardiamo nemmeno. La Roma? Nella capitale qualche rimpianto lo hanno ma, una volta per tutte, vorrei ribadire che non è stato il club giallorosso a lasciarlo partire: lo dimostra il fatto che, fino all'ultimo istante, a Matteo è stato proposto un quadriennale molto sostanzioso. Siamo stati noi a decidere di intraprendere una nuova avventura. Il Psv Eindhoven? Ripeto, preferiremmo l'Italia ma guardiamo anche all'estero. Le voci sul Psv, però, sono prive di fondamento».