MENARINI, Nel mio Bologna non si bestemmia»

15.10.2008 13:00 di Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: gazzetta

dIn attesa di ricominciare a fare punti sulla via della salvezza, il Bologna mette dei paletti al comportamento dei propri giocatori in campo e fuori. Lady Menarini, presidente sportiva ma anche molto religiosa, non vuole sentire bestemmiare i rossoblù. Non ci sono scusanti e neanche alibi. Le critiche dicono che la squadra è troppo molle, ma se deve tirare fuori più cattiveria non usi il nome di Dio invano. Francesca Menarini lo ha confessato a Repubblica e lo ribadisce senza enfasi: «Non capisco perché una elementare regola di condotta civile tra persone normali debba diventare una notizia. Vengo da una famiglia osservante la religione cattolica, io stessa sono devota e praticante, il turpiloquio in campo e fuori è un'espressione da evitare. L'ho detto a tutti i miei collaboratori e alla squadra e sottolineo con soddisfazione che non ho mai sentito bestemmiare nessuno».
Niente decalogo Peraltro, quella di Francesca Menarini è una richiesta fatta in tempi non sospetti, quasi sottovoce, non trascritta nelle clausole contrattuali né in un regolamento interno da osservare, pena sanzioni. «Può accadere ogni tanto, nello stress della gara, che scappi una parola di troppo. — riflette l'allenatore Arrigoni — Mi darebbe invece molto fastidio se fosse una modalità sistematica perché diventerebbe irritante e fastidiosa per tutti. In carriera ho avuto altri presidenti che si sono raccomandati di non bestemmiare. Dovrebbe essere la norma, non l'eccezione».
Leader Venendo alle questioni più terrene, Arrigoni attende la Lazio mettendosi con le spalle al muro. Sa bene che è la sua ultima chiamata e alla domanda se pensa al mercato degli svincolati risponde con grande schiettezza: «Ragazzi, non so se arrivo a domenica, perciò non posso guardare tanto avanti. Ormai vivo alla giornata e mi viene da ridere quando i miei giocatori mi chiedono adesso il programma per le festività natalizie. Finora abbiamo i punti che meritiamo. Nel Bologna non c'è un leader caratteriale? Lo abbiamo cercato, ma non lo abbiamo trovato ».