LIVE Nesta: "Avremmo dovuto colpire il Torino all'inizio quando era in difficoltà, ci è mancata un po' di determinazione"

24.11.2024 17:20 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Alessandro Nesta
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Alessandro Nesta
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Il commento in conferenza stampa dell’allenatore del Monza, Alessandro Nesta sulla partita pareggiata con il Torino.

All’inizio avete avuto un paio di occasioni importanti, c'è un po' di rammarico poiché sarebbe stato meglio se foste passati in vantaggio?
“Credo di sì, per le caratteristiche che abbiamo anche in panchina andare in vantaggio è un in più per noi perché abbiamo giocatori di ripartenza come Vignato e Caprari che sono più piccolini, ma veloci. Abbiamo avuto due occasioni importantissime e avremmo dovuto fare gol perché poi avremmo potuto gestire la partita: ritmi, ripartenze, altezze dove stare magari un po’ più bassi o più alti. Dobbiamo fare di più con le situazioni perché è un momento in cui la squadra ha bisogno di questo”.

Avete comunque interrotto la striscia negativa, uscite con più fiducia da questi 90 minuti? Cresce un po' l'autostima?
“L'autostima non ci manca nonostante l'ultima posizione in classifica infatti non abbiamo mai sbragato contro nessuno. Abbiamo giocato contro gli otto che stanno sempre vicino ai primi posti e non abbiamo mai sbragato, non abbiamo mai preso un'imbarcata importante e siamo stati sempre in partita e a volte avremmo meritato anche qualcosa in più. Perciò questa squadra è tosta, ha dei valori importanti. Cosa manca in questo momento? La stoccata, dobbiamo fare più gol, ci è capitato e perciò dobbiamo lavorare su questo perché la squadra a volte ha bisogno della stoccata, del giocatore che la butta dentro. Ci manca di fare uno, due tiri in una partita”.

Come si sono mossi Mota e Maldini a suo giudizio?
“Mota ha giocato un pochino più largo invece Maldini veniva più dentro. Daniel deve fare un po’ meglio e di più e Mota oggi è stato servito poco. In questo momento tutto quello fa che Maldini ne parlano poi per due giorni (sorride, ndr)  e deve imparare a gestire tutta questa situazione perché quando fa una giocata poi tutti ne parlano per una settimana: è un ragazzo sotto i riflettori, non è colpa sua. E’ un ragazzo super, ma deve imparare a gestire questa pressione che ogni tanto gli si presenta”.

Cosa le è piaciuto di più e di meno della sua squadra? E come ha visto il Torino e se lo aspettava così?
“La cosa che mi è piaciuta è che all’inizio abbiamo tenuto palla muovendola bene e portandola dove volevamo e con criterio. Abbiamo fatto delle scelte in base al movimento che facevano loro. Dopo nel secondo tempo abbiamo fatto un po' più fatica, soprattutto nella seconda parte. Il Torino all'inizio aveva delle difficoltà e noi dovevamo fargli male. Non abbiamo avuto quella determinazione per fargli gol e questo ci ha mandato un po’ in confusione. Il Torino fatto una buona partita e ci ha dato fastidio”.

Ha parlato di gol sbagliati, Maldini è al quarto o quinto che sbaglia davanti al portiere, questo potrebbe essere un problema? Come mai Mota è rimasto in campo così tanto oggi?
“Mota ci fa gol, fai il corto delle gare. Altrimenti dove li prendo i gol?  Mota è un giocatore che tengo fino alla fine perché ce li fa i gol. Se è stanco poi lo farò riposare, ma in questo momento ci dà gol per questo lo tengo in campo un po’ di più”.

Oggi, come ha detto in altre occasioni, era una partita da uccidere? E una provocazione, questa squadra è quasi Djuric dipendente?
“Sicuramente avremmo potuto sfruttare meglio il primo tempo. Non so se avremmo ucciso la partita, ma quando ti capita l'occasione bisogna cercare di mandarla nella direzione del verso giusto, nella direzione che vuoi tu. Djuric dipendente? No, dai. Djuric ha fatto quattro gol e Mota anche e Maldini li farà. ll problema di Maldini non è il tiro, ha un tiro fantastico. Come ho detto, per me in questo momento deve imparare a gestire tutto quello che gli cade addosso, solo questo. Ti assicuro che Maldini ha un tiro formidabile, preciso, ha talento da vendere, ma il percorso dei giocatori non è solo tecnico e c'è anche un aspetto mentale che forse è più importante di tutto il resto: imparare a ricevere critiche, aspettarsi tanto e mantenere quello ti richiedono. È un momento in cui deve bene gestire questo, però il talento ce l’ha e perciò è già tanta roba”.

Riguardo ai cambi, eravamo abituati con Palladino a vederne sempre cinque intorno al 20esimo e spesso poi la squadra faceva molto meglio. Con lei invece stiamo vedendo pochissimi cambi …
“Quanti ne ho fatti oggi? Tre? Due?”

Due, uno a metà secondo tempo e uno nel finale. È già nella prima partita a Empoli non aveva cambiato quasi nessuno e quasi sempre capita così, volevo chiedere...
“Mi hanno spiegato...”

Questo poco utilizzo dei cambi.
“Mi hanno spiegato da poco che ci sono i cambi e adesso imparerò a farli”.

Oggi due scalatori importanti sono sembrati Bianchi e Bondo, lei come li ha visti?
“Li ho visti brillanti, forti come sempre. Magari in filo stanchi alla fine. Però sono il cuore e polso della squadra lì. Ci fanno gioco, ci danno velocità quando partiamo, ci danno la riconquista. Sono giocatori forti e sono cresciuti. Poi adesso sono in fiducia e si vede che Bianco e Bondo sanno di essere giocatori importanti e questa cosa gli piace”.