Bucchi: "Contro il Toro sarà una grande sfida"
Cristian Bucchi sembra aver messo alle spalle i problemi fisici e la sfortuna. L'avvio di stagione al Cesena, nonostante qualche contrattempo, è stato buono e l'attaccante ci parla delle sue prospettive per il futuro oltre che del suo passato e presente.
Ti aspettavi un avvio così buono del Cesena?
"Sicuramente non me l'aspettavo, ma lo speravo. Non era facile essendo noi una neopromossa, ma abbiamo affrontato subito il campionato con la giusta mentalità. I giovani, che non erano abituati alla categoria, si sono subito adattati e i veterani hanno saputo rilanciarsi e dimostrare il loro valore".
Com'è il rapporto con mister Bisoli?
"Con il mister c'è un ottimo rapporto, avevamo anche giocato insieme a Perugia. C'è stima reciproca e lui mi ha dato la possibilità di approdare qui".
Come sta Cristian Bucchi?
"Bene, ho recuperato dal grave infortunio al ginocchio e spero di ripagare la stima e la fiducia datami con i gol. Sarebbe l'attestato migliore".
Lunedì col Torino che gara sarà?
"Una partita bellissima. Siamo terzi in classifica e dobbiamo cercare di rosicchiare qualche punto in più alle dirette concorrenti. Sappiamo che il Toro ha giocatori di categoria superiore, ma sappiamo anche che stanno passando un momento difficile. Speriamo di poter gioire alla fine".
Guardando la classifica sperate nella promozione?
"Chiaramente guardando la classifica ci stiamo prendendo sempre più gusto, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. In questo campionato ci sono squadre più forti e noi non dobbiamo perdere di vista il nostro primo obiettivo: la salvezza. In ogni caso bisogna anche tenere conto della situazione in cui siamo, sennò diremmo solo eresie. Bisogna basarci sulle cose concrete".
Parliamo anche di Antonioli, quarant'anni che non si vedono.
"Lui è eccezionale, si allena bene ogni giorno e credo possa giocare ancora per molto. Il suo documento è fasullo e non è eccezionale solo sul campo, ma sa anche tenere la squadra e dare consigli ai più giovani".
Nella tua carriera ti sei trasferito in tante squadre, ora pensi di svuotare la valigia?
"A Cesena sono in prestito essendo di proprietà del Napoli. Diciamo, però, che la valigia l'ho mezza svuotata, voglio dare continuità al mio lavoro. Ho cambiato squadra quindici volte e questa è la caratteristica che contraddistingue la mia carriera, ma a questo punto la cosa mi secca un po'. Vorrei mettere radici da qualche parte, anche per mia moglie e per i miei figli che sono stanchi di questi continui trasferimenti".
Queste esperienze, però, ti hanno arricchito?
"Mi hanno dato la possibilità di confrontarmi con allenatori, compagni e città diverse. E' stato senza dubbio un bagaglio importante".
Hai già dimenticato la scorsa stagione ad Ascoli?
"Ad Ascoli ho avuto gioie e dolori in due momenti diversi. Nel 2004 è stato meraviglioso ed abbiamo anche raggiunto la promozione in A, mentre la scorsa stagione è finita peggio ed è una parentesi da dimenticare, ma comunque mi è servita".
Come sei dentro e fuori dal campo?
"Sia in campo che fuori sono passionale. Dò tutto me stesso per giocare al calcio, ma poi fuori sono una persona a cui piace stare con la propria famiglia: moglie e figli. Non ho particolari hobby".
C'è rammarico per com'è andata l'avventura a Napoli?
"Sicuramente mi dispiace di non essermi goduto la maglia del Napoli in A. Volevo far vedere il mio valore anche in questa categoria. Ho avuto dissapori con Reja e da lì le strade si sono divise".
Ora che c'è Mazzarri un pensierino ce lo fai?
"Ormai è da tre anni che giro e devo essere consapevole della realtà. Chiaramente sarebbe un sogno essere protagonisti col Napoli, credo anche sia difficile, ma mai dire mai".
Hai fatto un pensiero anche di restare a Cesena?
"Ora penso a far bene, voglio mettermi a posto fisicamente e il mio desiderio sarebbe quello di rimanere o approdare in una squadra che mi acquisti. Penso sia normale dopo tre stagioni in prestito".