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© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
Quella che comincerà tra qualche ora sarà una partita particolare per il mister delle rondinelle Beppe Scienza. Il tecnico del Brescia è una vecchia conoscenza del Torino, ma non sembra avere nessuna intenzione di farsi sopraffare dall'amarcorde di quando la maglia granata la portava addosso. "Dobbiamo portarli lontano dalla nostra area, un gran lavoro attende i nostri esterni. Perchè sarà lì che si gioca la partita: chi vince quel duello, vince la gara" ha spiegato Scienza durante la conferenza pre gara. "Marco (Zambelli) si è chiamato fuori e il solo fatto fa capire quanto fosse davvero impossibile per lui stringere i denti. Dopo il match sul sintetico di Castellammare ha accusato un'infiammazione plantare che, negli ultimi tre giorni s'è fatta sempre più dolorosa, tanto che stamattina faticava pure a camminare. Come per Adam Vass (distrazione muscolare): è un'assenza pesante ma vuol dire che saremo ancor più giovani, ma chi li sostituirà lo farà in modo esemplare. Chi sarà e quale sarà l'undici in campo all'Olimpico, l'ho già pensato. State tranquilli".
L'ex tecnico delle giovanili granata sa bene che si tratta comunque di un big-match, ma per lui i punti sono sempre gli stessi: "La classifica dice che sarà un big-match, ma ne sapremo di più dopo la partita. Non siamo certo al crocevia della stagione, dirlo è puro azzardo, anche se quella col Toro è una gara importante contro una delle 2-3 squadre più forti, attrezzate per vincerlo questo campionato. Servirà soprattutto la prestazione, a cui tengo più di tutto: dimostrare personalità sarebbe un bellissimo segnale e vorrebbe dire che i ragazzi sono maturati prima del previsto. Ma non si può parlare assolutamente di scontro-promozione". Chiosa con una battuta sul suo passato a Torino: "Attualmente, i granata sono una società normale, ma nella storia il Torino è il Torino. Tifosi molto esigenti, ma tra i più calorosi d'Italia. Ho dei bei ricordi, come quello della vittoria nel derby con la Juve nel marzo 1995. È stato l'ultimo vinto dal Toro per l'entusiasmo di una città che è più granata che bianconera. Ma il ricordo più esaltante è un 2-0 al Padova con una mia doppietta sotto la curva Maratona: per un ragazzo piemontese come me, una grandissima soddisfazione".