Mantova, Lori regala il club
«Dopo il vostro articolo ho ricevuto mille telefonate, sento una grande responsabilità». Così Angelo Perini, emissario della cordata milanese , il giorno dopo il vertice al Martelli con Lori.
Il martedì non ha portato novità, ma cominciano ad affiorare dettagli sulla trattativa. Uno è chiarissimo: «Lori è molto generoso - spiega Perini -, tiene più di tutti alla salvezza del Mantova e per questo ha deciso di regalare il club. La cessione avverrebbe al prezzo simbolico di un euro, ma ovviamente i compratori dovranno far fronte agli impegni in atto».
La cordata milanese lo farà?«Domani (oggi per chi legge, ndr) ho un incontro importante a Milano - afferma il 55enne consulente aziendale - e potrebbero già esserci novità importanti».
Domani incontrerà di nuovo Lori? «Con i suoi legali siamo in costante contatto, non c’è il problema di incontrarsi».
La città si chiede chi siano gli imprenditori che vogliono il Mantova. Che risponde? «Che sono tenuto al riserbo. Ma assicuro che si tratta di persone di grande rispetto ed esperienza. Hanno già operato nel calcio ma non nella realtà mantovana. Il loro progetto industriale è splendido, sono forti economicamente e hanno sponsor già pronti a intervenire con cifre importanti. In più, pensano a uno staff tecnico molto valido e ad alcuni giocatori da innestare per il rilancio della squadra». A Mantova circolano i nomi di Costacurta, dei Tesoro... «Non c’entrano, ma non chiedetemi più nulla sui nomi. Non posso. Posso invece dirvi - continua Perini - che ci sono mantovani pronti a contribuire e che ne stiamo cercando uno che sia il presidente. Abbiamo già avviato contatti ma la scelta non c’è ancora. L’identikit? Un imprenditore che investa una cifra simbolica, che abbia stile e feeling con la tifoseria».
Cosa manca per chiudere la trattativa? «Si tratta di un investimento importante in tempi strettissimi e col rischio di veder sfumare la B. Diciamo che buoni risultati della squadra e una risposta importante della tifoseria potrebbero dare una mano. Ma la volontà c’è - conclude - e spero di avere domani (oggi, ndr) novità positive». Incrociamo le dita.