Vincere con il Genoa senza se e senza ma: solo così il Torino può ricucire con i suoi tifosi
Deludere o peggio ancora tradire un innamorato è la peggior cosa che si possa fare e di solito scatena una reazione forte ed è quello che sta facendo il Torino con i suoi tifosi. Il passaggio dall’euforia per i preliminari di Europa League, che aveva già comportato una mazzata con l’esclusione dalla fase a gironi, alla delusione per un crescendo nell’involuzione del gioco e dei risultati anche in campionato, dopo le due vittorie iniziali, è stato repentino e il non riuscire a risollevarsi ha comportato che buona parte per non dire la maggior parte dei tifosi finissero per arrabbiarsi un po’ con tutti, giocatori, allenatore e presidente.
E’ difficile per chiunque capire perché la squadra composta dagli stessi giocatori con l’aggiunta di Verdi, Laxalt e Ujkani e con il solo addio di Moretti, dal calcio giocato, che nel girone di ritorno dell’anno scorso aveva fatto bene adesso faccia fatica a prescindere dall’avversario che si trova di fronte, sia l’Inter o sia il Lecce. Certo gli infortuni hanno e continuano a pesare, ma non si può imputare solo a questo i problemi o al caso Nkoulou e neppure al mercato tardivo e fose anche incompleto nel rafforzare veramente la squadra. Sono soprattutto gli errori individuali, che difficilmente si perdonerebbero anche in categorie decisamente inferiori, a pesare, e poi atteggiamenti anche collettivi che portano a pensare che in campo i giocatori siano svagati o troppo timorosi. Tutte cose che finiscono inevitabilmente per favorire l’avversario.
Dopo sette sconfitte in tredici partite e quattro lunghezze sopra la zona retrocessione domani con il Genoa è d’obbligo la vittoria per il Torino. Vittoria senza se e senza ma e che sia chiaro un pareggio sarebbe da considerarsi praticamente alla stregua di una sconfitta. Il Genoa tra l’altro è una squadra in difficoltà che fa fatica a segnare, come il Torino ne ha realizzati quindici, e che ha perso per infortunio Kouamé, il suo attaccante più prolifico e di maggior spicco e che incassa anche tanti gol finora sono già ventisette. Certo il Torino potrebbe non avere Belotti o comunque non averlo al cento per cento visto che in questa settimana non si è mai allenato con i compagni, ma se Verdi e Zaza non riescono a fare meglio di Favilli, Pandev e Pinamonti poi è normale che si chieda a loro spiegazioni sull’essersi “inbrocchiti”, a Mazzarri sul perché non riesca a farli rendere e il motivo che lo ha spinto ad avvallarne l’arrivo in granata e a Cairo il perché li ha comprati oltretutto spendendo 38 milioni. Ovviamente senza nulla togliere e con tutto il rispetto per Favilli, Pandev e Pinamonti. Stessa cosa vale per gli altri giocatori del Torino, soprattutto, per i difensori ad eccezione di Sirigu che se non ci fosse stato lui il Torino avrebbe subito ben più di venti reti e magari i due pareggi e le quattro vittorie finora ottenute sarebbero state altre sconfitte.
I tifosi hanno il diritto di avere una squadra degna di indossare la maglia granata e giocatori, allenatore con lo staff e presidente con i dirigenti hanno il dovere di onorare il Toro. E la vittoria con il Genoa deve essere solo l’inizio.