Verso Palermo fra buone notizie e qualche apprensione

Verso Palermo fra buone notizie e qualche apprensioneTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
mercoledì 17 ottobre 2012, 11:34Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ogbonna sta bene e se non avrà ricadute giocherà domenica. I granata in Sicilia dovranno dimostrare di non essere quelli visti con il Cagliari. Dal centrocampo in avanti il Torino deve trovare il giusto equilibrio.

Ieri sono ripresi gli allenamenti alla Sisport e Angelo Ogbonna ha lavorato regolarmente con i compagni e con la sua consueta intensità, quindi sta bene e se non si ripresenteranno i problemi che l’hanno costretto a rinunciare alla convocazione in Nazionale, domenica pomeriggio sarà regolarmente in campo a Palermo. Questa è un’ottima notizia per Ventura che dovrà comunque rimaneggiare la difesa poiché Darmian non giocherà perché deve scontare un turno di squalifica. Ma in vista della partita con i rosanero non basta trovare la quadra in difesa, perché da quando c’è Gasperini ad allenarli e a schierarli con il 3-4-3 la squadra sembra aver ritrovato quell’identità che le era mancata a inizio stagione, quindi prima di tutto Ventura dovrà decidere se sarà meglio mandare sul campo del Barbera il Torino con il consueto 4-2-4 oppure optare per il 4-3-3.

La partita con il Cagliari doveva confermare la capacità del Torino di saper affrontare qualunque avversario alla sua portata guardandolo diritto negli occhi e imponendo il proprio gioco, invece ha detto che la squadra è ancora in quella fase di: vorrei ma non riesco, sono in serie A però non so se ne sono all’altezza. Questo è motivo di apprensione perché a una neo-promossa non si chiede di vincere o di imporre il proprio gioco con squadre che lottano per le prime posizioni in classifica o che hanno un organico qualitativamente superiore, ma di giocarsela alla pari con chi lotta come lei per salvarsi e il Cagliari rientra in questa categoria di squadre. Se la sconfitta con i sardi sarà un episodio fine a se stesso allora ci sta, ma se anche domenica con il Palermo i granata dovessero ripetere una prestazione simile scatterebbe un campanello d’allarme e bisognerebbe al più presto individuare le motivazioni che rendono la squadra fragile, in modo da trovare subito i correttivi perché quando ci sono delle lacune più passa il tempo e più diventa difficile superarle.

Il vero problema del Torino, che già si era evidenziato nella scorsa stagione, è il gioco che viene prodotto dal centrocampo in avanti. Esterni, attaccanti e mediani, soprattutto le prime due tipologie di giocatori, non sempre riescono a trasformare la loro volontà di mettere in atto quello che chiede il mister e tradurlo in pratica. Questo comporta il produrre sì occasioni da gol, ma realizzare poche reti e comporta anche una certa difficoltà nell’aprire gli spazi nello schieramento avversario, nel giocare in velocità, nel vincere i contrasti uno contro uno, nei movimenti senza palla a smarcarsi e a smarcare i compagni. Un buon possesso palla e il produrre una più che discreta mole di gioco non basta per prevalere sugli avversari, oltre a doti tecniche nella norma e conoscenza dei fondamentali serve trovare il giusto equilibrio fra il gioco della squadra e il saper sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli e fra il proteggersi nella fase difensiva e l’osare in quella offensiva. La partita con il Palermo sarà quindi fondamentale per Ventura e i giocatori per capire quanto e in che direzione devono lavorare e alla società per programmare quali e quanti correttivi dovranno essere fatti nel mercato di gennaio.