Verdi: "Spero di stare bene e di aiutare il Toro a restare in A"
L’ex Primavera del Milan si appresta ad affrontare il primo anno in serie A con determinazione e voglia di fare bene cercando di contribuire a mantenere la squadra nella massima divisione.
Com’è il suo secondo approccio con il Torino, dopo un anno dove a causa di problemi fisici non ha potuto esprimersi con continuità?
“Sicuramente tenterò di fare meglio dell’anno scorso anche perché effettivamente ho avuto tanti problemi fisici a causa della pubalgia e quindi cercherò di lavorare al meglio per non averne più, infatti, con l’aiuto del professor Bellini sto eseguendo un lavoro mirato, e spero di avere maggior continuità in campionato per cercare di aiutare il Torino a far bene in serie A”.
Quest’anno per lei sarà più semplice perché conosce già le metodologie di lavoro di Ventura e quello che il mister chiede a voi giocatori e poi ha alle spalle un anno di militanza in serie B.
“Sì, però il mister da me pretende di più proprio perché ho già disputato un intero campionato con lui e conosco, più o meno bene, gli schemi che ci ha insegnato”.
E’ alla sua prima stagione in serie A, che cosa si aspetta?
“Essendo al primo anno in serie A e non avendo mai giocato in questa categoria non so esattamente cosa aspettarmi, perché la differenza con la B è notevole. In serie A giocano grandi campioni e sarà sicuramente difficile e le squadre sono più forti. In B eravamo una delle favorite ed eravamo temuti mentre quest’anno incontreremo squadre come Milan, Roma, Lazio, Inter e Juventus e non dico che saremo visti in secondo piano, però le formazioni che lotteranno per lo scudetto sono altre rispetto a noi”.
Preferirebbe essere titolare nella gara con il Milan, dove ha giocato dieci anni nel settore giovanile, o in quella con la Juventus?
“Sicuramente la partita con il Milan sarà speciale per me, però quella con la Juventus sarà totalmente un’emozione diversa, poiché è una gara talmente sentita che mi regalerà grandi emozioni. Diciamo che vorrei fare un assist vincente nella gara con il Milan e un gol alla Juventus, così farei felici anche i tifosi”.
Lei ha esperienza di derby a Milano quando militava nelle giovanili rossonere, come s’immagina il derby a Torino?
“A parte che si tratta di due categorie molto diverse, ma il derby con la Primavera era sì sentito, ma non particolarmente. Qui a Torino c’erano già cori contro la Juventus nello scorso campionato, quindi già m’immagino come potrà essere”.
Ventura basa il suo gioco su voi esterni, in questo ruolo sono arrivati due nuovi compagni si trova bene con loro e pensa che le gerarchie possano cambiare rispetto al passato?
“Non è un problema perché chi è arrivato ci darà una mano e di conseguenza è bene accettato all’interno del gruppo, poi è il campo che parla, fuori siamo amici, ma è chiaro che in allenamento si lotta per essere titolari la domenica. Santana è un giocatore molto forte e con tanta esperienza, Sansone l’anno scorso ha fatto molti gol e sa battere molto bene le punizioni, Gianluca rispetto a me, da questo punto di vista, parte più avanti e tra me e lui sarà lui a tirare le punizioni. Comunque, durante la settimana proveremo a battere le punizioni e quindi chi starà meglio e si sentirà le batterà”.
Lei forse era nato più come centrale o fantasista, ma da esterno sinistro già lo scorso anno si è cimentato e continuerà anche in questo campionato?
“Da esterno mi trovo bene e il gioco del mister passa molto da questo ruolo quindi abbiamo molta libertà di sfruttare le nostre caratteristiche e questa è una bella cosa”.
Di solito voi esterni non tendete molto ad andare sul fondo e crossare, ma vi accentrate dalla trequarti, è un’esplicita richiesta di Ventura o sono le vostre caratteristiche a portarvi a muovervi così?
“Sono un po’ richieste del mister e un po’ movimenti che ci vengono spontanei, all’interno del gioco si creano delle situazioni anche totalmente diverse da quelle che ci chiede l’allenatore perché si può preparare anche molto nei dettagli una partita, ma poi si creano delle azioni impreviste e bisogna saper un po’ improvvisare. Certo, il mister vuole che la palla dagli esterni arrivi alle punte o viceversa, diciamo che in partita eseguiamo movimenti preparati e alti che improvvisiamo”.
A proposito della preparazione ha notato delle differenze con quella dell’anno scorso?
“No, l’unica cosa che posso dire è che l’anno scorso facendo il salto dalla Primavera alla prima squadra ho fatto più fatica, quest’anno il mio fisico sta reggendo un po’ di più. Rispetto al ritiro della scorsa estate non ho notato grosse differenze sui carichi e il tipo di lavoro”.
Qual è il suo obiettivo personale per questa stagione?
“Cercare di strare bene e poi quello che verrà sarà perché l’ho meritato sul campo”.
Una curiosità, su Facebook la prendevano in giro perché non ha ancora la patente, ha dato l’esame?
“Non ancora (ride abbassando un po' la testa, ndr)”.