Ventura: "Una buona gara, la palla ha girato più rapidamente"
Il Livorno ha preparato la partita nel dettaglio e ha chiuso tutti gli scarichi. La vittoria permette di affrontare Padova e Pescara con la possibilità di dare una svolta al campionato nel caso di risultati positivi o comunque di avere delle chanches per il proseguo.
Anche con il Livorno il gol è arrivato sul finire della partita. Una gara difficile?
“Non sono partite difficili quelle in casa, in serie B tutte le partite sono difficili, basta dare un’occhiata ai risultati di questa diciassettesima giornata e ce ne accorgiamo: il Brescia lo scorso turno ha vinto in trasferta e oggi in casa ha perso con l’AlbinoLeffe; la Nocerina vinceva due a zero e poi alla fine è stata sconfitta per quattro a due; la Sampdoria che ha cambiato l’allenatore, e per questo c’era tanto entusiasmo, ha pareggiato con il Modena; il Sassuolo, secondo in classifica, ha perso in casa. Per questo si parla di partite difficili, non è il Torino che ha partite difficili, ma tutte le squadre. E se riflettiamo su questi risultati si capisce che non si può pretendere la luna se la luna non è sul piatto. Io sono contento della partita con il Livorno e alla fine del primo tempo ho detto ai miei giocatori che avevo visto girare la palla in modo un pochettino più rapido e che eravamo più reattivi e lucidi rispetto alle precedenti partite e se la palla fosse finita in rete questa gara era da annoverare fra le buone partite, abbiamo segnato e vinto e quindi è stata una buona partita. Certo potevamo fare molte cose in maniera migliore, ma ci vuole tempo. Il Livorno è una buona squadra: Paulinho l’anno scorso aveva segnato ventiquattro reti, Dionisi, con noi non si è visto molto, ma è una delle migliori punte e stiamo parlando di una squadra alla quale non abbiamo permesso di fare un solo tiro verso la nostra porta, quindi come farei a non annoverarla fra le buone partite? E’ chiaro che se Antenucci avesse segnato avremmo vinto due a zero, ma i tre punti sono arrivati”.
Poi il mister granata aggiunge serissimo: “Mi sono arrabbiato tantissimo con Parisi perché ha segnato a un quarto d’ora dalla fine e così saremo criticati perché segniamo solo nel secondo tempo e il gol lui invece doveva farlo molto prima, nel primo tempo così nessuno avrebbe avuto da ridire nulla, ma cercheremo di migliorare anche in questo”. Poi Ventura ridacchia.
“Al di là delle battute, siamo partiti cercando di avere Surraco a destra, Guberti a sinistra, Bianchi e Antenucci al centro dell’attacco, di questi quattro giocatori con il Livorno era a disposizione solo Antenucci; non mi lamento di chi manca, ma questa è la realtà dei fatti. Sabato prossimo contro il Padova, oltre ai vari infortunati, mancheranno anche Vives e Basha che saranno squalificati, quindi otto o nove giocatori non saranno a disposizione. Nelle altre squadre quando ne mancano tre sembra che sia la fine del mondo, mentre qui a Torino malgrado tutte queste assenze sembra che sia tutto normale e riusciamo a fare partita e anche “prestazione”, per ciò sono orgoglioso di questo gruppo. Inizio a credere che il pubblico piano piano incominci a sentire sua questa squadra, noi dobbiamo lavorare perché non possiamo prescindere né dal pubblico né da quello che stiamo iniziando a seminare per crescere”.
Con il Livorno la palla ha girato a terra un po’ meno del solito, è dipeso dal fatto che girava più velocemente o dal tipo di partita?
“Se si rivede la partita con calma si nota che il Livorno ha preparato la partita nel dettaglio, ha chiuso tutti gli scarichi e quindi noi dovevamo bay-passare alcune situazioni e, secondo me, abbiamo letto bene la gara. Nel primo tempo abbiamo fatto bene con Vives che sei-sette volte è stato fra le linee e lui fino a quando ha avuto gamba, visto che era un po’ che non giocava, si è espresso positivamente e ho rivisto il Vives che conoscevo, un giocatore che ha personalità e piede. Dopo dieci minuti avevamo perso Stevanovic, che aveva la febbre ed era in affanno, infatti nel secondo tempo l’ho sostituito. Nonostante tutto questo siamo riusciti e quindi sono veramente soddisfatto perché ci sono dei momenti particolari, lo dico così prevengo alcune possibili paure che possono insinuarsi durante la settimana, avevo detto che questa partita era importante poiché ci dava la possibilità nelle prossime due con Padova e Pescara di giocare a un tavolo importante nel senso che se non le centriamo significa che dobbiamo iniziare il nostro campionato con alle spalle un bel po’ di lavoro e di conoscenze e quindi con la possibilità di poterci giocare le nostre chanches, se invece le centriamo vuol dire che il nostro campionato è già iniziato perché chiaramente diventerebbe diversa la classifica. Se quando abbiamo fatto il primo allenamento o quando siamo partiti per Sappada e c’era un po’ di depressione e delusione ci avessero detto che a fine novembre avremmo avuto la possibilità di dare una svolta al nostro campionato sarebbe stato non impensabile, ma da neuro invece siamo qui a parlarne non so se ci riusciremo, ma abbiamo almeno la possibilità di provarci. Saranno due partite difficilissime, soprattutto quella di Padova perché saremo in emergenza folle, se devo essere sincero, ma questo non importa (agli infortuni si aggiungeranno le squalifiche di Vives e Basha che prima della gara con il Livorno erano diffidati e sono stati ammoniti, ndr), per fortuna che c’è De Feudis che non vede l’ora di giocare, come era accaduto a Pratali a Verona (Ogbonna era impegnato con la Nazionale, ndr), e spero che Giuseppe venga a qualche allenamento perché è tanta la sua voglia di giocare che già da mercoledì sarà a Padova (ride, ndr). Ma lasciando da parte le difficoltà questo è un gruppo di giocatori che ha voglia di stupirmi e quando stupisce me poi riesce a stupire anche gli altri”.
La scelta di mettere Vives dall’inizio è dipesa dallo schieramento in campo del Livorno?
“E’ dipesa dalle scelte del Livorno, anche se Sgrigna non aveva i novanta minuti. Loro avevano preparato la partita nel dettaglio e se noi avessimo giocato con quattro uomini davanti loro avrebbero giocato a cinque e inserendo Vives tra le linee gli abbiamo creato dei problemi. Sono contento della scelta anche per il mio giocatore, perché spero che ritrovi maggiore autostima e fiducia per ritornare il calciatore di prima. Il centrocampo a tre è stata una scelta indubbiamente ponderata”.
Un giudizio sulla gara di Verdi.
“E’ un ragazzo, come ho già avuto occasione di dire, che con l’arrivo della primavera quando avrà un po’ più di forza nelle gambe e maggiori conoscenze ci darà una mano, come avverrà anche per Oduamadi, che stava per entrare se non avesse segnato Parisi. Questo per dire che nonostante la loro giovane età c’è fiducia in loro e li si manda in campo anche in un momento un po’ cruciale del campionato come questo quando serve maggiore concretezza. Sono ragazzi che hanno la stima di tutti noi anche dei compagni e avranno la possibilità di dimostrare quanto valgono”.
Prima della partita con il Livorno aveva detto che Parisi poteva segnare da fuori area, è anche un indovino?
“Io non pettino bambole, sto scherzano era una battuta (ride, ndr)”.
D’Ambrosio stava attraversando un momento difficile e sembra che anche mentalmente ne sia uscito, infatti con il Livorno ha stretto i denti scendendo in campo nonostante la contusione e ha effettuato la giocata che ha permesso di chiudere la gara. E’ quello che lei gli chiedeva?
“Lo si dice da tempo che stiamo lavorando per ridare serenità e convinzione a tutti. E questo avviene non attraverso le parole, ma le conoscenze e la consapevolezza di quello che si è e di quello che si vuole diventare e D’Ambrosio piano piano sta prendendo coscienza. Con il Livorno si sono viste il 50 per cento delle potenzialità di questo giocatore, lui non sa di averle perché nessuno glielo ha mai detto, ma le ha. Quindi se poco alla volta comincia a credere in se stesso nessuno gli vieta di ritagliarsi uno spazio importante, però tutto questo avviene gradatamente attraverso la presa di coscienza e anche con il Livorno, secondo me, poteva fare molto meglio in fase di possesso palla e aveva situazioni che poteva sfruttare meglio, ma il primo passo è stato fatto e spero che questo lo aiuti ad aumentare l’autostima, credo che in silenzio abbia sofferto molto e bisogna dargli il tempo di smaltire tutte le scorie che ha accumulato”.
Ma come mai l’arbitro ha allontanato sia lei sia Novellino?
“Non è successo proprio niente, anzi meno di niente. Avevo solo detto che il nostro capitano era stato squalificato per tre giornate per una simulazione e che si vedeva lontano un miglio che il giocatore del Livorno che era a terra non era stato neanche toccato”.
L’ammonizione di Basha l’ha fatta arrabbiare? Rimprovererà il giocatore?
“Non l’ho vista, certo che sarebbe stato meglio se non fosse stato ammonito, ma abbiamo quella belva di De Feudis assetata di sangue che ormai sarà già sul treno per Padova (ride, ndr)”.